“Le aspettative sul 5G sono molto elevate, ma ci vorranno alcuni anni perché siano soddisfatte”, Ian Keene, vice president della ricerca di Gartner, ha così smorzato gli entusiasmi sulla nuova tecnologia di comunicazione. Al NetEvents Emea IT Spotlight di Barcellona, con un intervento dal titolo From Hyping to Happening, l’analista si è mostrato ben consapevole dei benefici teorici del 5G, ma ha sottolineato che molto di ciò che questa tecnologia promette, in teoria, può essere raggiunto migliorando il 4G.
Bassa latenza e maggiore disponibilità di banda
Un primo esempio riportato da Keene è relativo ai tanto decantati risultati in termini di latenza del 5G riguardo ai quali, l’analista si chiede se giustifichino il massiccio investimento necessario: “A fine dell’anno scorso, Huawei dimostrava di poter ottenere una bassa latenza simile a quella del 5G riprogettando il 4G, ma le aziende non sviluppato alcune business case su questa opportunità. La mia domanda oggi è: è una reale possibilità per le aziende questo aspetto del 5G? Si potranno davvero sviluppare casi aziendali o sarà ancora troppo complicato o troppo poco sicuro?
E anche la maggior disponibilità di banda per le applicazioni IoT…è una concreta nuova opportunità quando anche con il 4G o addirittura il 2G, utilizzando la tecnologia LoRa [tecnologia sub-GHz a basso consumo per reti Wan o LpWan – Low-power Wide area network che supporta una velocità dei dati da 0,3 kbps a 50 kbps, in funzione della distanza e della durata dei messaggi; la distanza di trasmissione può raggiungere 15 – 20 km e anche in un ambiente urbano ad alta densità si possono coprire distanze di comunicazione di oltre 2 km ndr] o SigFox [sistema di trasmissione wireless operante sulle frequenze ISM in grado di coprire notevoli distanze (long-range) grazie alla elevatissima sensibilità del ricevitore che sfrutta la tecnologia Ultra Narrow Band ndr] si possono ottenere risultati simili? Un mio collega, Nick Jones – ha continuato Keene – ha esaminato le applicazioni IoT che ci si aspetta saranno più diffuse nel corso dei prossimi cinque anni, e i settori in cui saranno utilizzate: in realtà non ha evidenziato ambiti in cui si avrebbe bisogno delle peculiarità del 5G perché potrebbero essere gestite in altri modi. Insomma, c’è molto clamore a riguardo”.
Edge computing, MIMO e network slicing
Keene sottolinea che alcune persone confondono il 5G con applicazioni e tecnologie associate al 5G stesso, come edge computing, MIMO (Multiple-input and multiple-output) e network slicing.
Un operatore di telefonia mobile europeo sta cercando di espandere il suo data center a oltre cento centri remoti per avvicinarsi alle periferie e garantire una minore latenza alleviando il traffico sui sistemi centrali. “Al momento, tutti i fornitori di 5G stanno considerando le funzionalità di edge computing nelle loro soluzioni. Fare network slicing è un’ottima idea, ma è possibile già con le reti esistenti? Sì, ma è molto complesso e quindi per costruire una rete completamente nuova e per fare effettivamente software defined networking, network function, fruire di funzionalità di rete virtuale è preferibile usare una nuova rete che però è difficile collegare a una rete legacy esistente”.
Guardando d’altra parte al potenziale del massive MIMO, l’analista vede qualcosa che non avrebbe avuto senso nelle precedenti generazioni di reti perché le lunghezze d’onda necessarie avrebbero comportato grandi e pesanti antenne, mentre con le frequenze 5G è una possibilità reale. Quindi non è tanto il 5G di per sé a essere rivoluzionario, ma piuttosto le altre tecnologie che cavalcano la stessa onda.
Sfatati alcuni miti, chi trarrà reale beneficio dal 5G?
Smorzati un po’ degli entusiasmi, vale la pena focalizzarsi su chi trarrà beneficio dal 5G e come. In qualità di analista, Keene divide il panorama in mercati distinti, a cominciare dagli operatori.
“I provider di servizi di comunicazione, gli operatori di telefonia mobile e immagino anche gli operatori fissi, in particolare negli Stati Uniti, sono alla ricerca di nuove entrate e stanno pensando al 5G e ai nuovi servizi aziendali”, dice Keene ma sostiene anche che l’ultimo anello della catena, gli operatori che vanno direttamente sul mercato proponendo servizi, soprattutto quelli che si rivolgono alle PMI, “non sanno come vendere questi servizi alle imprese. Essi possono sviluppare nuove applicazioni con tecnologie edge, network slicing eccetera per specifici settori verticali, ma sanno poi venderle alle imprese? È un problema che affronto spesso con gli operatori…”
Per Keene, tutte le nuove bande di frequenza sono le più interessanti, ma quella che desta il maggiore interesse è soprattutto la banda media (l’ampia fetta di frequenze intorno a 3,5 GHz) che offre una larghezza di banda molto maggiore rispetto a quella attualmente offerta dagli operatori mobili. “In Europa – afferma Keene – la banda larga mobile è così economica che è impossibile guadagnare costruendo una nuova rete per fornire banda larga mobile. Ma le nuove frequenze sono un’interessante opportunità in tutta Europa e in gran parte dell’Asia: situazione molto diversa dagli Stati Uniti dove non è stata rilasciata una fascia di frequenze così ampia e invece stanno guardando al Citizens Broadband Radio Service [utilizzo condiviso dello spettro con i radar militari e le stazioni satellitari fisse, nella banda a 3.5 GHz ndr], che il 5G potrebbe usare, ma non è regolato allo stesso modo”.
Il 5G offre una larghezza di banda molto maggiore, le antenne sono più piccole e leggere, richiedono meno cavi e offrono reti mobili più economiche e quindi rappresenta un reale vantaggio per gli operatori le cui reti sono ormai sempre più cariche.
Per i venditori di attrezzature, le nuove licenze di frequenza significano nuovi device e ricevitori e questa è una buona notizia: “Una cosa interessante è che se saranno introdotte nuove offerte enterprise o nuovi servizi al consumo, come la realtà virtuale per esempio, si avrà bisogno di nuovi network e sarà realmente possibile introdurre il software defined networking”.
Dal punto di vista dei consumatori, l’interesse maggiore riguarda una maggiore larghezza di banda, quindi giochi e dispositivi mobili più efficienti, migliori applicazioni video e di realtà virtuale.
Vendere i servizi nel modo giusto e con SLA adeguati
Joel Stradling, direttore della ricerca, Global Managed e Hosted IT Services, GlobalData, ritiene che la strategia vincente per gli operatori mobili ruoti attorno agli SLA per gli utenti. “Si tratta di un ambito molto difficile per loro, ma si va in quella direzione, coinvolgendo le diverse community dove c’è il vero potenziale per gli abbonamenti ”.
La sfida principale consiste nel raggiungere questo obiettivo su reti multi-vendor, come ha rilevato John Baldry, Metro Marketing Director di Infinera, osservando le risposte alle presentazioni della sua azienda al MWC19 di Barcellona: “Le questioni sollevate dai clienti hanno evidenziato l’interesse per il 5G, ma hanno anche espresso preoccupazioni riguardo alle soluzioni di orchestrazione multi vendor nel momento in cui vi sarà la migrazione al 5G per non trovarsi in situazioni di lockin con un unico vettore di trasporto. Mentre molti fornitori di servizi di trasporto offrono ora l’SDN sui propri sistemi, risulta chiaro che la gestione degli accordi sul livello di servizio multi-vendor è un must. Senza controllo, il 5G in concreto rischia di essere ‘hype 5G’, comportando la necessità di strumenti software avanzati per supportare la sua implementazione”.
Il mercato aziendale suggerisce alcune opportunità interessanti, come i servizi aziendali personalizzati focalizzati su settori verticali. Per esempio, Boeing e Mercedes-Benz sono molto delusi da ciò che il Wi-Fi può offrire in termini di costi, affidabilità e livelli di servizio per le app mission-critical, ma d’altra parte non vogliono essere bloccati a lungo termine con contratti con specifici vendor.
Sempre in occasione del MWC19, in un’altra presentazione, ci si è concentrati sulle prestazioni ora ottenibili utilizzando hardware white box. F5 e il fabric Ethernet a 400 Gbps di Mellanox in un singolo rack hanno dimostrato le prestazioni necessarie per l’infrastruttura di rete 5G; secondo Ash Bhalgat, Senior Director del Cloud Marketing presso Mellanox: “L’obiettivo di questa demo era utilizzare hardware commercial off-the-shelf (COTS) con schede NIC e switch Mellanox per raggiungere throughput 100G + in una soluzione ad altissima densità che è già oggi disponibile”.
Dunque Keene si pone nuovamente la domanda: come vendere nuovi servizi alle aziende? “Gli operatori di telefonia mobile non sono sicuri riguardo a come muoversi. I fornitori di apparecchiature si propongono come terze parti dichiarando di conoscere nel dettaglio i settori verticali. Il grosso rischio però è non avere interazione con la comunità di utenti finali”.
Vi è, tuttavia, una concreta opportunità relativamente al network slicing. Keene cita per esempio il CEO dell’Autorità Portuale di Amburgo che intende implementare diverse reti virtuali: una per le applicazioni mission-critical, una per i video ad alta definizione, una per supportare un sistema IoT, si tratta di almeno tre reti virtuali con caratteristiche differenti.
Andres Madero, Director of Service Provider Architecture di Coriant si è detto entusiasta delle opportunità offerte dal 5G in questo ambito: “La grande disponibilità di banda del 5G può essere suddivisa per offrire servizi paralleli, personalizzati su misura per mercati diversi come l’entertainment, la telemedicina, il controllo industriale dei sistemi, la gestione del traffico stradale, l’agricoltura intensiva, i sistemi di pagamento e molti altri”.
Anche Atchison Frazer, Worldwide Head of Marketing di Versa Networks, vede in questo aspetto un vantaggio chiave: “con il 5G è possibile iniziare a pensare a micro-servizi, la latenza per un’applicazione specifica, per esempio, potrebbe essere un micro-servizio dedicato a una parte di rete ecc.”. Frazer vede opportunità reali per i punti vendita tradizionali, dove una migliore suddivisione consente alle reti POS e ATM di essere isolate. Inoltre: “Gli utenti retail possono promuovere una customer experience migliore offrendo ai punti vendita tradizionali nuove opportunità in ambito digitale che consentano loro di competere con realtà quali Amazon e altri attori dell’e-commerce”.
Stradling e Frazer vedono inoltre un’occasione molto interessante nella fusione tra 5G e SD-WAN. Come affermato da Stradling: “Ho imparato molto dal Mobile World Congress dove si è individuato il maggior interesse in termini di innovazione nella fusione di 5G, IoT, SD-WAN e Edge. Frazer ha dichiarato: “Verizon è uno dei nostri partner strategici e investe nella nostra azienda: oggi Verizon offre Versa come servizio di sicurezza gestito. Penso che la loro capacità di fondere 5G e SD-WAN e di proteggere l’SD-WAN rappresenti un enorme fattore di differenziazione rispetto agli altri operatori”.
Secondo Keene vi è però un’opportunità certa per le imprese: “Confrontandomi con gli operatori mobile penso che almeno il 40% di loro si attiverà nel promuovere nei mercati più sviluppati reti cellulari private il prossimo anno. Non sto dicendo che riusciranno a venderle, ma che sicuramente ci proveranno”.
Quindi qual è l’hype più fuorviante relativo al 5G? Sembra che non si tratti di velocità, prestazioni, larghezza di banda e potenziale uso per l’IoT: il clamore riguarda i tempi originariamente promessi (figura).
Kevin Restivo, Research Manager for European Enterprise Mobility di IDC, afferma che abbiamo a che fare con un’evoluzione più che con una rivoluzione: “Quello che stiamo cercando sono velocità di trasferimento dati più elevate, quindi inizialmente siamo alla ricerca di qualcosa come il 4G+. In altre parole, temperiamo le nostre aspettative rispetto al 5G”.