Puntare all’efficienza operativa attraverso il controllo di asset e costi: la ricetta di competitività nel comparto dell’industria pesante passa attraverso l’ottimizzazione delle attività manutentive, con l’It nel ruolo di alleato strategico.
È questa la storia di Laterlite, dal 1966 fiore all’occhiello dell’imprenditoria nazionale per la produzione di argilla espansa, con un presidio stabile anche sui mercati spagnolo e francese, oltre alla leadership di settore in Italia. Quasi 300 persone tra dipendenti e agenti plurimandatari (una settantina circa), quartier generale a Milano, quattro stabilimenti principali (Rubbiano in provincia di Parma, Lentella a Chieti, Enna e Retorbido nel pavese): la società produce e commercializza diverse qualità di argilla espansa a marchio Leca, rivolendosi al comparto dell’edilizia. Il processo di lavorazione (estrazione, additivazione, cottura) coinvolge macchinari e impianti complessi e di grandi dimensioni (molazze e laminatoi, attivi 24 ore al giorno per almeno 5 giorni la settimana, a volte 7 giorni su 7; forni che si fermano solo in agosto e dicembre per tre settimane), oltre a una serie di macchine e apparecchiature più piccole (nastri, cassoni di alimentazione, rulli) che lavorano per almeno 320 giorni all’anno.
“Si tratta di macchinari pesanti dal punto di vista meccanico e, soprattutto, energivori – spiega Roberto Cervotti, Responsabile It di Laterlite, alla testa di una direzione informatica con sede a Rubbiano e formata da 2 tecnici che seguono centralmente sia la componente gestionale sia i software di produzione -, che richiedono di conseguenza una manutenzione attenta e continuativa, impegnando una significativa percentuale di fatturato”.
Laterlite, infatti, impiega ingenti risorse per le attività manutentive che si svolgono nei diversi stabilimenti su asset di vario tipo, coinvolgendo personale interno ed esterno. Da qui l’esigenza di utilizzare strumenti informatici per il monitoraggio delle macchine e la pianificazione degli interventi. “Il primo software di gestione della manutenzione – prosegue Cervotti – è stato implementato nel 2005. Si trattava di Infor MP2, una soluzione che nel tempo si è rivelata inadeguata nel soddisfare le nostre mutate esigenze aziendali”.
Monitoraggio dinamico e continuativo delle risorse
L’applicativo infatti consentiva un controllo sulle attività di manutenzione e relativi costi solo a posteriori e a livello di reparto, mentre all’azienda serviva un monitoraggio dinamico e continuativo sulle risorse impiegate, con un maggior livello di dettaglio e la possibilità di effettuare previsioni.
“Alla fine del 2010 – prosegue Cervotti – abbiamo iniziato a vedere le soluzioni disponibili sul mercato e nel corso del 2011 è iniziata la fase di software selection. Abbiamo visionato sei diverse soluzioni, successivamente ridotte a tre, e valutato i prodotti simulandone l’impiego rispetto alle necessità della nostra realtà. Abbiamo cercato uno strumento che già nella sua versione standard, senza richiedere eccessive personalizzazioni, fosse adatto alle nostre esigenze”.
Così, per esempio, è stato scartato il software di un fornitore italiano proprio perché aveva una “dimensione troppo locale” e richiedeva un numero elevato di modifiche per adattarsi alla realtà aziendale specifica, ma anche una soluzione completa per l’asset management è sembrata un azzardo: “Per noi – commenta Cervotti – era troppo impegnativa dal punto di vista tecnico e di utilizzo, anche se andava a coprire tutte le funzionalità di cui avevamo bisogno. Cercavamo uno strumento user-friendly, che potesse essere impiegato con dimestichezza non solo dal personale specializzato, ma anche degli operatori di linea che si occupano di manutenzione”.
Le caratteristiche che doveva avere il nuovo applicativo erano chiare e ben definite: da un lato, supportare le esigenze informatiche e funzionali dell’azienda, con una serie di feature per il monitoraggio puntuale di asset e costi, permettendo la pianificazione di interventi e investimenti manutentivi sul lungo periodo; dall’altro, fornire flessibilità e accessibilità via web per consentire il controllo centralizzato multisite sui quattro stabilimenti; infine, offrire estrema facilità d’uso.
“Dopo avere valutato gli aspetti tecnici dei diversi software – sottolinea Cervotti – abbiamo optato per l’applicazione Infor Eam (Enterprise Asset Management). L’usabilità è stato un fattore determinante nella scelta: anche le altre soluzioni erano moderne e adeguate sotto il profilo funzionale e di interoperabilità, ma il software di Infor è veramente disegnato a misura di utente, con schermate intuitive non solo per i tecnici di ufficio”.
Nel gennaio 2012, in un solo anno dalla decisione di cambiare la piattaforma di asset management, il progetto è arrivato al go-live, “anche grazie al supporto da parte dei consulenti Infor a livello tecnico e di relazione con i responsabili di stabilimento, in fase sia di analisi sia di implementazione”, come evidenzia Cervotti.
Infor Eam è stato installato sui server presenti negli uffici di Parma e viene utilizzato, tramite browser, in tutti gli stabilimenti (per l’accesso alle applicazioni, i tecnici hanno in dotazione piccoli terminali o pc portatili). Il software consente di gestire le attività di manutenzione ordinarie e straordinarie e di avere visibilità sulle spese non solo a livello di reparto, ma anche per categoria tecnica di macchine.
L’integrazione con l’Erp
“La parte più delicata e onerosa del progetto – ha precisato Cervotti – è stata l’integrazione con il nostro Erp, una piattaforma un po’obsoleta che era quindi difficile fare dialogare con tecnologie più moderne e avanzate. Ma gli ostacoli sono stati superati: l’interfaccia creata tra Eam e il gestionale aziendale consente oggi lo scambio di informazioni su anagrafica ricambi e fornitori, contratti e commesse di manutenzione, listini per ogni tipo di attività, richieste, ordini di acquisto, bolle di entrate merci e materiali di ricambio in magazzino, ore di esercizio del personale interno ed esterno”.
In tutti gli stabilimenti, la formazione è stata curata direttamente da Luca Bassanini, Responsabile di Esercizio ed Energy Manager di Laterlite, che ha avuto un ruolo fondamentale nello sviluppo del progetto Eam: “Data la facilità di utilizzo della soluzione – rimarca Cervotti -, Infor ci ha trasferito le conoscenze di base, poi il collega Bassanini si è occupato di istruire i capireparto, gli operatori e i responsabili di stabilimento per la parte impiantistica. Ogni sede ha una storia e un’organizzazione diverse, per cui è stato importante allineare le persone sull’utilizzo del software, che di fatto centralizza la gestione degli asset”.
Nella roadmap evolutiva sul piano dell’enterprise asset management, il prossimo passo per Laterlite sarà l’implementazione, sempre tramite Infor, delle funzionalità di Energy Performance Management e per la gestione della sostenibilità ambientale: “Stiamo valutando la soluzione – conclude Cervotti -: su questo fronte, saremmo tra gli apripista in Italia”.