MILANO – Che un marchio sia più conosciuto dell’azienda che lo detiene non è un caso raro, ed è questa la situazione di Base3, una società di Trento la cui offerta è nota nel mondo della connettività broadband attraverso il marchio SatLink. Come ricorda Nicola Baldo, sales director della società, “Nel 2002 un nostro cliente che risiedeva in una zona priva di connessione a banda larga ci chiese una soluzione in grado di superare questo problema. Scoprimmo allora, guardando cosa offriva il mercato, che sembrava che nessuno avesse pensato a fornire qualcosa di professionale ed efficace per questo tipo di clientela. E decidemmo di provarci noi. Siamo partiti da zero creando un sito, con il marchio SatLink, dal quale sono venuti i primi contatti, e nel giro di tre anni siamo diventati i leader in Italia e stiamo crescendo anche all’estero”. Una leadership che si basa anche sul fatto che la società trentina (certificata Iso 9001:2000) occupa una nicchia d’offerta, quella appunto dei servizi di connessione satellitare, molto specifica e che, osserva Baldo: “spesso i potenziali utenti nemmeno conoscono”.
La proposta di Base3 è costituita da una piattaforma di connessione e dai relativi servizi. La prima si basa su un terminale satellitare bidirezionale (da non confondersi quindi con le offerte ‘satellitari’ di vari gestori telecom, che prevedono una connessione via cavo per i dati in uscita) e della relativa antenna parabolica, che si collega all’ingresso Ethernet 10/100 della workstation o dell’hub della rete aziendale ed offre capacità di trasferimento dati Ip in upload e download sino a 2.048 e 6.144 Kbps rispettivamente. I servizi sono invece offerti attraverso Satlynx, società del gruppo General Electric che gestisce Hellas-SAT, uno dei più recenti satelliti geostazionari che con oltre 10 mila stazioni copre l’intera Europa più, con un ridotto degrado del segnale, il Medio Oriente e parte di Egitto e Turchia.
Ma quali sono le aziende che, per necessità o convenienza, scelgono di adottare, in sostituzione o in affiancamento alla fibra ottica o al rame, la connessione senza fili? “Una prima larga classe di utenza è costituita da quelle imprese che operano in ambienti e situazioni dove, semplicemente, i cavi non ci sono”, spiega Baldo. “A parte le Forze armate, vi sono i cantieri e le società di ingegneria. Non si possono far nomi perché la sicurezza è un requisito essenziale per queste imprese, ma si tratta dei nomi tra i più importanti del Paese”. La connessione broadband satellitare permette a queste imprese di usare in luoghi lontani e isolati gli applicativi e le basi dati residenti sui server aziendali con la sicurezza offerta dal supporto per Vpn. Poi ci sono le navi da crociera e i grandi yacht privati, un’utenza non trascurabile data la crescita di queste commesse presso i cantieri italiani. Ma quello che, per la maggioranza dei nostri lettori, è probabilmente più interessante è dato dal ricorso al satellite nei progetti di disaster recovery. Anche senza frane e terremoti, che in Italia non mancano, basta un colpo di ruspa di troppo per restare isolati. Base3 può fornire connessioni SatLink da attivare in caso di caduta della rete o di degrado del tasso di trasmissione che può colpire utenti non raggiunti dalla fibra ottica e lontani dalla centralina Adsl. In questo caso Base3 offre un modello di pricing pay-per-use, con un canone mensile che va da 39 a 259 euro a seconda del contratto (di acquisto o di noleggio) e delle prestazioni della piattaforma installata, e un costo di 20 centesimi per Mbyte di traffico rilevato. La connessione è always-on e quindi il backup via satellite presso una postazione remota di recovery può avvenire automaticamente. Ma anche senza disastri, i costi di cui si parla sono tali da rendere interessante il servizio SatLink per quelle aziende italiane che hanno filiali o stabilimenti in paesi lontani e male serviti dalla connettività via cavo.
SatLink, la Rete che viene dallo spazio
La connessione in banda larga via satellite non è solo una soluzione speciale per utenti speciali, ma anche una valida alternativa al cavo per tutte quelle imprese che hanno filiali o stabilimenti in paesi lontani o che non possono permettersi di perdere dati per problemi all’infrastruttura fisica di rete. Nella foto Nicola Baldo, sales director della società
Pubblicato il 15 Gen 2008
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