Cisco
A febbraio del 2009 Cisco annuncia la propria strategia per il data center basata su Ucs (Unified Computing System). Ucs viene presentato come un ambiente totalmente integrato, consolidato e virtualizzato, con una piattaforma centrata su dei blade server realizzati – questa la grande novità – direttamente da Cisco sulla base dei più recenti processori multicore di Intel. Cisco si propone come leader di un nuovo ecosistema che comprende, attorno al proprio ‘unified fabric’ i ‘contributi’ di Bmc Software e Oracle, Intel, NetApp, Emc e VMWare.
Ucs è costituito da un insieme di blade server che utilizzano degli adattatori di rete per accedere all’unified fabric del sistema, realizzato usando degli switch con 10Gbps e interconnessioni di tipo FCoE. Lo chassis supporta fino a 8 blade server e due fabric extender fornendo fino a quattro connessioni da 10Gigabit. Ucs Manager, un software di gestione embedded, integra i componenti del sistema e fornisce la gestione centralizzata.
Tornando alla questione delle partnership, gli analisti sottolineano l’importanza di quella tra Cisco e Bmc Software. Grazie ai tool di gestione di Bmc infatti, e in particolare all’integrazione di BladeLogic di Bmc con l’Ucs Manager di Cisco, questa può effettuare in automatico le funzioni di provisioning e configurazione delle risorse del sistema.
Hp
A fine aprile 2009 (due mesi dopo l’annuncio di Cisco) Hp ha presentato BladeSystem Matrix (da qui in poi BSMatrix), descritto come una “infrastruttura adattativa plug-in” per la gestione delle risorse fisiche e virtuali presenti nei data center. BSMatrix, secondo una dichiarazione di Hp, sarebbe il primo risultato di un progetto triennale di sviluppo di cui si dovrebbero vedere presto altri prodotti
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(Nella foto a destra il practice principal data center transformation, technology services di Hp Italia).
In una singola unità, BSMatrix comprende risorse di server e storage, il software Virtual Connect con funzionalità di virtualizzazione e Insight con funzionalità di disaster recovery e ottimizzazione delle risorse. A partire dalle richieste del business, BSMatrix rende disponibili pool di risorse per applicazioni e servizi IT, supportando gli ambienti server fisici e virtuali sulla base di un unico modello di management.
Più in particolare Matrix comprende: fino a 64 blade per rack; 10Gbyte di connettività con fino a 8 schede di interfaccia di rete e due HBA (Host Bus Adapter) per ciascun blade; 8 Gbyte di connettività storage di tipo Fiber Channel; Virtual Conect Flex-10; software di gestione (Hp lo chiama Matrix Orchestration Environment) che comprende Insight Dynamics-VSE, la console Command Center, software di wokflow orchestration per la gestione dei task e funzionalità integrate di disaster recovery. BSMatrix può interoperare con gli switch di ProCurve (oggi consolidati nell’offerta enterprise di Hp) e con le soluzioni di altri fornitori specializzati di storage e networking come Brocade.
Ibm
Il disegno di Ibm è quello di attrezzare una infrastruttura di data center dinamica mettendo insieme le opportune risorse in termini di server, storage e networking con il software di management che consenta di gestire tutte queste risorse e con soluzioni abilitanti come quelle di virtualizzazione in grado di coprire l’intera infrastruttura e soluzioni di gestione e ottimizzazione dei consumi energetici (Nella foto in basso l’Ibm Technical sales manager System x & BladeCenter Alessandro De Bartolo).
Per quanto riguarda la componente di networking Ibm ripropone l’alleanza strategica con Cisco (malgrado questa oggi sia diventata un competitor a tutto tondo) rinsaldando però il proprio accordo Oem con Brocade per rivendere con proprio marchio i suoi dispositivi Ethernet
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Ibm rivendica la superiore eterogeneità della propria offerta BladeCenter (non solo x86 Intel e AMD con Windows e Linux ma anche Power con AIX e addirittura Sparc) e nello storage con sistemi interni allo chassis (con capacità fino a 12 Terabyte) ma anche attraverso connessioni allo storage esterno. Per quanto riguarda poi il tema della gestione, Ibm fornisce una soluzione a tre livelli: un sistema di sensori e microcomputer embedded in sistemi e dispositivi poi collegati al Director e infine alla console di gestione di Tivoli. Per quanto riguarda poi l’ambito delle connessioni, Ibm è inpolemica verso Cisco i cui blade server non supporterebbero nativamente Ethernet e Fibre Channel, forzando così l’intero traffico di rete sui propri switch, e chiedendo quindi all’utente un forte investimento iniziale su questi dispositivi.