Pmi: soluzioni pacchettizzate di virtualizzazione

La virtualizzazione proposta come modello di riferimento per ogni componente del sistema informativo. Vmware, Emc e Cisco insieme in una proposta che pacchettizza e rende più semplice l’implementazione della virtualization anche per le Pmi. Con il ruolo fondamentale dei partner

Pubblicato il 04 Giu 2009

L’adozione di soluzioni di virtualizzazione è stata fino ad oggi tipica di aziende medio/grandi con esigenze molto spinte in termini di consolidamento, controllo dei consumi e degli spazi. Oggi invece, almeno secondo alcune indicazioni delle principali società di analisi di mercato, stiamo assistendo a una sua diffusione anche in realtà di dimensioni medio-piccole o piccole.

ZeroUno ha incontrato Dario Regazzoni (a sinistra), systems engineer manager di Vmware, e Roberto Sortino (a destra), director sales specialist di Emc Italia,

per avere il punto di vista dei due player che, insieme a Cisco, hanno costituito un’alleanza per supportare le aziende nell’implementazione di soluzioni di virtualizzazione e che, tra i suoi obiettivi, ha proprio anche quello di fornire soluzioni pacchettizzate per le Pmi.
“In realtà – esordisce Regazzoni – sulla base della nostra esperienza possiamo dire che molte Pmi guardano già da tempo con interesse a queste soluzioni. Nel nostro parco clienti abbiamo realtà di tutte le dimensioni; quello a cui stiamo assistendo oggi è una maggiore pervasività della virtualizzazione in questo segmento di mercato. Sono sempre di più le Pmi che stanno comprendendo come questa strada consenta ampi margini di risparmio e, nel contempo, offra le massime garanzie in termini di sicurezza. Il tutto abilitando i sistemi informativi a quella sempre più spinta flessibilità richiesta dal business”.
Regazzoni prosegue il proprio inquadramento della situazione ricordando qual è stato il percorso seguito dai numerosi clienti di dimensioni medie o medie piccole presenti nel portafoglio di Vmware: “All’inizio queste realtà sono spesso partite, in via sperimentale, con applicazioni non strategiche adottando soluzioni di virtualizzazione gratuite, fornite anche da noi. In questo modo hanno potuto facilmente testare che la trasformazione di un sistema fisico in un file, dato che in estrema sintesi di questo si tratta, aveva una serie di impatti positivi: la possibilità di trasferire con grande facilità i dati da un sistema all’altro senza alcuna interruzione del servizio, ma soprattutto quella di poter utilizzare le risorse fisiche disponibili in modo flessibile sulla base delle esigenze di business, senza essere obbligati all’acquisto di nuovi sistemi”.
Da questa fase sperimentale, le aziende sono poi passate alla messa in produzione di soluzioni verticalizzate anche per le applicazioni strategiche e questo non solo per contenere i costi e poter utilizzare risorse in modo più flessibile, ma anche per rispondere a nuove esigenze che oggi si manifestano: “Le normative sulla conservazione dei dati – ricorda Sortino – sono molto stringenti e la virtualizzazione può rappresentare una strada sicura per far fronte al tema della compliance. Assistiamo quindi a uno spostamento della virtualizzazione da quella che era una risposta puntuale a un problema economico, con un vantaggio operativo e di sviluppo, a una possibile risposta a un problema organizzativo. L’implementazione di soluzioni di virtualizzazione ha quindi rappresentato in molti casi anche l’occasione di rivedere determinati processi per poter far fronte alle esigenze di rispetto delle normative”.
Questo graduale passaggio richiede però alle imprese di iniziare ad avere un approccio diverso. La virtualizzazione non può più essere affrontata solamente per singoli progetti, ma deve riguardare gli altri layer del sistema informativo, bisogna creare un sistema in grado di coesistere in tutte le sue parti, dalla rete, ai server, allo storage: “Bisogna pensare a una infrastruttura dove la virtualizzazione rappresenti il paradigma di riferimento per tutte le sue componenti, nasce proprio da questa visione la collaborazione tra Emc, Cisco e Vmware. L’obiettivo è quello di trasformare in una realtà quello che da tempo viene profetizzato: rendere l’It fruibile come un servizio, fare in modo che i sistemi siano utilizzabili nei modi, nei tempi e nella quantità richiesta dal business così come oggi si usa il telefono. E per farlo sono necessarie nuove modalità di fruizione di queste soluzioni: la nostra strategia è proprio quella di proporci al mercato con soluzioni pacchettizzate, comprendenti storage, reti e virtualizzazione, in modo che le aziende possano agevolmente implementarle”.
Ma non solo, spiega Regazzoni: “In pratica vuol dire, anche da parte nostra come fornitori di soluzioni, fare un passo in più: negli ultimi mesi Vmware ha fatto importanti annunci a questo riguardo, tra cui quello più significativo è sicuramente vSphere 4, un vero e proprio sistema operativo che consente di federare nell’ambito di pool di risorse condivise le piattaforme server, storage e di rete. Di fatto questo sistema apre la strada al cloud computing; il data center di un’azienda diventa una ‘nuvola’ che può, a sua volta, condividere le proprie risorse con altre ‘nuvole’”.
L’ultimo tassello di questa strategia è rappresentato dagli attori che comunicano con le aziende utenti per trasferire loro vision e soluzioni. “I partner di canale, gli operatori che lavorano sul territorio – conclude Sortino – rappresentano un anello fondamentale di questa catena. Sono loro che conoscono le esigenze specifiche delle aziende, sono loro che, attraverso il contatto quotidiano, possono offrire il supporto migliore. Per questo, in questi ultimi anni, Emc ha investito molto nelle attività di formazione, dal punto di vista tecnologico, di questi partner: la formazione dei partner di canale e il supporto che forniamo loro è una componente fondamentale della nostra strategia”.

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