ROMA – In occasione dell’European Award Winner Conference 2012, ZeroUno ha incontrato Darren Roos, membro del board e Chief Operating Officer Emea di Software AG, dato che l’azienda ha vinto il premio Hsbc International Growth Strategy of the Year agli European Business Awards 2011, relativi ai risultati 2010. Il premio riconosce la crescita realizzata da Software AG in un contesto competitivo e in una congiuntura difficile: un incremento annuo del fatturato globale del 32% (1120 milioni di euro nel 2010 contro gli 874 del 2009) superando quindi il miliardo di euro un anno in anticipo sul previsto. L’azienda, che conta 5.500 dipendenti e serve circa 10.000 clienti in 70 Paesi, ha chiuso il 2011 con un fatturato a 1098 milioni di euro (leggermente inferiore rispetto alle performance 2010, ma con utili e cashflow in crescita sullo stesso periodo).
A Roos abbiamo chiesto quale sia il motore di una crescita così significativa: “È il nostro nuovo portafoglio prodotti di Business Process Excellence – ha risposto il top manager – che ha trainato una crescita del 34% nel 2010 per la sola linea di Business Bpe. Un portafoglio cui i Magic Quadrant di Gartner o le Wave di Forrester riconoscono la Leadership in 12 diverse soluzioni di nicchia (nelle aree Business Process Management, Enterprise Architecture Tools, Enterprise Integration, Soa e Business Process Analysis), risultato che nessun altro competitor può vantare”. Incidentalmente la Divisione Bpe oggi fattura da sola, nel primo trimestre 2012, 124,3 milioni di euro contro i 123,9 dello stesso periodo dello scorso anno (una referenza citabile per l’Italia è il Gruppo Benetton).
“Il segreto – spiega Roos – è la Bpe che è fondamentalmente una visione strategica di Software Ag: la progettazione stessa dei componenti costitutenti le varie soluzioni di nicchia si focalizza su come i vari business possano usarle in modo efficace. Come? In ogni passo dello sviluppo si tiene conto dello sforzo di integrazione che andrà fatto per ottenere, dai componenti costitutivi, le soluzioni complete di Business Process Management fruibili end to end e della necessità del loro costante monitoraggio”. Questo ha significato, per l’azienda tedesca, passare in rassegna tutta la galassia delle proprie tecnologie e dei propri brand relativi al Bpm, rivedendoli in ottica funzionale alla soluzione finale end to end: Aris, la prima piattaforma di Business process analysis; WebMethods, la piattaforma di integrazione su architetture Soa; Adabas, data base transazionale ad alte prestazioni, solo per citarne alcune. “In pratica – ha riassunto Roos – si è trattato di aggregare queste soluzioni in un’offerta che, processo per processo, porti ad indirizzare un problema business, per un dato settore d’industria”. Laddove “soluzione di un problema business” risuona con “reinventare l’It per un business outcome”, il leit-motiv del momento, e crediamo faccia intuire il motivo profondo e allo stesso tempo semplice del boom 2010 di Software Ag. Non a caso è cruciale il riferimento alla specificità del settore d’industria in cui si deve calare la soluzione Bpm integrata e monitorata, perché il “problema del business” può essere per esempio: in una banca la velocizzazione di un processo di ottenimento di un prestito; in un’assicurazione la semplificazione di un processo di risarcimento di un sinistro; nel manufacturing l’ottimizzazione di un processo di supply chain. Il mantra nel go-to-market di Software Ag è che a fronte del problema ci deve essere sempre dalla Bpe un risultato business misurabile: generare maggior profitto o risparmiare costi o rendere più efficiente/agile il business o una combinazione lineare di questi effetti.