“Negli ultimi mesi c’è stato un rallentamento, forse più dettato dalla paura che non dagli effetti reali della crisi economica in atto, che tuttavia non ha bloccato i progetti di innovazione. Semmai, ne ha messo più in luce alcuni aspetti, come la trattativa sui servizi e gli accordi sui prezzi, che sono conseguenze più che normali in un momento di rallentamento globale”. Esordisce così Francesco Stronati (in foto), Vice President Systems & Technology Group di Ibm, nel fare una breve analisi della situazione di incertezza che colpisce oggi un po’ tutti i settori. “Tutto sommato – aggiunge il manager – quello che vediamo è che a trainare sono ancora le esigenze di efficienza, razionalizzazione e ottimizzazione dei sistemi, da un lato, e dei processi a sostegno del business, dall’altro”.
In altre parole, le imprese sono, e saranno nei prossimi mesi, molto orientate verso iniziative con un ritorno se non immediato quanto più a breve termine possibile. “In questo 2009, a mio avviso, non assisteremo a progetti di grande respiro; calerà la propensione ad investimenti di lungo periodo a favore di piani più immediati nell’attuazione e, soprattutto, nei risultati”, sostiene Stronati.
Via libera dunque all’ottimizzazione e all’efficientamento dell’It, che per Ibm si traduce nella strategia Dynamic Infrastructure, un framework di soluzioni, prodotti e servizi per la realizzazione di una infrastruttura tecnologica dinamica e flessibile in grado di rispondere alle esigenze delle aziende italiane, indipendentemente dalla loro dimensione (per gli annunci più recenti vedi riquadro nella pagina precedente). Per le realtà più complesse un data center semplificato (economico e meno complesso, grazie al consolidamento e alla virtualizzazione), condiviso (flessibile ed ecologico, grazie alla condivisione delle risorse e alle tecnologie Green), dinamico (reattivo e pronto a fornire servizi It on demand, grazie all’eliminazione dei vincoli fisici e al cloud computing). Per le realtà di piccole e medie dimensioni, o comunque meno complesse, il framework Dynamic Infrastructure offre una serie di prodotti e soluzioni che consentono una rapida installazione e bassi livelli di personalizzazione. “Lo strumento contrattuale o la forma di delivery ‘in house’ o ‘outsourcing’ non è la chiave di volta – precisa Stronati – l’elemento perno della strategia e della scelta innovativa di un’azienda deve essere il cosiddetto ‘punto d’arrivo’. L’azienda deve cioè sapere esattamente cosa vuole e dove vuole arrivare. Una volta chiara la meta, si disegna il piano di ottimizzazione necessario”. Piani di azione che nel 2008 hanno seguito la ricerca di maggior efficienza; percorso che il manager di Ibm vede fortemente caratterizzante anche il 2009.
Nuovi annunci per l’impresa agile e “green”
Ibm System and Technology Group ha presentato lo scorso febbraio una serie di soluzioni, prodotti e servizi che concretizzano le strategie del gruppo per una Dynamic Infrastructure che consenta di ottimizzare le risorse infrastrutturali per ottenere disponibilità continua e sicura delle informazioni insieme a riduzione dei costi e risparmi energetici. Indipendentemente dalle dimensioni e dalle complessità dell’azienda.
Sul fronte della gestione dati, il nuovo ProtecTIER Deduplication Appliance è un sistema integrato che comprende server e storage gestiti da un software che elimina automaticamente le ridondanze dei dati riportando i blocchi di dati ripetuti ad un’unica istanza. La necessità, anche a fronte degli obblighi di compliance, di replicare informazioni ed archivi rende la deduplicazione dei dati una funzione chiave per ridurre la spesa in storage e la nuova appliance è fornita in configurazioni, secondo Ibm, anche alla portata delle Pmi. Sempre verso le Pmi va la disponibilità di una nuova configurazione ‘entry level’, con capacità e costi ridotti rispetto ai modelli precedenti, del XiV Storage System. Si tratta di un sistema la cui architettura, basata su moduli che incorporano dischi e processori, elimina il problema della gestione storage a più livelli e virtualizza le risorse hardware in modo da ottimizzare lo spazio su disco, ridurre i costi energetici e di raffreddamento e, soprattutto, offrire prestazioni scalabili in modo lineare con la semplice aggiunta di nuovi moduli. Questo lo rende adatto non solo a servire le applicazioni i cui dati crescono con lo sviluppo del business ma anche quelle relative ai media digitali e ai contenuti Web 2.0, dove i carichi di lavoro sono molto variabili. Ancora in area storage, ma per i sistemi di classe enterprise, Ibm ha annunciato la Full Disk Encryption per i System Storage DS8000. A fronte di un aumento di costo contenuto (circa il 10% superiore ai DS 8000 in versione ‘normale’) le informazioni registrate vengono rese sicure attraverso funzioni di crittografia integrata. La disponibilità di storage self-encrypting si estende quindi dalle librerie a nastri per il backup e il disaster recovery, ai sistemi a disco.
Sempre riguardo le infrastrutture, va infine citata la nuova soluzione Tivoli Monitoring for Energy Management, che automatizza la gestione ed i report relativi ai consumi energetici anche al di fuori delle risorse It, dal condizionamento all’illuminazione degli uffici, in modo da tenere sotto controllo la spesa in energia dell’intera azienda. La proposta IBM è molto articolata e a questa breve anticipazione seguirà un articolo di approfondimento nei prossimi numeri di ZeroUno, per meglio analizzarne le caratteristiche tecnologiche. (Giampiero Carli Ballola)