Attualità

Cisco innova le reti per le applicazioni del domani

Soluzioni per reti che si adattano e si proteggono da sole, progettate per l’utilizzo con il cloud, dispositivi mobili, IoT e nell’impresa 4.0. Le promesse dell’ultima evoluzione della Cisco Digital Network Architecture

Pubblicato il 23 Giu 2017

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MILANO – Una “nuova era nel networking”. Così i responsabili Cisco hanno presentato a Milano, poche ore dopo l’analogo evento a San Francisco, alcune innovazioni e prodotti per risolvere i problemi che rendono ingestibili e insicure le reti con le nuove applicazioni d’impresa. “Le nuove reti hanno la capacità d’imparare – spiega Alberto Degradi, infrastructure architecture leader Cisco –. Usano l’intelligenza artificiale per adattare le prestazioni alle esigenze del business, dei device o tipo di traffico, migliorando nel tempo e imparando a prevedere”. Una rete sulla quale dispositivi d’ogni tipo possono attestarsi senza processi manuali, quindi senza brecce sul fronte security, ma anche capaci di bloccare i malware riconoscendo persino i flussi dati crittografati. “Da anni esiste la capacità di analizzare pacchetti in transito sulle reti; abbiamo aggiunto l’analisi del contesto, ovvero a chi è destinato e per quale motivo: elementi che servono sia a capire cosa deve fare la rete, sia a migliorare la sicurezza”, precisa Degradi.

Al centro degli annunci c’è la nuova linea di piattaforme Catalyst 9X00 dotate di un nuovi potenti ASIC e un sistema operativo aggiornabile per singoli servizi, senza fermate. Switch, access point e router sono un’unica entità ai fini della gestione con DNA Center; con SD-Access si aggiungono  le capacità discovery, applicando le policy per utente o servizio.

La soluzione è integrabile con i più recenti apparati di livello 3, dispone di API e supporto per applicazioni di terze parti. “Dai test pilota, il sistema abbatte del 67% i tempi di attivazione di nuovi utenti o servizi, riduce del 48% l’impatto delle brecce di security e del 61% i costi operativi”, precisa Degradi.

Agostino Santoni, amministratore delegato di Cisco, ha fatto il punto sui risultati di “medio corso” dell’investimento fatto in Italia (100 milioni di dollari in tre anni) sui fronti della formazione tecnologica dei giovani e modernizzazione dell’industria. “La collaborazione con il Miur ha permesso di formare 45.000 studenti di istituti tecnici e professionali su infrastrutture IT, cybersecurity e Industria 4.0. A 8 aziende italiane [tra cui FCA e Marcegaglia, ndr] abbiamo offerto il nostro modello d’industria 4.0. L’obiettivo è ridurre lo skill gap e creare un modello virtuoso per il resto dell’industria”. Cisco ha finanziato anche progetti d’innovazione nella PA. Tra questi l’estensione della connettività cittadina a Palermo e di tele-presenza a Perugia. Con la Regione Friuli Venezia Giulia, sta lavorando alla modernizzazione delle infrastrutture portuali, servizi al cittadino e sanità. “Pensiamo sia il momento per ripensare le reti e come azienda leader vogliamo dare un contributo”, precisa Santoni.

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