Quartier generale a Shenzhen, 150.000 dipendenti nel mondo (quasi la metà impiegati sul fronte ricerca e sviluppo), fatturato 2013 pari a 39,5 miliardi di dollari (+11,6% sul 2012): è questo l’identikit di Huawei, colosso cinese specializzato nella produzione di tecnologie per la comunicazione che serve oltre 100 nazioni e 45 dei primi 50 operatori Tlc a livello worldwide.
Ed è proprio in quest’ambito che viene generata la percentuale maggiore del fatturato, il 70% dei ricavi è infatti da attribuire alla divisione Carrier (infrastrutture di rete), seguita, con un 20%, dalla divisione Consumer (terminali) e da quella Enterprise con il 5% (prodotti per le infrastrutture di rete aziendali; soluzioni di unified communication e videoconferenza; tecnologie storage, server, apparati di rete dedicati ai data center; servizi cloud Iaas, Paas e Saas; applicazioni verticali per industrie). Ma le cose stanno per cambiare.
“Negli ultimi anni – spiega Roberto Loiola, ex-Vice Presidente Huawei Western Europe ora Presidente e Amministratore Delegato di Alcatel-Lucent Italia – stiamo investendo molto nel business group dedicato alle imprese, che nel 2013 ha raggiunto un fatturato di 2,5 miliardi di dollari [+33,7% rispetto all’anno precedente, ndr]. È la divisione a più forte sviluppo e dalle grandi opportunità, visto il valore enorme del mercato potenziale”.
Gli obiettivi di Huawei sono chiari. Loiola dichiara una crescita complessiva annua a due digit sul medio-lungo periodo, con una revenue 2017 prevista così ripartita: 60% dal mercato dei Carrier, 25% Consumer, 15% Enterprise. Risultati per cui l’azienda sta già lavorando con una roadmap tecnologica serrata.
“Abbiamo una lunga storia nell’Ict – spiega Sergio Gianotti, Sales and Marketing Director, Enterprise Business Group, Huawei Italia -, ma negli ultimi tre anni stiamo dando maggiore impulso alla nostra offerta alla luce di trend quali l’enterprise mobility, il software defined networking, il cloud. Il 2014 per noi è un anno di lanci importanti, come già dimostrano gli annunci fatti allo scorso Cebit”.
All’evento di Hannover, infatti, la multinazionale ha presentato: la gamma di Agile Switches S12700, che supporta Jumbo frame Ethernet, cloud, Byod, Sdn, Iot e analisi big data; la piattaforma di storage OceanStor 18800 per data center caratterizzata da virtualizzazione, cloud ibrido e basse emissioni di carbonio; l’infrastruttura convergente FusionCube (il datacenter in-a-box per Pmi) che integra risorse di computing, dispositivi di storage distribuiti, switch, una piattaforma di virtualizzazione e un software di gestione cloud; la serie Te per la videoconferenza e le soluzioni Byod; la versione aggiornata 3.1 della soluzione enterprise Lte (eLte) Broadband Trunking, che trova impiego in settori verticali quali Pa, energia, trasporti e smart grid (le reti 4G sono uno dei cavalli di battaglia di Huawei). Tra le novità, anche l’ampliamento della collaborazione con Sap, da cui nasce il sistema FusionCube per Sap Hana (ottimizzato appunto per la piattaforma di in-memory computing del vendor tedesco) e per cui sono previsti progetti congiunti in ambito Smart City e nello sviluppo di dispositivi Byod.
Così, a suon di lanci e con una strategia 100% canale, prosegue la scalata del gruppo Enterprise, dove l’Italia si rivela top performer europea: “Nel nostro Paese – rivela Alessandro Cozzi, Head of Indirect Sales and Deputy, Enterprise Business Group, Huawei Italia – abbiamo una serie di referenze importanti, da Vodafone a Wind e Tim, da Axa a Poste Italiane, dal Ministero della Giustizia alla Banca d’Italia. Nel 2013 siamo cresciuti del 100% e siamo stati i migliori in Europa”.