MILANO – In un incontro recente con la stampa, Marco Pozzoni, nuovo Country Sales Manager di NetApp Italia, e Roberto Patano, Senior Manager Systems Engineering dell’azienda, hanno dipinto un affresco di NetApp realmente nuovo. A cominciare dai dati economici: “Il quarto trimestre fiscale 2017 – ha premesso Pozzoni – si è chiuso con una crescita del 7% del fatturato anno su anno”.
Who's Who
Marco Pozzoni
I nuovi trend di NetApp si concretizzano dal punto di vista tecnologico. Sulla base della tecnologia hardware (all-flash) e software (funzionalità per l’automazione, le performance garantite, la scalabilità e la data protection) di SolidFire, acquisita nel 2016, il vendor ha arricchito il proprio portafoglio di soluzioni per i data center di nuova generazione. “NetApp – ha sottolineato Pozzoni – è in grado in questo di rispondere a tutte le esigenze delle aziende che hanno intrapreso il viaggio verso la digital transformation, il che significa dover gestire un numero maggiore di touchpoint [punti di contatto tra ambienti IT diversi e distribuiti ndr] e nuove app business. Parallelamente, le imprese esprimono la necessità di gestire in modo alternativo i Capex e gli Opex, esigenza per rispondere alla quale abbiamo lanciato un nuovo modello On Demand che permette ai clienti di disporre della capacità in più che si prevede già possa essere necessaria, ma di iniziare a pagarla solo al momento dell’utilizzo”.
NetApp HCI è solo all-flash: con l’aggiunta di HCI ai sistemi convergenti FlexPod, sviluppati insieme a Cisco, il vendor si smarca ulteriormente dalla nomea di fornitore di NAS (Network attached system), l’ambito nella quale l’azienda è nata. Con il lancio, due anni fa, della piattaforma di integrazione storage Data Fabric e la continua innovazione di quella di data management Ontap, “siamo sempre più riconosciuti come un fornitore di software per lo storage”, ha sottolineato Pozzoni.
Che cos’ha di innovativo Netapp HCI? “Uno dei problemi degli attuali HCI è la difficoltà a scalare agendo in maniera differenziata fra compute e storage. I nostri building block HCI ospitano quattro nodi ciascuno, e possono essere popolati da nodi a piacere, fra storage e compute. I NetApp HCI si posizionano diversamente dai FlexPod, che restano la soluzione consigliata per gli ambienti che hanno più esigenze di performance e availability mission-critical che necessità di scalare e operare in un ambiente ibrido. All’insegna dell’hybrid si segnalano infine diverse novità che facilitano l’integrazione automatica fra gli ambienti Ontap e i cloud pubblici, segnatamente Amazon, Microsoft Azure (protagonista di nuovi sviluppi congiunti) e, progressivamente, Google.