Presentata al Dell Technologies World del 2018, la serie Dell EMC PowerMax ha guadagnato in poco tempo il titolo di storage array più veloce al mondo, riconosciuto da analisi interne del vendor americano poi confermate da alcuni enti indipendenti.
La velocità di I/O e di gestione del dato all’interno dell’array è certamente il parametro più apprezzato dalle aziende impegnate nel processo di digital transformation. Questo perché la diffusione di Next Gen Applications e di applicativi di elaborazione dei dati in real time, richiede tempi di elaborazione sempre più veloci da parte degli storage array. I sistemi applicativi che gestiscono la produzione, ma anche quelli utilizzati in ambito finanziario e nel retail, richiedono risposte veloci e alta affidabilità per mantenere basso il time-to-market.
Dell EMC PowerMax si basa sulle funzionalità e la resilienza riconosciute negli anni alla piattaforma storage Dell, garantendo oggi il 99,9999% di disponibilità, un’alta scalabilità, processi avanzati di crittografia grazie alla Data at Rest Encryption (D@RE) e una eccellente protezione delle informazioni grazie a Symmetrix Remote Data Facility (SRDF). In termini di velocità, i numeri della famiglia Dell EMC PowerMax parlano di un potenziale totale di 15 milioni di IOPS, una larghezza di banda da 350 GB al secondo e tempi di risposta inferiori a 100 microsecondi, sempre secondo i dati forniti dal produttore americano.
Una scossa decisa alle prestazioni dello storage è arrivata con l’introduzione della tecnologia flash. Dalla sua introduzione lo storage flash ha cambiato le regole del gioco, fornendo una latenza inferiore al millisecondo. La successiva introduzione della architettura NVMe (Non-Volatile Memory express) end-to-end e di un engine di machine learning integrato, hanno permesso di avvicinarsi ulteriormente alle prestazioni richieste dalle applicazioni mission critical di oggi e di dimostrarsi a prova di esigenze future.
Il segreto della velocità è nel protocollo NVMe
L’NVMe è un protocollo a prestazioni elevate progettato per sfruttare il parallelismo tra le moderne CPU multi-core e le unità SSD e superare definitivamente l’utilizzo di protocolli concepiti per le unità a disco rigido. NVMe ottimizza la potenza di un multi-controller all-flash array e, cosa più importante, apre al futuro grazie al supporto per SCM (Storage Class Memory). L’unità SCM di Dell EMC PowerMax, con tecnologia Intel Optane, offre prestazioni migliorate di un ordine di grandezza, colmando il divario prestazionale tra le unità flash e la memoria volatile (DRAM). Dell EMC PowerMax, inoltre, supporta unità Flash NVMe standard di settore, SCM NVMe e connettività host FC-NVMe tramite NVMe over Fabric.
La tecnologia alla base dello storage Dell EMC PowerMax insieme al software dotato di algoritmi di machine learning garantisce un’efficienza estrema, una migrazione senza interruzioni, consolidamento e scalabilità su vasta scala, disponibilità massima per applicazioni mission critical, un’alta protezione dei dati, la piena ottimizzazione dei record e una gestione semplificata.
La tecnologia non è tutto in un progetto di storage
I vantaggi della tecnologia alla base dell’offerta Dell EMC PowerMax rappresentano certamente il miglior lasciapassare per una rivoluzione dello storage in azienda. Il Gruppo Lutech, che si fregia della qualifica di Dell Technologies Titanium Partner, il massimo livello di partnership raggiungibile, trova un terreno sempre più fertile tra i propri clienti nel proporre l’offerta Dell EMC PowerMax.
Nonostante l’introduzione e la manutenzione di questo tipo di sistemi storage siano sempre più semplici, le aziende clienti non possono prescindere dal supporto del partner It. Sono gli specialisti certificati del Gruppo Lutech che intervengono in fasi successive durante l’ideazione, il testing, il rollout e il fine tuning del progetto. La loro esperienza in implementazioni di questo tipo, il vasto numero di referenze, anche su Industry diverse, e la conoscenza dell’intera offerta Dell Technologies permettono di consigliare al cliente la soluzione più opportuna in base ai carichi di lavoro previsti e agli obiettivi di business da raggiungere.
Si procede, allora, con un’attenta analisi della situazione, lo stato dell’arte dello storage, i suoi limiti e le criticità. Successivamente si individua la portata dei carichi di lavoro e le richieste delle applicazioni coinvolte. Raccolte tutte le informazioni, anche grazie all’utilizzo di best practices e di software di monitoraggio, si può elaborare il progetto nei minimi particolari.
La fase successiva prevede l’installazione degli array scelti e il testing sui carichi di lavoro, senza necessariamente bloccare la produzione. Il fine tuning del progetto, insieme alla definizione del livello di manutenzione delegato al partner, concludono un’attività che, in genere, non si prolunga mai per più di due mesi.
Molti dei progetti sviluppati dal Gruppo Lutech, infine, hanno visto l’introduzione di una doppia configurazione speculare su due data center distinti in modo da garantire l’allocazione ottimale dei dati o la replica, supportata spesso da un array aggiuntivo che fornisca il backup e il disaster recovery.