Dopo essere stato capace per anni di rivelarsi uno dei maggiori, forse il maggiore in assoluto, cavalli di battaglia per Microsoft, con il passare degli anni Windows XP ha iniziato a diventare sempre più scomodo. Lanciato nell’ormai lontano 2001, XP è stato infatti inevitabilmente soprassato, nel tempo, da nuove release (alcune a onor del vero poco fortunate come Vista) studiate e calibrate sulla base delle profonde e repetine evoluzioni in atto nel mono dell’innovazione.
Un’evoluzione naturale che però sembra non avere convinto milioni di utenti ancorati al proprio sistema operativo fino all’ultimo momento possibile. Una situazione consolidata al punto di indurre Microsoft a una decisione drastica, quella di annunciare la conclusione del supporto lo scorso 8 aprile, con tanto di campagna di marketing a tutto campo prolungata nel tempo e finalizzata a spingere Windows 7, e soprattutto Windows 8, quest’ultimo alla ricerca di una posizione più influente anche nel mondo mobile.
Dopo alcune settimane confortanti dal punto di vista dei risultati però, l’incubo è tornato a materializzarsi, almeno secondo quanto risulta dai dati Netmarketshare. In aprile infatti, Xp aveva accusato in calo arrivando al 26,29% di installazioni su desktop, perdendo l’1,4% rispetto al mese precedente. Un calo proseguito anche a maggio, fino a scendere alla quota del 25,27%. D’altro canto, incoraggianti i segnali per gli altri sistemi operativi di casa Microsoft, esattamente in linea con le attese. A fine maggio, Windows 7 aveva conquistato la maggioranza assoluta arrivando al 50.06%, mentre Windows 8 e 8.1 raccoglievano insieme il 12,64% dei consensi.
Qualcosa però è andato storto nel mese di giugno, almeno secondo i rilevamenti Netmarketshare. Se l’avanzata di Windows 7 è proseguita in linea con le prestazioni dei mesi precedenti, raggiungendo il 50,55%, Windows 8 ha accusato il colpo, soprattutto nella versione più recente. La release 8.1 infatti, la più recente e quindi quella maggiormente destinata a crescere per effetto delle preinstallazioni sui nuovi pc, ha registrato un passo indietro, passando dal 6,29% di maggio al 5,93% di inizio estate.
Il dato di per sè poteva anche son risultare particolarmente allarmante (anche IOS e Linux nello stesso periodo hanno ceduto frazioni di quota), se non fosse che il tutto è andato a vantaggio anche di Xp, risalito seppur di poco, ma comunque risalito, al 25,31%.
Il sospetto di una maggior presa di coscienza e volontà di scelta degli utenti sul software installato all’interno dei proprio dispositivo è confermato dall’andamento simile registrato sempre da Netmarketshare sui browser. Anche la versione più recente di Explorer 11 infatti, a giugno ha perso qualche consenso, passando dal 17,03% al 17,01%, mentre in parallelo a Windows Xp cresce Explorer 8, salito da 20,89% al 21,25%