Retelit, nuovo business plan per il rilancio

L’operatore italiano di servizi dati e infrastrutture per le Tlc intende rivalutare il proprio core business, puntando sul potenziamento della rete in fibra ottica, dei data center e dei servizi Vpn, nonché su un piano di espansione internazionale grazie all’appoggio del suo principale azionista Lybian post telecommunication and It company.

Pubblicato il 21 Mag 2013

Retelit punta al rilancio con un piano quinquennale, che promette un aumento di fatturato pari al 92% (le cifra attesa nel 2017 è di 73,9 milioni euro) e include anche un ambizioso progetto di espansione internazionale.

L'operatore italiano di servizi dati e infrastrutture per il mercato Tlc, che oggi conta a livello nazionale 7.500 chilometri di fibra ottica, 8 reti metropolitane e 18 data center, tenta così di uscire da dieci anni di bilancio negativo e di riconquistare la fiducia degli investitori (dal 2000 la società è quotata nel mercato Mta della Borsa Valori di Milano).

In questo gioca un ruolo cruciale la partnership con il principale azionista Lptic (Lybian post telecommunication and It company): l’obiettivo è creare un ponte Tlc tra Italia e Libia, che in maniera più estesa, negli auspici della società, potrebbe funzionare come punto di raccordo per le telecomunicazioni in crescita tra Europa e Africa. "La Libia – ha commentato Mauro Tosi, presidente del comitato esecutivo di Retelit – viene spesso considerata dai carrier il punto di accesso tra il Vecchio continente e quello africano, dove oggi ci sono molti Paesi emergenti come il Ghana, il Kenia o l'Angola, che avranno sempre più la necessità di sviluppare una rete di telecomunicazioni adeguata. Riuscendo a guadagnare una posizione in Libia, avremo la possibilità di partecipare alla costruzione delle nuove dorsali africane".

Nell'ottica della maggiore espansione internazionale, sono state approvate la creazione di una rete dorsale europea e l’apertura di punti di presenza nei principali nodi di interconnessione: Francoforte, Londra, Marsiglia e Chania a Creta.

Ma, ovviamente, l'evoluzione della società nel lustro 2013-2017 include anche e soprattutto progetti in ambito nazionale e il miglioramento tecnologico delle proprie infrastrutture (gli investimenti previsti ammontano a 75 milioni di euro), focalizzandosi sull'estensione della rete e sull’ulteriore crescita dei servizi ultrabroadband e Ip ad elevato valore aggiunto, oltre che su quelli di Vpn e di data center, con il rafforzamento dei quattro siti premium.

"Il nostro – ha spiegato Tosi – è un business plan molto concreto che punta a riportare rapidamente in attivo la società: negli ultimi anni siamo stati costretti a pagare l'ammortamento per la realizzazione dell'infrastruttura di rete, che tra il 2000 e il 2003 ci è costata oltre il mezzo miliardo di euro. Il piano è stato elaborato in linea con il nostro dna, che è quello di fornitore di rete indipendente, servendo i carrier per il 90% della nostra attività. La nostra offerta è e rimane, quindi, fortemente Telco oriented, rivolta sia a operatori telefonici sia a Isp, anche se abbiamo una forte presenza nel mercato della Difesa. Abbiamo intenzione di investire ulteriormente nel mercato dei broadcaster e degli Ict service providers, dove abbiamo ottenuto riscontri positivi soprattutto negli ultimi due anni. Forniremo rete ai cloud provider, ma per il momento non vogliamo diventare noi stessi fornitori di servizi sulla nuvola”.

Parallelamente, Retelit sta completando un’offerta di servizi di connettività dedicati in modo particolare sia alle aziende private di media dimensione che alle pubbliche amministrazioni, sulla spinta dell'agenda digitale. Un altro punto chiave del business plan è lo sviluppo di collegamenti in fibra ottica verso distretti industriali e centri direzionali attualmente sotto serviti (rientra in questo quadro il collegamento ridondato a banda ultralarga del Tecnopolo Tiburtino in fase di ultimazione).

Gabriele Pinosa, Presidente del Consiglio di Amministrazione di Retelit

“La nostra rete dorsale – ha precisato Gabriele Pinosa, Presidente del Consiglio di Amministrazione di Retelit – tocca ben 5.000 comuni italiani, passando per strade comunali e provinciali: una peculiarità che ci differenzia dalla concorrenza, le cui infrastrutture corrono lungo le linee autostradali, e che ci apre nuove opportunità con le imprese sia private sia pubbliche”.

Nel mirino della società ci sono anche gli operatori di telecomunicazioni mobili. “Con l'aumentare degli accessi a Internet via smartphone e tablet – ha affermato Pinosa -, i carrier italiani ed europei del settore mobile stanno andando incontro alla congestione delle rete e hanno sempre più la necessità di potenziare il loro backhauling network. La nostra struttura in fibra ottica si presta perfettamente a queste esigenze e stiamo già stringendo accordi”.

In base al business plan, inoltre, nel corso del 2013 saranno completati i nodi principali di una piattaforma Carrier Ethernet che, oltre ad ottimizzare l’utilizzo della banda in rete, abiliterà nuovi servizi di Vpn L2 e L3 e i servizi Ip a valore aggiunto, come l’Ip Video multicast. Nello stesso periodo, sarà attivato anche un sistema 100Gbps a bassa latenza tra Milano e Roma.

“Il piano industriale – ha concluso Pinosa – punta a un ritorno in attivo già a partire dal 2014, prevedendo da qui al 2017 una crescita media annua del fatturato pari al 17,7%, con un Ebitda che raggiungerà i 26,0 milioni euro. Sono contemplate anche nuove assunzioni: da cinquanta dipendenti si passerà a novanta. Un ulteriore incasso di quasi 30 milioni di euro in cinque anni, non considerato nel business plan, potrebbe derivare da alcuni warrant put in scadenza a luglio legati a precedenti attività di Retelit nel settore WiMax”.

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