Per Ibm il ‘disgelo’ comincia dal midmarket

Un occhio fuori dalla crisi con i primi segnali di ripresa a partire dalla fine del 2009. E per IBM crescono i ricavi dai ‘managed services’ per le PMI. Nella foto Luigi De Vizzi, executive leader manager della direzione commerciale midmarket di Ibm.

Pubblicato il 08 Mar 2010

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È grande l’attenzione allo stato di salute delle Pmi italiane, vero centro nevralgico del nostro sistema manifatturiero e della nostra economia. Anche qui la crisi ha prodotto una dura selezione, polarizzando lo scenario su due gruppi di aziende che procedono a velocità assai differenti: così, dicono gli osservatori specializzati, un 20% di Pmi continua a marciare a buon ritmo, mentre un altro 20% non solo fatica a riprendersi ma rischia di chiudere o, nella migliore delle ipotesi, di finire in mani altrui. Il tutto in uno scenario problematico, con l’ 80% circa delle aziende che ha chiuso il 2009 con ricavi inferiori all’anno precedente.
Un quadro un po’ più roseo è quello che ha presentato Luigi De Vizzi, executive leader manager della direzione commerciale midmarket di Ibm, un ottimo osservatorio sui trend della domanda IT del vasto e variegato mondo delle nostre Pmi. Secondo De Vizzi lo stato di salute delle Pmi è rispecchiato dall’andamento di Ibm su questo mercato nel 2009; un anno a due facce, con un primo semestre difficile e una improvvisa positiva inversione di tendenza nel periodo settembre-dicembre, con trend e numeri molto interessanti: “Molte aziende che dopo l’estate navigavano a vista rinviando investimenti e progetti e limitandosi a fare efficienza sui costi, verso fine anno hanno dato improvvisi segnali positivi: hanno sfruttato la virtualizzazione per snellire e ridurre i costi, hanno ripreso in considerazione i progetti prima accantonati per modernizzare le infrastrutture e riorganizzare i processi per prepararsi, si spera, alla effettiva ripresa”, ha dichiarato il manager.

Soluzioni e servizi per le Pm
Le aziende del midmarket iitaliano saranno anche quest’anno sensibili nell’immediato alle proposte di efficienza nella gestione dell’infrastruttura ma riprenderanno anche a considerare progetti di medio periodo per supportare le proprie strategie di crescita e di espansione sui mercati internazionali. Rispetto a questa realtà, spiega De Vizzi, “Ibm punta su un’offerta di soluzioni plug & play, facili da implementare e integrare e veicolata attraverso il canale che aiutino le aziende a riorganizzarsi e a guadagnare efficienza”.
De Vizzi parla anche di una nuova maturità nel tipo di domanda It che viene dalle Pmi. Lo si vede nella crescita della domanda di servizi che sembravano tipici del mercato di fascia più alta. Il cliente si concentra sul core business e lascia al vendor gestione, revisione ed efficientamento dell’infrastruttura It: “Per Ibm questo trend si è tradotto nell’ultimo anno in una crescita superiore al 25% di managed services, con un’offerta di outsourcing adeguata a caratteristiche ed esigenze delle Pmi”.
Per concludere, tra gli ingredienti della ricetta vincente su questo mercato De Vizzi cita le partnership, la prossimità geografica e le competenze. Non a caso, partner e canale sono al primo posto nelle dichiarazioni di Big Blue: “Al proprio canale per il mercato Pmi, Ibm sta dedicando imponenti risorse, per esempio triplicando il budget destinato ai propri 120 preferred partner per attività di comarketing e supporto pre e postvendita”.

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