Ibm: fornire alle aziende una roadmap evolutiva delle tecnologie

Il Vice President Strategic Initiatives di Ibm, Gianfranco Previtera (nella foto), illustra le linee guida strategiche dell’azienda. Forti investimenti in ricerca e una roadmap precisa e a lungo raggio sono i due pilastri fondamentali; con un faro sempre acceso sulle possibili acquisizioni

Pubblicato il 06 Set 2010

MILANO – “Stiamo continuando a fare ciò che abbiamo sempre fatto: sistemi integrati e architetture It complete”. Con questa semplice premessa Gianfranco Previtera, Vice President Strategic Initiatives di Ibm, evidenzia come le linee guida strategiche della multinazionale siano chiare e definite. “Oggi siamo a uno snodo evolutivo importante nel mercato dell’Ict dove, da una parte, la consumerizzazione dell’IT ha cambiato le regole di utilizzo della tecnologia all’interno delle aziende e, dall’altra, la tecnologia deve dimostrare di rappresentare un valore per il business. È dunque chiaro che per continuare a fare sistemi integrati, hardware e software, dobbiamo concentrare gli sforzi, prima di tutto, sugli aspetti di ricerca e sviluppo”.
Ibm investe all’incirca 7 miliardi di dollari all’anno in quest’ambito. Circa la metà viene indirizzata allo sviluppo di nuove tecnologie hardware; il 40% circa va ai laboratori di sviluppo software; il rimanente 10% viene speso per la cosiddetta ‘ricerca di frontiera’, ossia quella ricerca pura che non necessariamente sfocia nella produzione. “Investire costantemente in ricerca e sviluppo, soprattutto oggi che l’It sta cambiando, è, a nostro avviso, la strategia giusta di un fornitore che fa del valore della propria proposta l’elemento differenziante sul mercato”, chiarisce Previtera. “Vogliamo garantire innovazione di prodotto e un’ampia diversificazione. Non crediamo e siamo contrari ai trend che vedono la standardizzazione massima dei sistemi, soprattutto a livello software. La standardizzazione deve essere alla base del cuore tecnologico, per garantire integrazione e interoperabilità, ma dal punto di vista strategico è la specificità ad assicurare al business i giusti livelli competitivi”.
“Dal punto di vista operativo, ogni singola funzione aziendale – prosegue il top manager – necessita di applicazioni specifiche, che a loro volta richiedono sistemi e infrastrutture sottostanti, hardware e software, caratteristici che mettano in condizioni, da un lato, il business di operare sul mercato secondo tutte le sue linee strategiche, dall’altro, di sfruttare al massimo le performance dei sistemi”, spiega Previtera. “La ‘banalizzazione’ delle infrastrutture è pericolosa; ogni sistema è diverso dall’altro”.
Diversificare l’offerta, coprendo tuttavia tutte le necessità tecnologiche delle aziende dei vari settori di mercato, è dunque una delle linee guida della strategia Ibm che, in ambito software, adotta una politica di acquisizioni molto forte. “Recentemente gli ambiti sui quali si è concentrata la Corporation sono la sicurezza (con l’acquisizione di BigFix Ibm accresce la proposta di soluzioni nell’ambito della gestione e automazione degli aggiornamenti relativi a sicurezza e conformità verso tutti gli endpoint) e gli aspetti di analisi e controllo (l’acquisizione di Coremetrics espanderà le risorse di business analytics di Ibm con un modello di erogazione cloud in grado di fornire alle organizzazioni un’introspezione in tempo reale nelle interazioni con i consumatori, internamente e attraverso reti di social media)”.
Quanto al paragone con altri vendor che, come Ibm, seguono un’intensa politica di acquisizioni, Previtera risponde così: “I cospicui investimenti in ricerca e sviluppo che ogni anno stanziamo vanno anche nella direzione dell’integrazione delle soluzioni ma, ciò che a mio avviso ci differenzia davvero, è la capacità di fornire una vera roadmap evolutiva delle tecnologie che consente alle aziende di meglio indirizzare i propri investimenti avendo chiaro fin da subito quali saranno gli avanzamenti previsti negli anni a venire”.

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