MILANO – Negli ultimi tempi, quasi tutti gli eventi dedicati ad annunci di prodotti e soluzioni indirizzate all’area infrastrutturale dell’It, server, storage, networking e quant’altro, introducono il tema parlando della quota dominante del budget It assorbita dalle operazioni di manutenzione e gestione ordinaria. Anche Hp ha introdotto il recente annuncio di un importante e articolato pacchetto di prodotti e soluzioni storage con un grafico che mostra come il 65% della spesa It vada nel day-by-day, contro il 25% in progetti di miglioramento e solo il 10% in progetti d’innovazione. A questi dati ne ha però aggiunti altri, che dicono come, stante l’importanza attribuita dai Ceo all’It come strumento di successo, un 38% di costoro (sulla base di una ricerca commissionata da Hp a Psb Research su un campione significativo, pubblicata nel febbraio 2009) veda nella crisi l’occasione per ristrutturare gli ambienti tecnologici aziendali in modo da prepararli al futuro. Un’occasione che spetta ai Cio tradurre in pratica.
In questo quadro si calano gli annunci Hp, che come si è detto comprendono prodotti e soluzioni. I prodotti sono i nuovi StorageWorks Eva 6400 e 8400. Ricordiamo che le caratteristiche dell’architettura Eva (Enterprise Virtual Array), trasformano di fatto il disk array in una San in grado di offrire un eccellente Tco in rapporto alla capacità (grazie al pieno utilizzo dello spazio su disco) e alle prestazioni. Le principali novità degli Eva 6400/8400 sono: supporto Vraid 6 (migliore protezione dati), capacità della cache portata a 22 Gb e delle unità logiche a 32 Tb (migliore servizio alle applicazioni), supporto fino a 64 snapshot (più flessibilità nel data mining e nel restore), introduzione dei dischi a stato solido, per applicazioni ad alto I/O e bassa latenza. Il tutto in un cabinet che grazie alla maggior densità dei componenti offre, specie nell’Eva 6400, ingombri e consumi ridotti, a ulteriore vantaggio del Tco. Sul fronte delle soluzioni software sono stati annunciati significativi miglioramenti alla San Virtualization Services Platform (Svsp) e ad HP Data Protector. La nuova versione 2.1 dell’Svsp estende la virtualizzazione agli ambienti San multivendor e, soprattutto, ne offre una gestione centralizzata. Diventa quindi possibile raccogliere in un pool le diverse risorse storage che possono essere presenti in un data center, semplificando il provisioning della capacità ai server virtuali, la migrazione dei dati fra i diversi disk array e la loro replica su siti remoti. Quanto a Data Protector, la nuova versione 6.1 offre un’estesa integrazione con gli ambienti VMware per eseguire backup delle macchine virtuali senza interruzione del servizio, nonché funzioni di de-duplicazione e di criptazione e decrittazione centralizzata che riducono il costo della protezione dei dati.
Nel complesso, la nuova offerta Hp appare mirata ai Cio che vedono nella crisi l’occasione di rinnovare l’It aziendale con un’adozione organica ed estesa della virtualizzazione dell’infrastruttura come mezzo di riduzione dei costi e potenziamento del servizio al business. Come osserva Salvatore Mari, responsabile della Business Unit Storage di Hp Italia: “Da un lato puntiamo certamente alle imprese che si avvicinano alla prima implementazione di ambienti virtualizzati, ma dall’altro anche a quelle che già avendo realizzato soluzioni di storage virtualization intendono estenderle ed integrarle con servizi di outsourcing e simili”. Come quelli che Eds (una ‘Hp company’ a tutti gli effetti) fornisce in una suite di managed services che comprende pacchetti modulari e standard che danno un valore immediato per gli utenti.
Hp: storage virtualization contro la crisi
Con una serie di nuovi prodotti e soluzioni per ambienti San virtualizzati Hp promette di cambiare i parametri di costo e prestazioni che governano lo storage e la protezione dei dati. Per fare, anche in questo campo, di più con meno
Pubblicato il 03 Giu 2009
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