“PrecisionCore” e “Rips”: Epson ridisegna i modelli del printing

La società presenta una nuova gamma di stampanti e multifunzione inkjet dedicate al mondo office. Non solo innovazioni tecnologiche: secondo Epson questa è la base per rimettere in discussione il “mito” della stampa centralizzata.

Pubblicato il 24 Apr 2014

VIENNA – In occasione dell’evento The future of Business printing, Epson presenta la nuova gamma di stampanti e multifunzione inkjet WorkForce Pro WF-8000 e WorkForce Pro WF-5600: 18 modelli, A4 e A3 (anche fino al formato A3+), dedicati alle piccole e medie imprese, con una caratteristica trasversale: adottano la tecnologia Epson PrecisionCore, basata su un chip di stampa che, sfruttando le recenti novità nel campo dei materiali piezoelettrici e dei sistemi micro-elettromeccanici (Mems) ad alta precisione, garantisce elevati livelli di efficienza produttiva. Epson aveva presentato Precision Core a Bruxelles in occasione di LabelExpo Europe 2013 come soluzione pensata in primis per il mercato industriale; con questi nuovi device la stessa tecnologia “sbarca” nel mondo office: “In ambiente industriale si lavora su velocità altissime, il fermo macchina non è accettabile perché ‘business critical’, né sono ammissibili difetti di stampa, che potrebbero avere conseguenze finanziarie devastanti” ha spiegato Tony Petford, Vice President of Vertical Sales di Epson Europe, che ha quindi proseguito: “Questa tecnologia inkjet, in grado di far fronte a questo tipo di esigenze, applicata alla nuova gamma Workforce Pro, porterà quelle caratteristiche di velocità e affidabilità d’obbligo nel settore industriale anche negli ambienti d’ufficio”.

L’inkjet per il mondo business

Tony Petford,Vice President of Vertical Sales, Epson Europe

Questo lancio da parte di Epson segue una precisa tendenza di mercato che vede la stampa a getto d’inchiostro, tecnologia tradizionalmente associata al mondo consumer, avanzare in quel percorso di conquista del mondo business che fino a qualche anno fa gli era sostanzialmente precluso. Phil Sargeant, Program Director per Idc, ospite all’evento, ha sottolineato come, secondo le loro recenti ricerche, mentre il mercato del laser risulta attualmente sofferente, quello dell’inkjet sta crescendo di anno in anno: le imprese hanno ricominciato a investire nel printing, e in questa ripresa si stanno orientando sempre più verso la tecnologia a getto d’inchiostro; attualmente i prodotti inkjet rappresentano il 20% del mercato delle stampanti e multifunzione business, ma la percentuale è in costante crescita. “Non è solo una questione di costo”, spiega Sargeant, “ma anche di facilità di impiego e versatilità di utilizzo: l’inkjet si adatta a tante situazioni e a tante tipologie di stampa, per questo le sue potenzialità in termini di diffusione sono alte”. Altri pregi di questa tecnologia li racconta Robert Clark, Vice President of Marketing di Epson Europe: risparmi energetici (le WorkForce Pro consumano l’80% in meno rispetto a una laser), la manutenzione (meno pezzi di ricambio da gestire e sostituire), maggiore velocità d’uscita della prima pagina rispetto alle laser, eco-sostenibilità (nessuna emissione tossica), drastica riduzione dei materiali di scarto e delle conseguenti attività di trasporto e smaltimento. Tutti vantaggi che, ora che la tecnologia si è evoluta per far fronte alle esigenze business in termini prestazionali, spiegano la sua progressiva diffusione.

Robert Clark, Vice President of Marketing, Epson Europe

Questa nuova serie di device introduce un’ulteriore innovazione tecnologica: i nuovi modelli sono infatti disponibili anche nella versione Rips (Replaceable Ink Pack System), che permette di stampare fino a 75mila pagine senza che sia richiesta la sostituzione del consumabile. Un sistema concettualmente semplice ma che, fa notare Epson, ha conseguenze importanti: abbatte notevolmente il numero di interventi da parte del personale per la gestione, appunto, dei consumabili e riduce le necessità di stoccaggio, unendo all’affidabilità che PrecisionCore vuole garantire, il vantaggio di una forte autonomia d’approvvigionamento. Epson propone la gamma Rips in abbinamento a un modello di servizio che seguirà le logiche della stampa gestita e del “costo copia” [si paga non la ricarica di inchiostro in sé, ma un prezzo fisso per la pagina stampata – ndr], e che sarà erogato solo da un centinaio di dealer selezionati. Ma, precisa a questo proposito Hiromi Taba, President and Chief Operational Officer di Epson Europe, che abbiamo intervistato a chiusura dell’evento, l’approccio risulta comunque diverso da quello adottato da altri brand: quando la stampante viene proposta al cliente, ha infatti già incluse un altissimo numero di copie, che viene acquistato unitamente all’hardware in una sorta di “pacchetto”. È un aspetto commerciale che secondo Taba farà la differenza, dando ulteriore valore alla tecnologia Rips che di per sé, ci dice, tecnicamente non complessa da riprodurre, potrebbe essere riproposta da altri brand nel giro di due anni.


Crolla il mito della stampa centralizzata

Hiromi Taba, President and Chief Operational Officer,Epson Europe

Questa serie di novità tecnologiche, unite ai modelli di servizio descritti, potrebbe avere interessanti ripercussioni sul piano del printing management e in particolare su quel modello di centralizzazione dei processi di stampa ormai ampiamente diffuso nelle aziende, che favorisce l’adozione di pochi performanti device condivisi da ampi gruppi di lavoro al fine di ottimizzare da un lato i costi di stampa, dall’altro i tempi di manutenzione. Epson rimette in discussione questo paradigma. La possibilità di avere stampanti inkjet con un basso impatto a livello di costi, di spesa energetica e di tempi di manutenzione, rende nuovamente possibile valutare i vantaggi della delocalizzazione dei device: “La scelta della stampa centralizzata si basava sulla possibilità di avere costi bassi e prevedibili. Ma in certi casi si tratta di una ‘falsa economia’”, ha detto Clark: una forte centralizzazione, ha spiegato, può infatti generare svantaggiosi costi nascosti; interrompe il flusso di lavoro dei dipendenti e, in caso di malfunzionamento delle stampanti, crea code e tempi morti che si ripercuotono ad ampia scala su tutto l’ufficio. Un ritorno a una stampa più delocalizzata, con gruppi di lavoro meno numerosi, potrebbe risolvere questi sprechi: “La gamma Rips – proposta in abbinamento al servizio di stampa gestita – è l’alternativa al modello centralizzato: rende possibile recuperare i vantaggi di produttività della flotta distribuita senza rinunciare a costi di stampa bassi e prevedibili”, sintetizza Clark. La gestione dell’approvvigionamento dei consumabili e dei break fix [interventi per riparazioni ndr], altri elementi che generalmente rendono sconveniente un aumento del numero dei device, verrebbero anch’essi abbattuti dalla robustezza e dall’autonomia che rispettivamente PrecisionCore e Rips promettono. Una svolta da un punto di vista concettuale che ben si sposa con quello che, ci dice Taba, è lo spirito di Epson: “Distruggere le idee convenzionali, rimettere in discussione ciò che viene dato per scontato”; la premessa necessaria, secondo il presidente, per produrre innovazioni ed evoluzioni reali.

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