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Storage consolidation: quali sono i vantaggi della tecnologia Flash?

Il 33% delle aziende utilizza un’infrastruttura di storage basata esclusivamente su dischi a rotazione meccanica, mentre il 67% ha adottato alcuni componenti flash. Quali sono le prestazioni dei carichi di lavoro e le opinioni sull’adozione della tecnologia flash? Un sondaggio condotto da ActualTech Media analizza i trend

Pubblicato il 14 Giu 2017

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Il 33% delle aziende utilizza un’infrastruttura di storage basata esclusivamente su dischi a rotazione meccanica, mentre il 67% ha adottato alcuni componenti flash.

Di questi ultimi, il il 5% utilizza sistemi all-flash, mentre il 62% ha optato per un ambiente ibrido, in cui si affiancano unità flash e dischi a rotazione meccanica.

Questa fotografia emerge da un recente sondaggio condotto da ActualTech Media tra mille utenti di storage.Il 13% degli intervistati gestisce un data center con oltre il 50% di storage flash: ciò significa, chiaramente, che l’87% ne utilizza meno del 50%.

Gli analisti, inoltre, prevedono che il numero delle aziende che utilizzano almeno il 50% di storage flash triplicherà nei prossimi due anni.

Via via che aumenta la dimensione aziendale, fanno notare gli analisti, viene dato più peso all’utilizzo di nuove tecnologie di storage e diminuisce nel contempo la sensibilità verso ingombri, consumi e prezzi (nonostante il prezzo e le prestazioni rimangano i criteri principali utilizzati per valutare e scegliere un sistema di data storage). Considerando anche l’aumento esponenziale del flusso di dati, oggi più che mai, lo storage è essenziale per soddisfare gli obiettivi di produttività, agilità, conformità e rapporto costo-efficienza delle aziende.

Le caratteristiche più importanti per un sistema di storage

Quali sono le caratteristiche che gli acquirenti di storage prendono maggiormente in considerazione quando si trovano in fase di acquisto di un nuovo sistema? Dal sondaggio emerge un aspetto particolarmente interessante: in generale, il costo della soluzione risulta essere al terzo posto.

Chi acquista sistemi storage, prima di considerare la variabile prezzo, infatti ritiene più importante valutare le prestazioni (al primo posto) e il livello di resilienza/uptime (in seconda battuta). Come fanno notare gli analisti, ciò non significa che gli utenti di storage siano disposti a spendere illimitatamente, ma che esigono prima di tutto soluzioni affidabili e ad alte prestazioni.

Tra le altre caratteristiche richieste figurano anche un eccellente livello di assistenza (su cui poter contare 24/24h, per 365 giorni all’anno), la capacità di supportare dischi e tecnologia flash, servizi dati avanzati e controlli di qualità del servizio.

Gli ultimi tre elementi presi in considerazione sono invece l’ingombro, il nome del fornitore e i requisiti di alimentazione.

I carichi di lavoro: meglio flash o storage su dischi?

Innanzi tutto, gli analisti, sottolineano che se un sistema di storage non è in grado di supportare i carichi di lavoro di un’azienda, non ha alcuna importanza quale sia il tipo di supporto utilizzato. Analizzando diverse situazioni, le prestazioni della tecnologia flash si rivelano tendenzialmente superiori (sebbene anche i dischi vengano ancora percepiti, in diversi casi, come strumenti più che soddisfacenti).

Per i carichi di lavoro Oracle, per esempio, quasi il 90% degli intervistati con storage flash si dice soddisfatto delle prestazioni, mentre questa percentuale scende al 70% nei casi in cui ci si avvalga di storage su disco. Uno scarto simile è quello che riguarda le prestazioni in relazione alla virtualizzazione dei desktop: si dichiara soddisfatto l’83% degli utilizzatori di flash e il 65% di chi chi usa i dischi. La tecnologia flash segna invece una vittoria meno schiacciante sul fronte delle applicazioni di big data: gli utenti flash soddisfatti sono il 79% e gli utilizzatori di dischi il 70%.

Praticamente nessuna differenza riscontrata in relazione ai file server: in questo caso i sistemi ibridi segnano il 94% e i dischi il 95% di utenti soddisfatti. Uno scarto quasi nullo è anche emerso nel caso di applicazioni Microsoft: i sistemi flash, in questo caso, offrono un’esperienza d’uso solo lievemente superiore (92% contro 91% per i dischi). Idem per la differenza di prestazioni percepite in relazione alla virtualizzazione dei server: si dice soddisfatto il 90% di chi utilizza sistemi flash e l’89% di chi si affida ai soli dischi.

Rispettare i service level agreement

Il 60% delle aziende che non utilizza tecnologie flash riscontra difficoltà nel rispettare i service level agreement nell’ambitio delle attività di ripristino. Le medesime problematiche venivano riscontrate dal 71% delle imprese passate alle flash memory, prima di tale passaggio. Con l’impiego di tecnologie flash, invece, solo il 34% delle realtà intervistate riferisce di incontrare difficoltà a rispettare gli SLA di ripristino.

Gli analisti evidenziano come le performance raggiunte siano nettamente superiori nel caso di aziende con dotazioni di sistemi ibridi o flash di storage, rispetto alle realtà in cui ci si affida al solo impiego di dischi. Escluso il ripristino di emergenza – in cui le tecnologie flash e ibride superano i dischi tradizionali di appena il 2% – nei casi di Alta disponibilità e di Business continuity, lo scarto tra le due soluzioni arriva a toccare quasi il 20%. Anche sul fronte della riduzione del volume dei dati, il sondaggio rileva standard nettamente superiori nei casi in cui siano implicate tecnologie flash o ibride rispetto alle soluzioni tradizionali: con un rapporto medio di riduzione dei dati che va dai 3,8:1 dei dischi tradizionali ai 5,4:1 delle tecnologie flash, si evincono benefici chiaramente riscontrabili in relazione ai costi.

Il caso d’uso: il progetto Storage Consolidation

Partendo da questo ragionamento, i responsabili di un’azienda italiana di medio-grandi dimensioni hanno deciso di consolidare l’ambiente storage della propria sede con l’obiettivo di aumentare la capacità di archiviazione e la velocità di accesso e backup alle informazioni di maggior valore, oltre a contenere i costi a medio termine. Tra le varie opzioni prese in esame, la scelta è ricaduta sulla soluzione offerta da VM Sistemi che prevede l’impiego di IBM FlashSystem V9000,  un sistema che offre i vantaggi dello storage software-defined alla velocità della tecnologia flash.

Il progetto denominato Storage Consolidation ha previsto dunque la disinstallazione del sottosistema dischi V7000 collegato all’ IBM Power-I, il V7000 collegato alle macchine VMWare SAP, il sottosistema NetApp collegato alle macchine VMWare principali ed infine il sistema EMC2 per un totale di circa 14TB, a fronte della fornitura di un sistema IBM FlashSystem V9000.

L’installazione di questa soluzione completa tutto-flash storage enterprise ha permesso all’azienda di ridurre i costi operativi e aumentare l’efficienza dell’infrastruttura IT, contenendo i consumi energetici e i requisiti di spazio.

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