Acquisizione di poli produttivi, integrazione di nuovi brand, aggiunta di servizi applicativi, attività molto comuni a quelle aziende che vedono in una precisa strategia di crescita il miglior abilitatore di business. Attività che i manager e i decisori d’acquisto accompagnano sempre più volentieri a puntali interventi sull’infrastruttura It.
È il caso di Mirato Spa, eccellenza italiana nel settore dell’igiene e della bellezza. Il Gruppo Mirato si compone di tre realtà: Mirato Spa, MilMil 76 Spa e Gianasso Srl, l’ultima frutto di una recente acquisizione. Presente sul mercato fin dagli anni ’60, l’azienda di Landiona (Novara), ha circa 450 dipendenti e tre siti di produzione. I brand commerciali sono Malizia, Intesa, Splend’Or, Clinians, Geomar, Breeze, Nidra, Glicemille e l’ultimo arrivato, I Provenzali. Negli ultimi anni Mirato Spa ha rivisto tutte le fasi di produzione in ottica Industry 4.0, arrivando oggi a garantire il time-to-market necessario per mantenere la propria promessa di business. Più recentemente, insieme al Gruppo Lutech, si è pensato di rinnovare l’intera infrastruttura storage e riqualificare i due datacenter: ne abbiamo parlato con Igor Bovio IT Security & Infrastructure Manager di Mirato Spa.
Dott. Bovio, qual’è stata la molla per l’aggiornamento dell’infrastruttura storage?
Era ormai tempo di mettere mano agli array storage, l’infrastruttura di partenza presente su due siti distinti (due storage Array Dell EMC VNX5200 e in aggiunta un Dell EMC XtremIO X1) aveva fatto il suo tempo e mostrava tutti i suoi limiti, soprattutto in termini di velocità di I/O ma anche e soprattutto in termini di allocazione dello storage. La meccanica mista dei Dell EMC VNX5200 non permetteva una distribuzione ottimale e dinamica dello spazio e, inoltre, il sito secondario creato per la replica sfruttava solo i 2/3 della capacità disponibile.
Quali nuove esigenze sono sopraggiunte negli ultimi anni?
Dopo le ultime acquisizioni e l’introduzione di un CRM a supporto della divisione commerciale, abbiamo compreso che non potevamo più aspettare. I carichi di lavoro aumentavano, così come le richieste di un It che rispondesse più rapidamente agli input provenienti dagli applicativi dedicati alla produzione. Ci premeva soprattutto questo secondo aspetto: per raggiungere il minimo time-to-market è fondamentale che il dato elaborato torni alla produzione in tempi ridotti. È qui che si comprende il vero valore di uno storage di nuova concezione come la famiglia Dell EMC PowerMax.
Eravate già clienti di Dell Technologies?
Sì, negli anni ho costruito un ottimo rapporto con il brand americano ed ero completamente soddisfatto delle soluzioni scelte. Avevo bisogno, però, di un partner It qualificato che mi aiutasse a valutare nuove tecnologie per soddisfare le crescenti esigenze di Mirato Spa. Se l’offerta hardware oggi è pienamente disponibile, ciò che fa realmente la differenza è l’approccio consulenziale in fase di progettazione e il supporto in fase di implementazione e di manutenzione. Il Gruppo Lutech da questo punto di vista è stato ineccepibile.
Che tipo di configurazione avete adottato?
Oggi abbiamo strutturato i due data center, posti in luoghi diversi, con una configurazione speculare formata da un totale di due Dell EMC PowerMax 2000 Essential con l’aggiunta di un Dell EMC Data Domain DD6300 per la configurazione di un sistema di backup e disaster recovery sul secondo sito. In breve tempo, con il supporto degli specialisti certificati Dell Technologies del Gruppo Lutech eravamo live con la nuova configurazione.
In sintesi, quali sono stati i benefici della nuova infrastruttura It?
L’introduzione dei nuovi array Dell Technologies ci ha garantito il raddoppio della capacità (+100%) a fronte di tempi di accesso ridotti del 50%. Inoltre, oggi il sistema distribuisce automaticamente l’allocazione dei carichi di lavoro e permette una gestione altamente semplificata. Si pensi solo che abbiamo diminuito di almeno due terzi i tempi di configurazione delle macchine virtuali e possiamo tranquillamente supportare i sistemi MES anche a fronte di un aumento di produzione.
In definitiva, un progetto lineare nella definizione delle componenti quello realizzato dal Gruppo Lutech per Mirato Spa, con un enorme valore aggiunto: un ulteriore passo verso il completamento del paradigma Industry 4.0 che l’azienda piemontese ha deciso di abbracciare già da qualche anno.