“Essere più dinamici e focalizzati capitalizzando la lunga esperienza vissuta (50 gli anni di vita di HP Italia, 75 quelli della multinazionale americana) ma comportandoci quasi come una startup”. È così che Stefano Venturi, Corporate VP e Amministratore Delegato del Gruppo Hewlett Packard in Italia, parla di Hewlett-Packard Enterprise (Hpe), l’azienda che dopo la scissione di HP in due entità separate si occupa di progetti It per il mondo enterprise. Venturi ribadisce l’impegno della società attorno alla strategia corporate, che vede la nuova Hpe impegnata su quattro fronti: infrastrutture ibride, workplace productivity, analytics e sicurezza. “Vogliamo aiutare le aziende e i partner ad intraprendere percorsi di trasformazione capaci di rendere più agile il loro business”, dichiara l'Ad in un recente incontro con ZeroUno.
“Le quattro aree su cui si concentra la nostra capacità d’offerta vanno proprio in questa direzione. In Italia gli ambiti sui quali stiamo da tempo notando notevoli sviluppi sul piano della digital transfromation riguardano la mobility e il manufacturing 4.0, aspetti che stanno determinando nuovi modelli di business cui siamo chiamati a dare responsabilmente supporto attraverso le tecnologie”.
E se la mobility è l’elemento trainante della workplace productivity, quest’ultima si concretizza anche nel manufacturing 4.0 attraverso “nuovi modi di produrre ma anche nelle nuove interazioni uomo-macchina che si stanno sempre più facendo strada”, commenta Venturi. “Trasformazioni che possono compiersi tuttavia solo attraverso infrastrutture It alla base altrettanto agili e flessibili quanto i nuovi modelli di business che devono supportare”. Motivo per cui il numero uno italiano ribadisce l’importanza degli annunci effettuati a Londra lo scorso novembre durante Hpe Discover, la conferenza dedicata a clienti e parter, in particolare quello relativo ad Hpe Synergy, una nuova infrastruttura ‘componibile e programmabile’ attraverso l’intelligenza software come se fosse un semplice codice applicativo. “Synergy per noi diventa mainstream, nel senso che rappresenta il cuore tecnologico attraverso il quale rendere possibili reali cambiamenti all’interno dell’It aziendale”, sottolinea ancora Venturi. “Tuttavia, il successo dipenderà anche dalla capacità dei partner di sviluppare e seguire percorsi di trasformazione verso l’hybrid It”.
Hpe Synergy è frutto di importanti investimenti (legati in primis al progetto infrastrutturale “The Machine” avviato da Hp oltre un anno e mezzo fa: un super computer che integra tutte le tecnologie in termini di processori, Ram e archiviazione più moderne unite da fotoni, ossia sfruttando la luce come trasmettitore) “ma si va ad aggiungere al portfolio esistente, integrandosi e senza togliere nulla alle precedenti architetture”, ci tiene a precisare Venturi lanciando un messaggio di tranquillità non solo al mercato ma anche ai partner [il nuovo programma per lo sviluppo del business legato ad Hpe Synergy sarà presentato loro nel secondo trimestre di quest’anno – ndr]. “È comunque innegabile che rappresenti una nuova frontiera tecnologica, non tanto per noi quanto per le aziende e i partner stessi, alcuni dei quali, anche italiani, sono stati chiamati a contribuire allo sviluppo di Synergy fin dalle primissime fasi progettuali”.
Un importante capitolo della strategia di Hpe Italia riguarda l’IoT, soprattutto dopo l’acquisizione da parte della multinazionale americana di Aruba Networks, società specializzata in infrastrutture wireless di livello enterprise [operazione di 2,7 miliardi di dollari risalente al marzo 2015 – ndr]. A parlarne è Yari Franzini, country manager Converged Infrastructure di Hpe Italia, ricordando uno degli annunci di punta dell’appuntamento di Londra, Hpe Edgeline IoT System, soluzioni open specifiche per il mercato IoT che nascono dalla partnership diretta con Intel: “il nostro sforzo si sta concentrando in due direzioni: da una parte lavoriamo sul fronte dei device e dei sensori (prevalentemente con partner tecnologici), dall’altro ci concentriamo sullo strato software per sviluppare tutto ciò che serve ad abilitare l’IoT dal punto di vista applicativo (sia dalla prospettiva degli analytics sia sul piano della sicurezza)”. I sistemi Hpe Edgeline rappresentano una prima risposta: si tratta, infatti, di gateway in grado di connettere dati distribuiti senza necessità che questi raggiungano il data center (al loro interno sono dotati di capacità computazionale e di un software per l’analisi dei dati).