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Network aziendale: come scegliere gli strumenti per una gestione efficace

La gestione della rete si sta evolvendo rapidamente man mano che nuove tecnologie vengono integrate, lasciando ai team IT il compito di diventare più strategici nel modo in cui amministrano e gestiscono le reti di nuova generazione

Pubblicato il 19 Mag 2023

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La complessità digitale, il numero in crescita di dispositivi e le diverse modalità di lavoro hanno complicato la gestione dell’infrastruttura aziendale. Questo significa che così come le operazioni aziendali diventano più agili anche l’approccio alla gestione della rete deve cambiare. Un mantra che ogni team IT comprende pienamente ma fatica a far convogliare in un’unica strategia e tantomeno in un unico approccio.

In passato, la configurazione della rete era un’attività manuale ma anche la causa principale di tempi di inattività, di errori e maggiori vulnerabilità.

Oggi, l’automazione sta semplificando molte di queste attività come il provisioning, lo scripting, l’implementazione delle richieste di modifica o l’identificazione delle cause di rallentamenti e interruzioni.

Allo stesso tempo, la gestione della rete ha subito un rimodellamento con l’aumento delle postazioni da remoto ed il crescente bisogno di connessioni ad alta densità oltre che di una gestione più efficiente degli accessi.

Le nuove esigenze di infrastruttura

La società di analisi EMA, Enterprise Management Associates, ha dettagliato, in più report, lo scenario post pandemico del networking aziendale. Ha indicato come principale scelta di investimento delle aziende, le LAN per: far fronte alla maggiore richiesta di larghezza di banda e consentire trasferimenti di dati ad alta velocità; rispondere agli aggiornamenti del Wi-Fi e degli switch; garantire le funzionalità di sicurezza e conformità. Una scelta che le aziende hanno legato principalmente alla maggiore mobilità dei dipendenti e al numero crescente di applicazioni e dispositivi IoT.

La necessità, oggi, è avere una infrastruttura aggiornata e ottimizzata con hardware e tecnologie di ultima generazione.

Il futuro standard Wi-Fi 7, in continuità con il Wi-fi 6E, oltre che concentrarsi su velocità di trasmissione dati e latenza inferiore, affronta il problema della congestione e dell’interferenza per l’alta densità di dispositivi e per reti che si sovrappongono. Aspetti che incidono sulle scelte strategiche e operative delle aziende.

EMA ha documentato anche l’interesse delle aziende verso la connettività mobile. Molte soluzioni per la SD-WAN includono dispositivi abilitati per il 5G che estendono l’underlay della WAN agli uffici ibridi.

Una scelta interoperabile di network

I fornitori di strumenti di gestione della rete iniziano a rivolgere il loro impegno nel cercare di ridurre le complessità e aumentare procedure unificanti attraverso le funzionalità dei loro prodotti. I modelli di gestione che si basano sul cloud sono sempre più diffusi grazie a fattori come la scalabilità (basta pensare ai casi di estensione della rete).

Dall’altra parte, le aziende che adottano strategie ibride e multi-cloud possono avere maggiori difficoltà nel monitoraggio della rete e nella visione complessiva dell’intera infrastruttura di networking. Inoltre, sono molte le aziende che si affidano a più strumenti rendendo complessa la convergenza dei dati. Di conseguenza, avere uno sguardo accurato sull’attività della rete diventa ancora più difficile.

I dati analitici di AIOps

Molti strumenti di monitoraggio delle prestazioni della rete si basano sull’aiuto di nuove fonti di dati e includono analisi di rete e AI per le operazioni IT o AIOps. I dati analitici di AIOps consentono di semplificare e ottimizzare le attività operative, specialmente quando gli strumenti di gestione della rete sono complessi.

La qualità del dato, però, è ancora un limite. Se alcuni non vengono acquisiti o c’è un problema con la loro integrità, il monitoraggio può non essere preciso. Molte organizzazioni risolvono utilizzando dati sintetici, ovvero prodotti artificialmente dagli algoritmi a partire da informazioni reali e con le stesse valenze statistiche (Gartner stima che entro il 2024, il 60% dei dati utilizzati per lo sviluppo di progetti di intelligenza artificiale e di analisi sarà generato sinteticamente).

I dati sintetici non sono però identici ai corrispettivi reali: si basano infatti su simulazioni e non è detto che siano sempre in grado di rilevare un problema effettivo.

Monitoraggio e sicurezza della rete integrati

Il passaggio da processi manuali a processi automatizzati permette di ridurre gli errori e liberare risorse creando ambienti stabili. L’automazione del network può includere anche la sicurezza per rilevare problemi di rete, applicare politiche di sicurezza basate sui ruoli e correggere le configurazioni. Molti sforzi con cui i fornitori stanno cercando di aumentare l’interoperabilità e le funzionalità dei loro prodotti sono legati all’integrazione della gestione e del monitoraggio della rete con strumenti di sicurezza.

In questo modo, i team IT possono verificare automaticamente le configurazioni e gli standard su tutti i dispositivi e trasmettere i risultati in modo più efficiente.

Per le aziende significa permettere a chi si occupa di gestire la rete di avere un ruolo più importante nell’affrontare i rischi sulla sicurezza.

Un dato interessante evidenziato da EMA su un campione di 359 aziende, rivela che il 93% delle iniziative di automazione della rete dei data center coinvolge software sviluppato internamente. Tra quanti hanno dichiarato di ricorrere a software sviluppato internamente, la metà ha affermato che il motivo è legato ai requisiti di conformità della sicurezza, mentre il 40% ha ricondotto la ragione principale al bisogno di qualcosa che fosse allineato alle proprie reti specifiche.

Una nuova generazione di strumenti

L’idea di reti basate sugli intenti è un concetto che esiste già da anni. L’acronimo IBN sta per Intent-Based Networking e definisce un modello che incorpora apprendimento automatico e intelligenza artificiale per automatizzare le attività di gestione della rete attraverso un approccio SDN (Software-Defined Networking). L’obiettivo è catturare l’intento per poi applicare criteri guida in tutta la rete aziendale fino a creare reti autogestite e autorigeneranti.

Seppur con qualche difficoltà, è considerata una tecnologia promettente che di fatto ha una prospettiva molto diversa rispetto alle reti tradizionali. Infatti, con l’approccio IBN, si utilizzano l’automazione e l’orchestrazione per modificare il modo in cui vengono distribuite le configurazioni di rete. Vengono monitorati dati specifici con tecniche che includono l’analisi e la segmentazione intent-based all’interno delle WAN e del data center. Tuttavia, l’architettura IBN manca di standard e necessita di una solida base di API per essere implementata. Inoltre, richiede che ogni aspetto venga verificato e convalidato per potere stabilire l’intento.

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