Come è cambiata la rete dati delle aziende? Dal suo osservatorio privilegiato, Fabrizio Comandini, Offering Director di Lantech Longwave, system integrator di Zucchetti Group, non ha dubbi: “Il network IT si trasforma sempre più in infrastruttura portante su cui appoggiano servizi che non sono più solo l’accesso ai dati e alle applicazioni (come ad esempio l’ERP), ma anche la voce, la Unified Communications and Collaboration (UCC) e l’IoT (Internet of Things)”.
Secondo Comandini, gli utenti ormai si aspettano che le problematiche connesse all’utilizzo di questo tipo di reti IT siano trasparenti: “Si attendono da queste la stessa semplicità d’uso e disponibilità di servizi quali l’elettricità e l’acqua nelle abitazioni. Questo richiede, da parte dei responsabili IT, la capacità di monitorare quello che avviene sulle reti, individuare le criticità e compiere azioni correttive”.
Un’architettura aperta per la rete IT di nuova generazione
Per rendere possibile tutto questo, Lantech Longwave suggerisce ai propri clienti Cisco Digital Network Architecture (Cisco DNA): “L’architettura – sostiene Comandini – rende disponibili apparati e infrastrutture allo stato dell’arte – Ma non solo: include anche soluzioni integrate per una visibilità end-to-end su tutto ciò che succede sui network e, grazie all’intelligenza artificiale (AI) e altri sistemi automatici, fornisce informazioni sui tentativi di attacco e l’infiltrazione di malware ed elabora statistiche storiche sui vari tipi di traffico per facilitare il capacity management”.
La visibilità end-to-end di Cisco DNA è legata anche al supporto di standard di rete, fra cui il più noto è Netflow, e consente a di analizzare anche protocolli, utilizzati da applicazioni specifiche, quali quelli di SAP, Telnet Unix, IBM 3270, oltre che ovviamente Http, Https e altri, fino all’interno dei singoli frame”.
Cisco DNA può essere “calata” sull’infrastruttura esistente, consentendone una modernizzazione a passi successivi, o adottata nativamente allorquando si devono creare nuove reti”. Fra i “motori” dell’ecosistema Cisco DNA, l’Offering Director di Lantech Longwave segnala Cisco Stealthwatch, “che monitora e traduce in statistiche tutti gli eventi anomali rispetto ai pattern quotidiani, senza impattare sulle performance della rete”, Cisco Software-Defined Access (SD-Access), “che consente di segmentare la rete e identificare gli utenti, a prescindere dal device utilizzato, per garantire che le comunicazioni avvengano solo fra le controparti autorizzate, e la crittografia hardware dei dati. Un’ulteriore spinta per godere dei vantaggi di Cisco DNA – conclude Comandini – è arrivata con l’introduzione di Cisco DNA Center, una console centralizzata che permette, oltre che di avere la maggiore visibilità end-to-end possibile da un’unica postazione, di gestire policy e funzionalità di automazione e integrazione da un unico strumento”.