In quello che forse è il cambio della guardia manageriale più clamoroso della storia dell’It degli ultimi anni, Oracle ha improvvisamente sostituito nella carica di presidente Charles Phillips con Mark Hurd, fino a poche settimane fa presidente e Ceo di HP.
Hurd, che risponderà direttamente a Larry Ellison (fondatore e numero 1 di Oracle), porta in dote l’esperienza di risanamento e rilancio di HP grazie a un’aggressiva strategia di tagli di costi e acquisizioni. Nei suoi cinque anni di ‘regno’, HP ha triplicato i profitti ed è entrata in forze nei settori networking, servizi It e palmari, comprando rispettivamente 3Com, Eds e Palm.
Ellison punta sull’esperienza di Hurd nel business dell’hardware, in cui Oracle è entrata l’anno scorso con l’acquisizione di Sun Microsystems, e più in generale sulla sua capacità di gestire un’azienda, HP, da oltre 100 miliardi di dollari: una dichiarazione che fa pensare ad altre imminenti acquisizioni. Secondo alcuni osservatori, addirittura Ellison considera Hurd il suo erede alla guida di Oracle.
Quanto a Phillips, per anni l’unico ‘top speaker’ di Oracle oltre a Ellison, la versione ufficiale dell’azienda parla di uscita volontaria. Phillips avrebbe espresso l’intenzione di lasciare già mesi fa, ma gli sarebbe stato chiesto di restare fino alla completa integrazione di Sun.
La mossa a sorpresa di Oracle, molto apprezzata da Borsa e analisti, rischia però di rovinare i rapporti con HP, che ha immediatamente citato in giudizio Hurd e la stessa Oracle. Entrando in Oracle adesso, sostiene HP nella denuncia, Hurd violerebbe gli accordi di riservatezza che fanno parte del suo ‘pacchetto di dimissioni’. L’ex Ceo ha lasciato HP lo scorso agosto, in seguito all’accusa di aver violato il codice di condotta aziendale favorendo una ‘contractor’ che ha lavorato per il marketing di HP tra il 2007 e il 2009.
La partnership tra HP e Oracle, per anni idilliaca, aveva subito già un primo colpo con l’entrata di Oracle nell’hardware grazie all’operazione Sun. Ora la “vendicativa” causa contro Hurd, ha detto Ellison in un comunicato ufficiale, “ne rende praticamente impossibile la prosecuzione”.
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