Come da tradizione, i vasti ambienti dell’Auditorium dell’Università Bocconi di Milano hanno ospitato lo scorso 5 luglio Reply Xchange 2017, l’appuntamento che Reply (vedi riquadro) organizza ogni anno per condividere con i suoi clienti e partner la propria visione sulle opportunità d’innovazione e di trasformazione del business date dalle tecnologie digitali nei più diversi settori di applicazione. Quest’anno l’evento è stato organizzato secondo un’agenda ‘a doppio binario’. Da un lato un programma a partecipazione ristretta che comprendeva una sessione plenaria sui trend dei vari mercati d’interesse del gruppo e, distribuite nella giornata, una trentina tra workshop, demo e ‘hands-on’ su specifiche soluzioni e tecnologie; dall’altro un programma più libero e al quale era ammessa anche la stampa, aperto nel pomeriggio da un ‘keynote speech’ di alta visione tecnologica, cui seguiva una visita guidata alle postazioni dell’area demo, dove clienti e partner di Reply e delle sue consociate presentavano le loro realizzazioni e attività.
Un nuovo approccio alla robotica
Who's Who
Daniela Rus
Tenuto da Daniela Rus, direttore del Computer Science & Artificial Intelligence Laboratory del Mit (Massachusetts Institute of Technology) di Boston, il keynote ha trattato gli sviluppi e le prospettive della robotica davvero ad alto livello. Per cominciare, il salto di qualità per creare robot veramente autonomi, capaci cioè di fare da soli ciò che è meglio fare, è tale per cui occorre un approccio tecnologico nuovo: “macinare volumi di dati – ha detto Rus – non porta alla conoscenza, così come i più complessi calcoli non portano all’autonomia”, due affermazioni spiazzanti per chi pensa a uno sviluppo basato su superchip all’analisi di big data . Bisogna invece integrare architetture di sistema modellate sulle reti neurali con logiche di machine learning in grado di combinare supervised learning (dove il feed-back che permette al robot d’imparare è controllato da un umano) e training data, dove il robot apprende per confronto e validazione di data-set analoghi (meglio se uguali) a quelli su cui andrà a lavorare. “Ma quest’evoluzione – ha osservato Rus – dipende dallo sviluppo di altre tecnologie”. Per esempio, di un’interfaccia con gli umani che fonda la comprensione del linguaggio naturale con quella degli scritti e delle immagini, così che il robot possa sfruttare direttamente il nostro patrimonio informativo, che è quasi tutto in queste forme, sia pure digitalizzate. “Ed è difficile – ha concluso Rus – quando le applicazioni fanno ancora una cosa sola”.
Le soluzioni più interessanti a Reply Xchange
Una visita all’area demo di Reply Xchange è in pratica un giro d’orizzonte sulle tecnologie e le aree d’applicazione ‘leading edge’ dell’It. Non potendo farne una rassegna, citiamo brevemente alcune realizzazioni che ci hanno colpito come più avanzate o più rispondenti ai bisogni del mercato.
Partiamo dall’Industry 4.0, dalla robotica e dall’IoT, aree contigue come applicazioni e mercati. Nel febbraio scorso è stata presentata Brick Reply, una piattaforma aperta fruibile come servizio cloud su Microsoft Azure o come installazione on-premise per interfacciare i software di processo ai controller degli impianti di produzione. Tratto innovativo di Brick è l’uso di chatbot, programmi che simulano una conversazione fra macchine ed umani. In caso di problemi, i responsabili di linea possono quindi inviare messaggi scritti o anche vocali alle macchine, che li comprendono ed attuano l’intervento richiesto, se possibile, o inviano un messaggio di risposta. Più semplice ma pratica la soluzione di manutenzione predittiva applicata ai prodotti Grohe (rubinetterie) che previene o quanto meno limita gli incidenti dovuti a perdite d’acqua. Nella stessa linea IoT è anche lo ‘scaffale intelligente’ che comunica al sistema di riordino tipo e quantità delle merci prelevate.
Molto avanzate sono anche le applicazioni di Realtà Virtuale, per le quali si assiste a un interessante travaso dal mercato consumer a quello business e professionale. Per questo la consociata Forge Reply, cui si deve il gioco d’azione Theseus, dove le tecnologie di VR permettono al giocatore di diventare l’alter ego dell’eroe greco, è stata scelta dall’Istituto Auxologico di Milano per il progetto delle stanze virtuali che l’Istituto, primo ospedale al mondo, impiega per le terapie di riabilitazione motoria.
Spinti all’attenzione delle imprese dal fenomeno bitcoin, i database distribuiti in tecnologia blockchain garantiscono il trasporto sicuro dei dati e la trasparenza delle operazioni eliminando nel contempo il bisogno d’intermediari di garanzia e controllo. Per questo i blockchain si vanno estendendo a vari settori d’industria e Reply, che con gli Osservatori del Politecnico di Milano promuove l’iniziativa Cryptoeuro, ha mostrato varie applicazioni. Interessanti i ‘registri distribuiti’ per la certificazione d’informazioni tra banche, Asl e chiunque tratti dati sensibili; la ‘Ballotchain’, soluzione che dà alle votazioni on-line le stesse garanzie di un’elezione condotta con metodi tradizionali, e l’analoga ‘Insurechain’, che non solo automatizza il calcolo dei premi, i processi di accertamento e la liquidazione dei sinistri (che sarebbero di per sé compiti relativamente banali) ma assicura trasparenza, tracciabilità e sicurezza a tutte le operazioni che vi sono collegate.
Reply: un network multiforme
Fondata nel 1996 a Torino e quotata alla Borsa di Milano, Reply è una società di consulenza, system integration e servizi It organizzata come rete di aziende, controllate dalla capogruppo ma operativamente autonome, focalizzate su specifiche aree di business o particolari tecnologie e servizi. Tale struttura facilita lo sviluppo di esperienze e competenze diverse che le permettono di coprire efficacemente campi eterogenei per esigenze e per mercati. Oggi Reply opera in molti settori: assicurazioni; banca e finanza; difesa e aerospazio; automotive; distribuzione e retail; energia; logistica; manifattura; media e telecom; pubblica amministrazione; sanità. Da una decina d’anni persegue una strategia d’espansione europea, in parte tramite acquisizioni di realtà locali, ed è presente in Germania e nel Regno Unito. Conta circa 6.000 dipendenti e il fatturato 2016 è stato di 781 milioni di euro.