Cloud computing, replicazione e deduplicazione: sono le novità tecnologiche più ‘gettonate’ nel mondo dei data center, e in particolare tra le aziende di medie dimensioni fino a 5mila dipendenti. Questo il parere dei circa 1800 manager interpellati dall’indagine che anche quest’anno Symantec ha effettuato in 26 paesi per individuare trend e orientamenti per il mondo data center.
Replicazione e deduplicazione rispondono alle esigenze e ai problemi delle aziende che Vincenzo Costantino, pre sales manager di Symantec, identifica con la crescita esponenziale dei dati presenti sui dischi dei sistemi aziendali e con la complessità di applicazioni e server causata anche dall’eterogeneità delle tecnologie e delle soluzioni utilizzate.
Da almeno un anno, parola di Costantino, la deduplicazione è un tema di attualità perché affronta la problematica della proliferazione, non tanto dei dati, quanto delle diverse copie degli stessi dati, “problema a cui gli utenti non riservano la necessaria attenzione”. Deduplicare i dati, spiega Costantino, significa intervenire a livello granulare: “Quando si incontrano identiche sequenze di 0 e di 1, si va a salvare un solo blocco di volume e a eliminare gli altri”. Secondo il manager si tratta di una tecnologia già piuttosto diffusa nelle aziende di fascia enterprise, presente in dispositivi hardware o, come nel caso di Symantec, integrata in soluzioni di backup e che, rivela l‘indagine sui data center, cominciano ad attecchire nelle medie aziende anche per la non trascurabile promessa di ridurre di oltre il 50% il volume di dati presenti su disco.
La replicazione dei dati è invece una tecnica non particolarmente nuova, ricorda le soluzioni di disaster recovery e business continuity anche se viene sfruttata al momento del backup. “Ad ogni backup dei dati in un certo sito, replico quei dati in un sito remoto” spiega il manager Symantec. È evidente che, se i dati sono già stati ‘deduplicati’, la loro replica in un sito remoto sarà meno ingombrante e costosa; ecco perché l’abbinamento delle due tecniche è sempre più appetibile anche a piccole e medie aziende.
Infine il cloud computing. L’attenzione al tema non si è ancora tradotta in significativi progetti per quanto riguarda le applicazioni gestionali, mentre sembra promettere risultati più interessanti quando si passa ai servizi di tipo infrastrutturale come quelli che cita Costantino: sicurezza, gestione e archiviazione della posta aziendale e della navigazione web. “Si tratta di servizi sufficientemente standardizzati dal punto di vista tecnologico e non certo strategici per il business aziendale, caratteristiche che dovrebbero favorirne la diffusione in cloud”. E anche qui Costantino pensa che le medie aziende possano giocare un ruolo da protagoniste, dato che per queste realtà poter utilizzare l’infrastruttura It come servizio è un grande vantaggio. “Difficilmente le medie aziende dispongono di skill specialistici, per esempio sul tema della sicurezza; e neppure possono effettuare investimenti significativi nell’allestimento di infrastrutture It, preferendo dedicare questi investimenti a soluzioni e applicazioni che effettivamente possano dare valore aggiunto al business e supportare una strategia competitiva”.
Le tecnologie nei data center: medie aziende in fermento
Uno studio di Symantec su 26 paesi mostra le tecnologie emergenti nel mondo dei data center aziendali
Pubblicato il 03 Mag 2010
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