DevOps

Il DevOps come chiave del business. Ma servono cultura, nuova mentalità e strumenti tecnici

Gli esperti dicono che il DevOps è 90% cultura e 10% strumenti tecnici. Esiste infatti una moltitudine di strumenti che aiutano ad affrontare con successo le sfide tecniche del DevOps. Per riuscire davvero in questo intento è necessario focalizzarsi anche su qualcosa di meno tecnico, che non è automatizzabile e che va curato con altrettanta cura: il lavoro di squadra e la fiducia

Pubblicato il 11 Lug 2016

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Il DevOps è, essenzialmente, l’applicazione dei principi di uno sviluppo software strutturato e allineato alle operations IT. Tra le sfide che si trova ad affrontare chi intende creare una cultura DevOps in azienda, però, vi è proprio quella della definizione pratica di questa metodologia: ogni impresa si approcciai nfatti al DevOps in maniera diversa e non esiste una visione univoca che metta d’accordo tutti.

Un cambiamento di mentalità e di cultura

A prescindere dalle modalità con cui ci si approccia al DevOps, il minimo comune denominatore in tutti i casi è un cambiamento di mentalità e cultura aziendale che impatta sulla struttura organizzativa,promuovendo un nuovo concetto di collaborazione e di lavoro di squadra tra team che fino a quel momento erano divisi in silos ben delineati all’interno di un’organizzazione.

Il DevOps si può spiegare con una metafora calcistica: un team di specialisti lavorano insieme verso un obiettivo comune. Il problema, però, è che queste nuove regole del gioco possono destabilizzare gli operatori IT: gli esperti concordano sul fatto che, non avendo mai fatto esperienza di un tale approccio operativo, capire in che modo poter essere un buon membro della squadra può risultare difficile.

Affrontare le criticità e imparare a comunicare

Durante il processo di creazione di una cultura DevOps è fondamentale affrontare lo scontro tra la produttività degli sviluppatori e la governance IT. Gli esperti sottolineano come tenda a esserci una rilevante discrepanza tra la libertà richiesta dagli sviluppatori e quella che l’azienda può/riesce a concedere loro. Occorre quindi riflettere su come dare agli sviluppatori un livello significativo di libertà, pur proteggendo l’infrastruttura IT, anche nel caso in cui sia in esecuzione su Cloud privato.

Gli strumenti di configuration management possono venire in aiuto in tal senso, assicurando che ogni risorsa soddisfi i requisiti di conformità. Un altro punto critico che caratterizza il DevOps è la necessità di condividere le informazioni liberamente all’interno di un’organizzazione: gli addetti alle operations IT e gli sviluppatori devono aprirsi al dialogo e mettere a fattore comune esperienze e competenze. Il DevOps richiede in fatti un cambio di mentalità che guarda nella direzione opposta alla tradizionale suddivisione in silos delle attività aziendali.

Collaborazione è fiducia

I promotori della metodologia DevOps ritengono che l’ingrediente chiave per consentire una più stretta collaborazione tra gruppi di lavoro in precedenza separati sia proprio la fiducia. Per costruire una relazione professionale di questo tipo, gli esperti consigliano di attuare processi cosiddetti blameless Post-Mortem, che permettono di valutare oggettivamente la situazione e ottimizzare in questo modo le performance aziendali, tollerando i fallimenti e cercando di recuperare in fretta gli errori commessi. Questo rappresenterebbe un cambiamento culturale nella maggior parte delle organizzazioni, dove spesso non si verifica un clima di fiducia tra i membri dei diversi team.

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