È il 2012 l’anno di svolta, quello nel quale si è registrato un superamento delle memorie SSD (Solid State Drive, memorie a stato solido basate principalmente su tecnologia flash) su quelle di tipo HDD (Hard Disk Drive, dispositivi di memoria di massa di tipo magnetico che utilizzano uno o più dischi magnetizzati per l'archiviazione dei dati) perché più performanti e affidabili.
I primi modelli di SSD in realtà risalgono alla fine degli anni ’80 ma le prime commercializzazioni erano basate su tecnologia NOR flash, tipo di memoria impiegata principalmente in quei campi che richiedono il salvataggio permanente di dati raramente soggetti a modifiche e che registra performance in termini di velocità di scrittura e lettura che sarebbero considerate lentissime se paragonate agli standard attuali.
Un punto fermo nella storia di questi sistemi è segnato dalla partnership tra Samsung e Toshiba che già nel 1989 misero a punto la tecnologia NAND flash (oggi standard in tutti i tipi di memoria flash), concepita per la memorizzazione di grandi quantità di dati in maniera sequenziale, a piccoli blocchi e con un costo contenuto.
Per capire le enormi potenzialità di questi sistemi, basti pensare ai dati aziendali di Samsung stessa che nel 2012 contava circa 28 miliardi di Gbyte di dati gestiti con tecnologia NAND, mentre conta di arrivare a 253 miliardi di Gb tra soli quattro anni, nel 2020.
Ed è proprio guardando al proprio interno che Samsung ha deciso di investire costantemente nella ricerca e sviluppo di nuovi SSD partendo prima di tutto dall’evoluzione della tecnologia NAND stessa progettando un’architettura con celle di memoria in verticale (V-NAND) che offre il vantaggio di poter sfruttare un’area complessiva per la memoria dei dati più densa: le operazioni di scrittura e lettura risultano essere fino a 10 volte più veloci rispetto alla tecnologia NAND tradizionale con una riduzione dei consumi energetici pari addirittura al 50%.
La memoria flash Samsung V-NAND è realizzata utilizzando un’innovativa architettura a strati di celle impilati verticalmente (senza dover quindi pensare a come ridurre la lunghezza e la larghezza delle celle per rientrare nei moderni fattori di forma compatta dei microcomponenti). Il risultato è una densità maggiore e una resa migliorata in termini di prestazioni.
Oggi la tecnologia V-NAND è alla base di tutti i sistemi SSD targati Samsung che per i prodotti di fascia più alta ha introdotto anche interfacce PCIe (più performanti nella velocità ed affidabilità nel trasferimento dei dati) e lo standard NVMe (protocollo NVMe aiuta a ridurre drasticamente le latenze riducendo la dimensione dei comandi ed il numero di istruzioni richieste per completare un'operazione di trasferimento dati I/O), portando dunque i sistemi SSD a performance e livelli di affidabilità ineguagliabili (alcuni benchmark interni che risultano dai svariati test di utilizzo delle soluzioni SSD Samsung al Cern di Ginevra parlano di risultati ‘schiaccianti’ nei confronti dei principali competitor).
Guardando ai differenti ambiti di applicazione, potenziata con la larghezza di banda ottimizzata dell'interfaccia NVMe, la soluzione Samsung 950 PRO è la soluzione ideale per carichi di lavoro intensi, come la progettazione al computer, l'analisi di dati e le simulazioni ingegneristiche. L'SSD Samsung 850 PRO 2TB consente di avere dati e programmi in un unico drive, assicurando tempi di accesso e di avvio dei programmi decisamente rapidi e operazioni di multitasking pratiche e veloci (si tratta del primo SSD da 2 TB per Pc client grazie al quale Samsung apre le porte a una nuova era di drive a stato solido ad alta capacità).
Non solo, grazie alla tecnologia TurboWrite di Samsung anche le prestazioni di lettura e scrittura risultano sempre più rapide; nei sistemi 850 EVO, per esempio, questa tecnologia garantisce le migliori prestazioni della classe per la lettura sequenziale (540 MB/s) e la velocità di scrittura (520 MB/s). Prestazioni che possono addirittura aumentare grazie alla cosiddetta ‘modalità RAPID’ attivabile dal software Samsung Magician (per la gestione delle memorie): abilitando questa modalità si ha la possibilità di portare le prestazioni a un livello estremo (1,8 volte superiore rispetto al TurboWrite) elaborando i dati a livello del sistema, sfruttando la memoria libera del PC (DRAM) come cache.
Infine, Samsung offre soluzioni altamente performanti specifiche per il mondo enterprise con tecnologie ad hoc pensate per i moderni data center (Samsung SSD SM863 e Samsung PM863) in grado di offrire prestazioni elevate in contesti ad alta intensità di scrittura, come nel caso di server di posta elettronica, data warehousing e high performance computing (HPC). Le soluzioni per i data center integrano inoltre la tecnologia SMART (Self Monitoring, Analysis and Reporting Technology ), soluzione di monitoraggio di rilevamento di errori, nonché un’architettura di Power Loss Protection progettata per prevenire la perdita di dati causata da un’improvvisa interruzione di corrente. Uno degli algoritmi più critici all’interno degli SSD SM / PM863 è il motore ECC , che migliora notevolmente l'affidabilità del dispositivo, poiché garantisce l'integrità dei dati letti da ogni chip NAND.
Per tutti gli approfondimenti: http://www.samsung.com/it/business/business-products/solid-state-drive