Non nella mitica Silicon Valley nè nei distretti tecnologici che in Italia ne replicano il modello, ma con sede a Lecco e laboratori di R&S a Esino Lario, su quel ramo del Lago di Como di manzoniana memoria, è nata LinkedData.Center, una società che propone ad imprese ed enti pubblici un servizio It del tutto innovativo. Tanto che, per capire di che si tratta, occorrerà fare una breve digressione sui dati e sul Web.
Considerando lo stato delle cose, possiamo assumere che lo sviluppo della Rete globale si possa dividere in tre scenari, in parte sovrapposti, a seconda delle entità tra loro legate. Nel primo, dagli albori degli anni ’90 a metà del 2000, la tecnologia ipertestuale connette testi e immagini che si rimandano tra loro creando catene d’informazione ad uso degli utenti. Nel secondo, quello del Web 2.0, l’esplosione delle reti sociali e degli Ucg (User Generated Content) fa sì che siano le persone ad essere collegate. Oggi, grazie a diverse concause come l’avvento della IoT, dei servizi cloud e la necessità di trattare i big data, si assiste alla nascita del Web 3.0, dove i link legano i dati. In quest’ambito emergono le connessioni ai dati liberamente accessibili (gli Open Data), che tramite tecnologie in grado di trattarne gli Uri (Unified Resource Identifier) sono messi in relazione tra loro creando una base informativa potenzialmente illimitata per ogni genere di finalità, vuoi di marketing per le imprese vuoi di servizi al cittadino.
Il mercato potenziale per chi fornisca un servizio di linked open data è enorme. Uno studio dell’UE (vedi www.europeandataportal.eu) lo valuta ad oltre 300 miliardi di euro entro il 2020 tra mercato diretto, cioè vendita dei servizi, e indiretto, cioè risparmi e nuovi posti di lavoro. In Italia, a causa anche del ritardo della PA, la crescita sarà minore, ma lo studio citato la valuta comunque a oltre 8 miliardi per il solo mercato diretto.
È in questo scenario che è nata LinkedData.Center. Come ha dichiarato Enrico Fagnoni, fondatore e Ceo della società: “Abbiamo l’obiettivo di abilitare imprese e organizzazioni di ogni dimensione e settore, nonchè sviluppatori e startup, ad usare e produrre linked data fornendo in modalità as-a-service le tecnologie e le infrastrutture necessarie ad estrarne il valore”. L’offerta della società, che per il momento, va detto, punta più al mercato globale che a quello interno, consiste principalmente nello sviluppo di grafi in grado di presentare complesse strutture di dati superando i limiti dei database relazionali e in servizi aggiuntivi, come il buffering, che ne facilitano l’uso. Questo avviene via SPARQL, linguaggio d’interrogazione dati che descrive concetti e relazioni in modo semantico, con terne soggetto-predicato-oggetto che abilitano analisi in base a congiunzioni e disgiunzioni logiche e pattern definibili. Cosa importante, SPARQL sfrutta l’Rdf (Resource Description Framework), standard del consorzio W3C, per cui, come ha osservato Fagnoni, “aderendo ai servizi LinkedData.Center non ci si lega ad alcun fornitore, un differenziale rispetto ad eventuali concorrenti che non va sottovalutato”.
Dal 21 al 28 giugno Esino Lario (Lecco) ospiterà Wikimania 2016, raduno mondiale delle comunità che sviluppane Wikipedia e Wikidata. Un evento al quale la presenza del centro di ricerca e sviluppo di LinkedData.Center porta il contributo italiano alla libera diffusione e condivisione d’informazioni e conoscenza. |