Secondo uno studio condotto da 451 Research, nell’arco del 2016 le imprese potranno spendere circa 14,4% in più per infrastrutture software-defined (con il 67% degli intervistati che dichiara di avere in programma durante l’anno un aumento degli investimenti per SDI-Software-defined infrastructure).
Attualmente solo il 21% delle imprese utilizzano le tecnologie SDI nei loro ambienti IT, ma il 65% degli intervistati ha riferito di voler puntare sulla infrastrutture software-defined per ottenere una maggiore agilità di business.
Cresce la digitalizzazione delle offerte
La tecnologia SDI è classificata nello studio come kit di server, storage o networking sottoposti alla virtualizzazione ed equipaggiati con strumenti di management automation e scalabilità. Secondo Simon Robinson, vice presidente di 451 Research, l’interesse per la tecnologia è in crescita, le imprese puntano sempre più a digitalizzare le loro offerte di servizi.
Via via le imprese si trasformano in vero e proprio business digitale, cercano di migliorare l’efficienza e l’efficacia del loro ambiente IT globale e questo incoraggia i responsabili aziendali a esplorare nuovi modelli di distribuzione IT.
Come ottenere un’implementazione di successo
Il 37,4% delle imprese intervistate ha dichiarato di voler aumentare i propri investimenti in Software Defined Network, mentre il 26,9% prevede di spendere di più per soluzioni di storage software-defined nell’arco dei prossimi mesi. Secondo l’indagine, i principali attori per la fornitura di prodotti software-defined sono VMware, Cisco e Microsoft. Nikolay Yamakawa, analista senior di 451 Research, raccomanda di integrare le iniziative di spesa per infrastrutture software-defined con piani di formazione dedicati ad abilitare il personale all’uso di tale tecnologia:
“Per ottenere un’implementazione di successo – consiglia l’esperto – i responsabili aziendali devono prima effettuare una verifica delle loro competenze interne e cercare di colmare eventuali lacune. Nel frattempo, i venditori dovrebbero impegnarsi a svolgere un ruolo più proattivo comunicando meglio caratteristiche e requisiti dei prodotti e presentando casi di studio per aiutare a superare queste barriere”.