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Il presente del green computing in 8 best practices



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La crisi climatica oggi si fa sentire in modo sempre più pressante. Anche i data center, seppur indispensabili, non possono ignorare la necessità di diventare più sostenibili se vogliono avere un futuro in società e nelle società.

Pubblicato il 30 lug 2024



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Per rendere un data center più sostenibile dal punto di vista ambientale è necessario studiarne l’uso di energia e di altre risorse per individuare potenziali cambiamenti virtuosi. Alcuni possono fare la differenza: per esempio si può ragionare sulle diverse misure, sulla sostituzione di risorse tecnologiche inefficienti con altre più recenti o sulla collaborazione con fornitori di tecnologie IT più green.

La quantità complessiva di energia utilizzata nei data center è in generale enorme. Secondo il Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti, i data center consumano da 10 a 50 volte più energia di un tipico edificio per uffici con la stessa superficie e rappresentano circa il 2% del consumo totale di elettricità del Paese. In un rapporto del settembre 2022, l’Agenzia Internazionale dell’Energia (AIE) ha stimato che nel 2021 i data center hanno utilizzato fino all’1,3% dell’elettricità consumata a livello mondiale. Inoltre, l’AIE ha dichiarato che nel 2020 i data center e le reti di trasmissione dati rappresenteranno complessivamente lo 0,9% di tutte le emissioni di gas serra legate all’energia.

I proprietari di data center sono quindi invitati a impegnarsi per ridurre la propria carbon footprint, visto che il cambiamento climatico è un problema sempre più pressante. Le stesse iniziative ambientali, sociali e di governance (ESG) delle aziende sono diventate fondamentali per clienti, dipendenti e investitori, se ne fa quindi anche un tema di business.

La riduzione dell’impatto ambientale dei data center attraverso il green computing può essere vantaggiosa anche dal punto di vista aziendale, riducendo i costi energetici e informatici e contribuendo a più ampi sforzi di sostenibilità aziendale. Ciò vale in tutti i settori e in tutte le aree geografiche: adattandole alle proprie diversità è sempre possibile fare riferimento alle seguenti best practice di green computing per rendere un data center più efficiente e sostenibile dal punto di vista energetico, con vantaggi sia ambientali che aziendali.

1. Tracciare il consumo energetico di base

È necessario sapere quanta energia consuma attualmente il proprio data center, meglio quindi monitorare il consumo complessivo di elettricità e capire come prevedere l’utilizzo futuro. Per esempio, suddividendo il consumo in HVAC, server, infrastruttura, rete e storage, per individuare livelli di consumo di base, per pensare a come migliorare l’efficienza energetica con una migliore gestione dell’energia.

2. Dimensionare correttamente i server

Non è sempre utile che tutti i server del data center funzionino 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Alcuni potrebbero elaborare le richieste solo in determinate ore del giorno, altri potrebbero eseguire applicazioni di rado o semplicemente essere dismessi. Se non ci si bada, il consumo energetico dei server diventa superiore a quello realmente necessario. Strumenti di monitoraggio dei server come Zabbix, Netreo e Paessler PRTG Network Monitor possono aiutare a efficientare l’utilizzo concentrando alcune funzioni solo su un minor numero di macchine, virtualizzando alcuni server e dismettendone altri.

3. Modificare la temperatura

I sistemi HVAC dei data center tendono a essere progettati per utilizzare una quantità di aria condizionata superiore a quella realmente necessaria. Spesso i server più recenti possono infatti funzionare a temperature più elevate, lasciando che la temperatura complessiva sia un po’ più calda, per ridurre il carico HVAC, senza che il calore e l’umidità eccessivi danneggino le apparecchiature IT. Serve calcolare correttamente le esigenze di raffreddamento del data center, prima di alzare il termostato.

4. Riorganizzare il centro dati

Per aumentare l’efficienza del data center lo si deve riorganizzare in base al consumo energetico e ai requisiti di temperatura. Con layout intelligenti, come le configurazioni dei corridoi caldi e freddi, si possono raggruppare gli asset più caldi e sfruttare il posizionamento delle bocchette HVAC.

Questo richiede la conoscenza della posizione delle bocchette di aspirazione e di scarico, per posizionare le risorse in modo appropriato e aggiungerne nelle zone più calde, per ridurre i costi complessivi dell’elettricità e i requisiti del sistema HVAC.

5. Sostituire gli asset più vecchi con altri più efficienti

Molti asset dei data center tradizionali consumano più energia, generano più calore e sono meno resistenti. I server, gli switch, i rack e le tecnologie HVAC più recenti includono in genere processori e altri componenti più efficienti dal punto di vista energetico. Fondamentale, di conseguenza, implementare nuovi asset in occasione della fine del ciclo di vita delle apparecchiature o in processi di dismissione o di sostituzione e manutenzione. Adottando sistemi di virtualizzazione, inoltre, si possono ridurre il numero di macchine fisiche utilizzate.

6. Investire in strumenti di gestione intelligente delle strutture

I processi di gestione dei servizi IT richiedono la raccolta e l’archiviazione di molte informazioni sui data center, tra cui il consumo energetico e i carichi di dati. Analizzandole, si capisce come ottimizzare l’uso delle risorse, riducendo così il consumo di energia e i carichi HVAC. Gli strumenti di monitoraggio basati sull’intelligenza artificiale possono analizzare i dati energetici e creare un modello di previsione dell’efficacia del consumo energetico. Alcune organizzazioni li utilizzano anche per gestire autonomamente le funzioni HVAC nei loro data center, combinati a sensori IoT che forniscono al sistema dati continui sulla temperatura. Il software modifica automaticamente il sistema HVAC per garantire che le temperature rimangano sempre a livelli ottimali.

7. Implementare tecnologie per l’energia verde

Per ridurre le emissioni di anidride carbonica dei data center si possono anche prendere in considerazione alternative energetiche verdi, come il raffreddamento geotermico, l’energia eolica e l’energia idroelettrica. Per esempio, il fornitore di servizi per centri dati Verne Global utilizza una combinazione di tecnologie geotermiche, idroelettriche, solari ed eoliche per alimentare e raffreddare le sue strutture in Islanda e Finlandia. Analogamente, esistono data center costruiti con un sistema di raffreddamento geotermico alimentato dall’acqua proveniente da una falda acquifera sotterranea sotto la struttura. Verificando quali opzioni di energia verde sono disponibili si possono sviluppare nuovi metodi di alimentazione e raffreddamento rinnovabili per ridurre l’impronta di carbonio del proprio data center.

8. Collaborare con fornitori e organizzazioni IT ecologiche

Sviluppate partnership commerciali con fornitori IT che offrono tecnologie verdi e con organizzazioni aiuta a individuare opzioni IT più sostenibili. Per esempio, negli USA esiste il programma di certificazione Energy Star del governo statunitense per trovare computer, monitor e altri prodotti ad alta efficienza energetica. Esiste anche un registro di prodotti che soddisfano i criteri dello standard EPEAT (Electronic Product Environmental Assessment Tool) con server, apparecchiature di rete, computer e altre tecnologie “preferibili dal punto di vista ambientale”. È possibile verificare i livelli di sostenibilità e di efficienza energetica dei fornitori di servizi IT attraverso organizzazioni come CDP (precedentemente noto come Carbon Disclosure Project) e l’iniziativa sulle energie rinnovabili RE100, nonché agenzie di rating ESG come MSCI, Refinitiv e Sustainalytics.

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