Viviamo un’epoca dove le tecnologie di informazione e comunicazione rappresentano una componente del quotidiano, con una valenza sociale oltre che economica. L’emergenza coronavirus ha evidenziato ulteriormente l’importanza delle Telco e del cloud come strumenti di resilienza e interazione da remoto.
In questo contesto, Orange Business Services ha rivisto il proprio posizionamento, modellando gli obiettivi aziendali secondo i principi di responsabilità ed ecosostenibilità. Francesca Puggioni, Managing Director Southern Europe della multinazionale francese, spiega le linee programmatiche della nuova strategia Engage 2025.
“Le telecomunicazioni e i servizi cloud – dichiara – sono paragonabili alle Utilities o alle autostrade in quanto fattori abilitanti lo sviluppo economico del Paese. Durante la pandemia hanno permesso sia la continuità lavorativa attraverso lo smartworking sia il contatto tra le persone nonostante la distanza fisica. Nel contesto pandemico, società come Orange hanno potuto valorizzare il ruolo di enabler per il tessuto delle imprese e nella prospettiva sociale”.
Un piano socio-responsabile ed ecosostenibile
Sotto questa luce, il piano della multinazionale acquista una forza ancora maggiore. “Engage 2025 – prosegue Puggioni – sottolinea l’intenzione di crescere in modo socialmente responsabile e sostenibile per l’ambiente. L’Information and Communication Technology è una componente fondamentale nella vita quotidiana, che permette a chiunque di avere le stesse opportunità, indipendentemente dalla geografia: grazie alla didattica online, chi risiede in un piccolo paese remoto può frequentare i corsi delle università più prestigiose; l’e-commerce offre l’accesso a prodotti provenienti da tutto il mondo. L’Ict non offre solamente supporto alle aziende nel raggiungimento degli obiettivi di business, ma assume un fine sociale ed educativo più alto.”.
A maggiore ragione, le iniziative in Africa sono animate dai principi della Corporate Social Responsability. “Abbiamo impiegato diversi anni – afferma Puggioni – per il potenziamento del network in Africa e oggi stiamo investendo nei servizi di datacenter: a Dakar abbiamo realizzato un’infrastruttura di livello 4, che può incentivare la presenza di aziende straniere sul territorio favorendo quindi lo sviluppo economico del Paese. Il territorio africano è inoltre un’area “vergine” dal punto di vista delle infrastrutture e dei servizi ICT, quindi possiamo lavorare da zero e contribuire a cambiare l’ecosistema con il nostro approccio socio-responsabile”.
L’intelligenza artificiale per la gestione delle reti
Nel nuovo piano quinquennale di Orange, un punto di rilievo è rappresentato dall’utilizzo delle informazioni e dell’intelligenza artificiale finalizzato sia all’ottimizzazione del network sia all’interazione con il mercato. “Grazie soprattutto alla proliferazione dei dispositivi mobile – chiarisce Puggioni – i dati garantiscono un feedback diretto, continuo e immediato alle aziende. Prima erano le imprese a distribuire le informazioni, mentre oggi con la digitalizzazione l’utenza restituisce indicazioni preziose per valutare e migliorare l’operato aziendale”.
La raccolta e l’analisi delle informazioni quindi permettono sia di reinventare la customer experience sia di aggiungere intelligenza alle reti. “Le risorse del network – argomenta Puggioni – possono essere gestite dinamicamente per supportare il traffico secondo diversi livelli di priorità, aumentando l’efficienza operativa”. Secondo la Managing Director, la stabilità e la sicurezza delle infrastrutture Tlc, che trasportano le informazioni e rappresentano un anello fondamentale del data journey, sono indispensabili per impostare una strategia aziendale analytics-driven.
Focus sulla sicurezza delle reti e dei servizi
L’affidabilità del network rientra tra le priorità assolute di Orange, soprattutto nel caso di soluzioni che trattano dati sensibili e business-critical, ad esempio per i settori Banking e Sanità.
“Abbiamo sviluppato un’offerta di servizi finanziari molto importante – prosegue Puggioni -, dove la sicurezza diventa fondamentale. Favorire l’operatività e la collaborazione a distanza, costruendo ambienti IT sempre più aperti e distribuiti, ha come rovescio della medaglia una maggiore vulnerabilità agli attacchi informatici. Ci stiamo quindi focalizzando sui temi della cybersecurity, a partire dall’esperienza diretta di Orange Bank, la nostra soluzione di banca mobile”.
La solidità dei servizi è fondamentale anche per il comparto della Salute, come dimostra il progetto sviluppato con NHS, il sistema sanitario nazionale del Regno Unito. “Per favorire il monitoraggio del Covid-19 – racconta Puggioni – è stata allestita in sole due settimane una rete di unità mobili adibite al controllo, da cui i medici possono accedere alle informazioni e strumentazioni necessarie come se si trovassero in ospedale. Ciò è stato possibile perché, come dice il nostro CEO Helmut Reisinger, siamo una società di servizi digitali nativa della rete: le nostre soluzioni hanno un focus primario sulle caratteristiche di affidabilità, con un approccio ereditato dall’essere una Telco”.
La valorizzazione del dipendente e la co-innovation
In chiusura, Puggioni mette l’accento su altri due pilastri di Engage2025: la valorizzazione del personale e la collaborazione con le aziende.
“In Orange – sottolinea – investiamo sulle persone e sulla formazione delle competenze, che vogliamo coltivare e mantenere internamente. L’attenzione verso le risorse umane è la chiave per attrarre i talenti e motivare i dipendenti, che reputiamo l’essenza dell’azienda: da qui, l’istituzione della Orange University che fornisce didattica online permanente”.
Pari importanza è attribuita agli aspetti di cooperazione con i clienti. “Oggi – asserisce Puggioni – l’ICT irrora i processi aziendali, intervenendo quindi sullo stesso codice genetico dell’organizzazione. Pertanto qualsiasi progetto deve essere disegnato a partire dalle peculiarità dell’impresa e nascere come frutto della co-innovazione. Bisogna partire dall’analisi delle esigenze specifiche, andando a capire come le tecnologie digitali, i dati e la business intelligence possono migliorare le attività”.
Secondo Puggioni, la co-innovation è un potente strumento per fare evolvere le strategie dei clienti attraverso le competenze di Orange. “Da qui – prosegue la Managing Director – deriva la nostra evoluzione verso l’offerta dei servizi: vogliamo supportare le imprese nel cogliere appieno i vantaggi delle tecnologie, che devono essere viste come un arricchimento del potenziale umano e un abilitatore per migliorare la qualità di vita”.