Manutenzione HCI per l’IT significa riuscire a impostare e presidiare le infrastrutture iperconvergenti in modo da facilitare la modalità di gestione oggi e domani. L’infrastruttura IT viene costruita una volta e poi semplicemente gestita nel corso degli anni. Il valore dell’iperconvergenza consiste in una razionalizzazione e semplificazione dell’operatività tale per cui, proiettato nel tempo, l’approccio consente notevoli risparmi. A fronte dei tani vantaggi, relativamente alla manutenzione HCI ci sono ancora delle curve di miglioramento che aiutano a sbloccare nuove opzioni di configurazione o abilitare un’automazione di qualità.
Aggiornamenti: una storia infinita
Come qualsiasi altro software, una piattaforma HCI richiede ai team IT di fare degli aggiornamenti. Ogni piattaforma utilizza un hypervisor e spesso soluzioni di archiviazione virtuali.
Gli aggiornamenti dell’hypervisor sono inevitabili e spesso vantaggiosi, dal momento che risolvono i problemi e migliorano le prestazioni.
Qualunque sia l’hypervisor utilizzato, dunque, avrà dei meccanismi di aggiornamento che possono essere integrati nello stesso hypervisor oppure associati a un servizio esterno come, ad esempio, Windows Update o VMware vCenter.
Se l’infrastruttura iperconvergente utilizza un’appliance di archiviazione virtuale, anche questa sarà soggetta ad aggiornamenti. I fornitori di HCI spesso forniscono un meccanismo che integra gli aggiornamenti dell’appliance di archiviazione e gli aggiornamenti dell’hypervisor in un unico strumento. Idealmente, gli strumenti di aggiornamento sono integrati nella gestione del cluster HCI per consentire l’aggiornamento dell’intero cluster senza tempi di inattività della macchina virtuale. È comunque necessario decidere quando applicare questi aggiornamenti.
Manutenzione HCI: attenzione ai test
Nella manutenzione HCI gli aggiornamenti possono anche essere attivati se si riscontra un problema e il team di supporto del fornitore consiglia di passare a una versione più recente per risolvere il problema specifico. Come sottolineano gli esperti, è consigliabile adottare un approccio proattivo e pianificare aggiornamenti regolari in un ambiente di test prima di entrare in produzione.
Se non si dispone di un ambiente di test adatto, è consigliabile attendere alcune settimane prima di distribuire un aggiornamento, in modo che un’organizzazione di terze parti o altre aziende possano validare l’aggiornamento. Nel frattempo, è bene controllare le notizie relative a eventuali aggiornamenti falliti o pacchetti di aggiornamento sostitutivi. In sintesi, per alcune settimane prima della distribuzione è opportuno assicurarsi che non ci siano segnalazioni di errori.
Non avere un ambiente di test e implementare un aggiornamento direttamente in produzione è un rischio significativo: chiunque controlli il budget IT dovrebbe essere informato di questa situazione e dei costi per implementare un ambiente di test per ridurre i rischi futuri.
Ottimizzazione del sistema
L’infrastruttura IT si caratterizza per essere disegnata e distribuita attraverso una modalità di configurazione statica che poi viene eseguita a lungo. Quando si implementa una piattaforma HCI, è necessario seguire le best practice condivise dalle comunità di esperti. Tutte le tecnologie associate devono essere distribuite su una piattaforma ottimale. Tuttavia, le migliori pratiche non sono una verità assoluta nel tempo: possono evolvere e mutare. Un ambiente HCI distribuito, però, solitamene non viene modificato per seguire nuove procedure. In un’ottica di manutenzione HCI, quando viene creato l’ambiente HCI:
- è bene documentare eventuali variazioni rispetto alle impostazioni predefinite, riportando anche i motivi di tali variazioni;
- è necessario tenere presente le cause per cui impostazioni importanti sono state lasciate su valori predefiniti;
- almeno una volta all’anno è opportuno rivedere le pratiche correnti e valutare se sono necessarie modifiche all’infrastruttura iperconvergente distribuita;
- se vengono apportate modifiche alla configurazione, ricordarsi di aggiornare tutta la documentazione.
Ottimizzazione delle operazioni
Anche nell’ambito della manutenzione HCI, dunque, una delle idee di base dell’efficienza operativa è quella di automatizzare le attività di routine e ripetitive. Parte di ogni sforzo di ottimizzazione in corso dovrebbe essere quello di identificare le attività quotidiane come, ad esempio, la gestione degli incidenti, la creazione del registro eventi e gli aggiornamenti software a basso rischio, che possono essere risolti attraverso l’automazione.
Liberare i membri del team operativo quando le attività di routine sono automatizzate consente a un’organizzazione di rivedere le migliori pratiche e i dettagli di configurazione. I processi automatizzati oltre al vantaggio di essere meno soggetti a errori, richiedono meno rilavorazioni e forniscono un servizio più coerente.
Concludendo, una piattaforma HCI dovrebbe fornire operazioni semplici con il minimo sforzo umano. Sempre e comunque saranno necessarie attività di manutenzione come patch e aggiornamenti insieme a revisioni dell’ambiente distribuito per applicare le migliori pratiche, con l’obiettivo di potenziare coerenza e ottimizzazione.
Un’infrastruttura iperconvergente è progettata per consentire modalità di aggiornamenti continue. Per questo forzare la sostituzione e la revisione in blocco delle distribuzioni è molto raro. Per la manutenzione HCI basterà un programma di revisione regolare e un ciclo di aggiornamento strutturato che garantiranno la salute la piattaforma.