Analisi

Sistemi operativi, gli elementi per calcolare il TCO e il ROI

Nella scelta di un OS server, gli amministratori IT hanno la tendenza a concentrarsi sugli aspetti tecnici. Ma esistono diversi altri fattori e voci di costo che devono guidare il processo decisionale. Vediamo quali sono

Pubblicato il 03 Nov 2010

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Quella di stabilire qual è il miglior sistema operativo server (anche indicato come NOS, acronimo di network operating siystem) è probabilmente la decisione più importante che un amministratore può prendere. Il processo di selezione richiede tempo, ricerca e sperimentazione. A ciò si va ad aggiungere il tempo di confronto e di mediazione con le figure di business in azienda.

L’importanza del ROI e del TCO

Gli amministratori tendono a concentrarsi sugli aspetti tecnici di un sistema operativo server e spesso trascurano molti altri fattori che invece devono guidare il processo decisionale, come per esempio i costi a lungo termine, che influenzano il total cost of ownership (TCO), e i costi a breve termine, che invece si riflettono sul ritorno degli investimenti (ROI).

Ignorare tali fattori finanziari è il più grande errore che possono fare quegli amministratori di rete che cercano di promuovere un OS server rispetto a un altro presso i “contabili” dell’organizzazione. TCO e ROI possono rappresentare importanti fattori di selezione di un prodotto ma possono essere anche forti argomenti di persuasione nel momento in cui si devono ottenere le risorse finanziarie necessarie per l’acquisto di tale prodotto.

Gli elementi per il calocolo del ROI e del TCO

Valutare i benefici finanziari di un sistema operativo server rispetto a un altro è un processo complesso e impegnativo, ma per fortuna alcune chiare categorizzazioni aiutano a focalizzarsi sugli elementi essenziali per il calcolo di ROI e TCO.

  • Costo d’acquisto. Questa è probabilmente è una delle più semplici metriche da determinare. Il calcolo del costo iniziale del sistema operativo server deve considerare il prezzo del software, il costo delle licenze e il costo dei contratti di assistenza. Nella maggior parte dei casi, in questo ambito Linux ha un netto vantaggio sulla concorrenza.
  • Costo dell’hardware. Un sistema operativo server allo stato dell’arte di solito richiede hardware di ultima generazione. Nel computo globale, è importante includere l’hardware server, nonché il supporto a tale hardware, come storage, memoria e periferiche necessarie. Per le implementazioni più grandi, le economie di scala hanno un impatto importante e le apparecchiature rack di solito hanno un costo minore rispetto alle unità di componenti acquistate separatamente.
  • Costi di formazione. L’installazione e la gestione di un nuovo sistema operativo server richiede di solito formazione e, a volte, la certificazione. E ciò può causare un aumento dei costi dei costi rispetto al progetto iniziale. Per esempio, passare da Windows a Linux può comportare spese di formazione significative per educare gli amministratori sulle sfaccettature del nuovo sistema operativo.
  • Costo di implementazione. L’installazione di un OS server e le relative risorse richiedono tempo, il che si traduce in denaro. Le spese per l’installazione fisica devono essere contabilizzate, così come qualsiasi costo di system integration e i costi associati ai downtime. Nella maggior parte dei casi, questi costi saranno direttamente proporzionali alla complessità dell’impianto e del sistema operativo scelto.
  • Costi di supporto. Un nuovo sistema operativo server avrà associato dei costi di supporto, che vanno dai contratti per supporto tecnico ai servizi del VAR al costo del personale in-house. È fondamentale individuare questi costi per rappresentare accuratamente il TCO del progetto.

Anche se ridurre i costi in funzione delle categorie appena citate può dimostrare quali risparmi consente la scelta di un sistema operativo server piuttosto che un altro, questa è solo una parte dell’equazione globale.

Gli amministratori dovranno comunque effettuare una due diligence per completare tale equazione e questo significa che dovranno calcolare il risparmio totale che un OS server è in grado di offrire rispetto a un altro. Questo perché i risparmi contribuiscono a definire il ROI di un progetto e possono evidenziare i vantaggi di una tecnologia nei confronti di un’altra, aiutando a giustificare un aumento dei costi up-front con promesse di risparmio a lungo termine.

Non va però dimenticato che la definizione dei vantaggi tangibili e intangibili può essere un processo complesso e richiede alcune stime per definire numeri utili.

  • Applicazioni di supporto. Per molti, la strada che porta a scegliere un nuovo sistema operativo server nasce dalla necessità di supportare una serie di applicazioni dedicate a una nuova linea di business o a nuovi processi aziendali. Si possono utilizzare questi fattori guida per dimostrare il risparmio che si può ottenere. Per esempio, se una nuova applicazione è in grado di supportare sia un database open source (come MySQL o PostgreSQL) sia un database commerciale (Microsoft SQL od Oracle), scegliendo l’offerta open source si possono ridurre i costi su tutta la linea e migliorare il ROI.
  • Efficienza. Un OS server è in grado di offrire un risparmio certo in ambienti particolari. Un esempio è un sistema operativo che funziona bene con la virtualizzazione, consentendo agli amministratori di ridurre il numero dei server fisici. Un ulteriore risparmio può essere calcolato sulla base di consumi più ridotti e di minori esigenze di raffreddamento.
  • Performance. L’aumento delle prestazioni ha molti benefici tangibili e intangibili. Secondo una prospettiva di pura potenza, un OS server può essere in grado di supportare più utenti, transazioni e opzioni di archiviazione di un altro. Questo aggiunge benefici tangibili quando si tratta di calcolare i carichi fisici. Tuttavia, aggiungendo performance si può anche migliorare l’esperienza dell’utente finale, ottenendo un aumento della produttività – che è un beneficio intangibile, a cui può però essere associato un numero che indica i risparmi che se ne possono trarre.
  • Pensare al futuro. Nel corso del tempo, le reti crescono e di conseguenza aumentano le richieste del sistema operativo server. Se la previsione di crescita può essere un processo complicato, è invece relativamente facile stabilire il livello di scalabilità di un OS server. Alcuni prodotti richiedono che versioni diverse debbano essere distribuite come un aggiornamento per gestire la crescita, mentre altre “scalano” efficacemente. Tuttavia, è importante determinare quanto difficile sarà far crescere la rete nel tempo e quali saranno i costi associati a tale crescita. E’ accettabile basarsi sulla crescita prevista per l’azienda, secondo quanto stabilito da un piano di sviluppo, per calcolare la possibile crescita della rete. In questo caso, se confrontato con un altro, è possibile stabilire quale sistema operativo server consente di avere il maggiore risparmio in un certo periodo di tempo.
  • Stabilità. Un sistema operativo server che aiuta a risolvere i problemi riducendo i tempi di inattività, può offrire risparmi significativi a una grande organizzazione. Dimostrare il risparmio ottenuto limitando i downtime, soprattutto in virtù di una maggiore resilienza del server, rappresenta sicuramente un significativo aiuto. La presenza poi di supporto per failover, clustering, hot swapping e di funzionalità di business continuity può essere tradotta in un risparmio calcolando il costo dei tempi di inattività e di come il downtime totale può essere ridotto da un nuovo OS server.

Conclusioni

La definizione del valore globale di un sistema operativo server non è semplice, ma se suffragato dalle giuste informazioni, da dati contestuali e dagli strumenti per calcolare i costi e risparmi, il valore diventa un elemento dimostrabile e in grado di aiutare a selezionare un sistema operativo server piuttosto che un altro. Se in possesso di questi calcoli, gli amministratori e i manager potranno fornire precise argomentazioni finanziarie, che permetteranno di ottenere la tecnologia preferita.

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