Huawei Enterprise, il partner al centro della strategia in Europa

La multinazionale cinese ha organizzato a Lisbona un doppio appuntamento (Cio Forum e Network Congress) per fare luce su strategie e novità dell’azienda per l’Europa. Sotto i riflettori l’apertura di un centro di sviluppo a Monaco e la tecnologia Ssd

Pubblicato il 30 Nov 2015

LISBONA – Cloud, IoT, partner: sono queste le parole chiave nella strategia di Huawei Enterprise alla conquista dell’Europa, sulla spinta della digitalizzazione. Al Cio Forum 2015, che si è tenuto di recente a Lisbona seguito dal Huawei Network Congress (HNC), il management della società ha illustrato roadmap tecnologica e nuove frontiere applicative, all’interno di una vision che punta alla costruzione di un ecosistema informativo aperto e integrato attraverso la cooperazione con carrier, software house e produttori hardware. Perché se il vendor cinese è specializzato in soluzioni di networking, l’obiettivo è arrivare al cliente con una vision architetturale e una piattaforma interoperabile basata su standard, che permette alla digital enterprise di cogliere tutti i vantaggi derivanti da Internet of Things, industry 4.0, cloud e big data.

Leon He, President Western Europe Enterprise Business Unit di Huawei

Leon He, President Western Europe Enterprise Business Unit di Huawei, ha aperto la conferenza dedicata ai media facendo il punto della situazione sul posizionamento e i risultati della multinazionale, impegnata nella ricerca di brand awarness fuori dalla madrepatria. Se a livello globale il fatturato 2014 si attestava a 46,5 miliardi di dollari, la prima metà del 2015 già faceva registrare i 28,3 miliardi con un aumento del 30% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. He definisce la crescita “sostenibile” (l’obiettivo dichiarato dal produttore di Shenzen è raggiungere una revenue di 70 miliardi già nel 2018, con un incremento annuo costante di 10 punti percentuali) e imputabile a tre fattori principali: “Leadership riconosciuta nel business dei carrier network, consolidamento del brand nel settore degli smartphone di fascia media e alta, accelerazione nell’Enterprise Business”, dichiara il top manager.

La divisione dedicata al mercato delle aziende, infatti, ha segnato un aumento delle vendite mondiali 2014 su 2013 pari al 27,3%, ma più positivi ancora sono i risultati nella regione dell’Europa occidentale: l’anno scorso i profitti sono lievitati del 50% e le previsioni per la chiusura del 2015 indicano una replica di performance.

He snocciola i progressi della società nei vari segmenti di mercato: “Idc ci colloca come primo produttore di sistemi storage per tasso di crescita negli ultimi sette trimestri [ricerca datata Q1 2015, ndr], mentre, secondo Gartner siamo quarti per vendite nel mercato dei server [Q2 2015, ndr]. Molte top bank mondiali ci hanno scelto per i progetti di storage sulla spinta dell’online banking e sulla richiesta di big data analytics [che presuppongono alla base infrastrutture e sistemi di data management performanti, ndr]”. Il principale settore di riferimento per la multinazionale asiatica rimane però il manufacturing, mentre il networking si conferma tra le aree di punta (le statistiche di Idc relative alla prima metà del 2015 classificano Huawei al terzo posto nel mercato globale di campus switch e router, il segmento originario della società); i punti caldi per l’enterprise wireless, dove il colosso cinese si attribuisce una posizione di leadership, sono Lte, eLte e Gsm-R.

A Monaco, un nuovo centro di sviluppo

“L’Ict sta diventando il fattore chiave della business transformation” dichiara He, ribadendo la volontà di Huawei di concentrarsi sui macrotrend cloud, Internet of Things, mobility e Software defined network attraverso la collaborazione dei partner (oggi sono più di mille e contribuiscono al 90% del fatturato).

Ed è proprio con l’intento di una maggiore vicinanza ai partner europei che la società ha deciso di istituire a Monaco l’Enterprise Solution Development Centre (Esdc), una struttura totalmente dedicata ai progetti di innovazione congiunta (ad esempio, smart cities e connected transport) per accelerare l’evoluzione tecnologica verso l’era cloud / IoT. Le iniziative promosse dal centro vedranno il coinvolgimento di partner, software vendor indipendenti e aziende utenti, insieme ad associazioni di categoria ed enti standardizzatori, inserendosi nel quadro delle politiche aziendali a supporto degli sviluppatori (la società ha dichiarato che investirà nei prossimi cinque anni un miliardo di dollari per implementare il Development Enabler Plan, che prevede programmi di certificazione e training courses, nonché la creazione di una piattaforma aperta e remote labs per promuovere lo sviluppo di nuove soluzioni basate sulle tecnologie Huawei).

Strategia a tutto Flash

Oltre ad offrire una panoramica sull’andamento della società e a illustrare alcuni esempi concreti di progetti / partnership (il connected stadium, ad esempio, realizzato con il football club Benfica per abilitare una migliore esperienza digitale dei fan all’interno dell’Estádio da Luz; la piattaforma di cloud pubblico di T-System, divisione di Deutsche Telekom, basata su tecnologie Huawei, ecc.), il doppio evento portoghese è stato l’occasione anche per presentare la strategia OceanStor finalizzata a ridurre il prezzo della tecnologia Ssd (la maggiore barriera d’adozione a fronte dei comprovati vantaggi rispetto ai tradizionali hard disk drive) e a promuovere la diffusione su larga scala delle memorie Flash all’interno dei data center. L’iniziativa prevede la collaborazione dei partner (Micron in primis) per portare innovazione nel campo dei controller Flash, media chip e sistemi di archiviazione aziendali. Dallo scorso settembre, la casa cinese ha integrato i dischi allo stato solido nella sua linea di prodotti storage, con una roadmap di rilascio graduale che a partire dal 2016 prevede l’introduzione di una gamma completa di Ssd. Secondo le dichiarazioni del vendor, oggi gli Ssd Huawei sono disponibili allo stesso costo di un unità disco Sas 15k rpm, offrendo prestazioni 5 volte superiori, un failure rate ridotto del 90% e un consumo energetico inferiore dell’80%.

L’ultimo focal point da Lisbona ha riguardato l’architettura Cloud Fabric 3.0 per la costruzione di datacenter agili di prossima generazione, presentata lo scorso maggio a Beijing, che consiste in: una soluzione Sdn (Software-defined networking), che integra Dc-Lan, Dc-San e Dci (datacenter interconnect network) per collegare risorse computazionali, di storage e Ced multipli; un sistema 100G Connection + 25G Access, basato sugli switches CloudEngine 12800 e CloudEngine 8800; un ecosistema aperto, con il nuovo Agile Controller 2.0 (AC 2.0), il virtual switch CloudEngine 1800V e la serie CloudEngine di switch OpenFlow certificati Onf (Open Networking Foundation).

Infine, è stato menzionato il lancio europeo di DP300, la soluzione desktop per la videoconferenza, che integra camera digitale in alta definizione (1080p60), altoparlanti High-Fidelity, microfono Hd, schermo da 27 pollici, funzionalità Wi-Fi / Bluetooth e documents camera per la condivisione di file locali.

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