Quando lo storage è strategico per l’efficienza del business

Hp arricchisce il proprio portfolio di soluzioni per l’archiviazione, all’insegna di una singola architettura in grado di garantire prestazioni più elevate, flessibilità e più rapido ritorno sugli investimenti. Yari Franzini, Country Manager Hp Storage and Networking Italy spiega a ZeroUno il grande ruolo assegnato ai modelli software-defined e di federation, fino ad arrivare a un nuovo concetto di “iper convergenza”

Pubblicato il 15 Dic 2014

“Il messaggio chiave che cerchiamo di portare sul mercato attraverso il nostro portfolio di soluzioni, che negli ultimi tre anni ha subìto profonde razionalizzazioni e trasformazioni, è quello legato all’efficienza”, esordisce Yari Franzini, Country Manager Hp Storage and Networking Italy, intervistato da ZeroUno: “Oggi proponiamo tecnologie in grado di rendere i datacenter più efficienti, dinamici ed elastici rispetto alle esigenze di business, e quindi più in grado di fornire i giusti livelli di servizio richiesti dal business”.

Yari Franzini, Country Manager Hp Storage and Networking Italy

L’incontro si svolge a ridosso dell’evento Hp Discover 2014, tenutosi a Barcellona ai primi di dicembre, dove lo storage ha dimostrato di ricoprire, come sottolinea Franzini, “un ruolo sempre più cardine dell’infrastruttura It enterprise, dato che in fondo rappresenta la cassaforte nella quale vengono immagazzinati i dati, il bene più strategico dell’azienda”.

Tra le più importanti novità Hp in questo settore si segnalano quelle legate alle tecnologie midrange. “Nell’ambito dell’offerta primary storage abbiamo deciso di puntare su una sola architettura. Questo è stato possibile con l’acquisizione di 3Par, alle cui piattaforme abbiamo aggiunto nuovo valore come, per esempio, l’unified storage (blocchi, file e oggetti) e il supporto alla flash technology. Per quanto riguarda quest’ultima, noi la forniamo sulla stessa tecnologia utilizzata per gli array di dischi tradizionali, mentre altri vendor propongono sistemi differenti”.

L’utilizzo di un’unica architettura di base, continua Franzini, consente anche di “realizzare ambienti con grandi sistemi unificati o più sistemi separati, ma che dialogano fra loro”. Un esempio di queste infrastrutture sono le ‘topologie di backup’. “In questo ambito – spiega il manager – i nostri sistemi 3Par StoreServ e StoreOnce Backup riescono a garantire altissime prestazione di comunicazione bidirezionale fra primary storage e archive o backup storage”. Un altro punto di forza dell’offerta di Hp per le topologie di backup è la possibilità di ‘federare’ più StoreOnce Backup Catalyst, tramite il software Federated Catalyst, in modo che ciascuno di essi trasferisca al sistema StoreOnce centrale solo i dati che questo non ha già ricevuto, magari da un terzo sistema”.

Ecco che il discorso si sposta verso i concetti di Software-defined-storage e di convergenza. E qui non si possono non affrontare altri baluardi dell’offerta Hp, ovvero i converged system. “Si tratta – spiega Franzini – di sistemi pre-testati che integrano server, storage e networking in un’unica enclosure. In questo ambito, il nostro plus rispetto ai competitor è il possesso di tutta la tecnologia utilizzata. I converged system – prosegue il top manager – sono molto interessanti per le startup, che possono dotarsi di veri e propri datacenter-in-a-box dal costo sostenibile. Laddove fosse necessaria nuova capacità di archiviazione, i converged system possono essere integrati facilmente con nuovi blocchi di storage esterni, forniti on-premise o via cloud. Con questo modello – conclude Franzini – noi siamo andati oltre al Software-defined-data-center, proponendo un’iperconvergenza che attribuisce al server un ruolo potenziato di building block di un’infrastruttura”.

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