La crescente richiesta di servizi ‘cloud’ ha spinto T-Systems, la divisione di Deutsche Telekom che si occupa appunto della fornitura di servizi Ict a imprese ed enti pubblici e gestisce a tal fine più di 70 data center nel mondo, ad espandere la propria offerta in quest’area. Nell’autunno 2009 è stato quindi commissionato un nuovo spazio server in uno dei suoi data center di Monaco, con un progetto di grandi dimensioni (la sala macchine occupa uno spazio pari a oltre due campi da calcio) e impegno economico, che nel giro di un anno ne ha raddoppiato la capacità di elaborazione, facendo della capitale bavarese la città con il maggior numero di server installati della Germania.
Il nuovo centro, battezzato Data Center 2020, è stato progettato da T-Systems sfruttando l’esperienza sviluppata nei propri laboratori di Monaco al fine specifico di ottenere la migliore efficienza energetica. Questo valore è rilevabile dall’indice Pue (Power Usage Effectiveness), che esprime il rapporto tra il totale dell’energia utilizzata nel sito e l’energia assorbita dai computer. Più il rapporto è basso, migliore è l’uso delle risorse energetiche dell’impianto. Oggi la media dei Pue si aggira tra 1,7 e 1,8, il che significa che i servizi accessori (condizionamento, illuminazione, sistemi di continuità, di sicurezza e così via) assorbono un’energia pari a tre quarti di quella necessaria per l’hardware It. L’obiettivo del sito di Monaco è di avere un Pue inferiore a 1,4, il che comporterà un grande vantaggio sia in termini puramente economici sia in termini ambientali, con una drastica riduzione delle emissioni di CO2. Per raggiungere questo traguardo è stato sviluppato un sistema di raffreddamento a liquido (semplice acqua potabile), molto più efficiente dei sistemi ad aria comunemente usati. Inoltre il DataCenter 2020 ha un soffitto la cui altezza è modulabile tra 2,50 e 3,70 metri in funzione della dispersione termica desiderata e generatori di fumo che rendono visibili i flussi d’aria negli ambienti.
Nel progetto 2020, T-System ha lavorato in stretta collaborazione con Intel, fornitrice dei circa 180 server installati, con la quale sta studiando i fattori che hanno maggior impatto sui costi totali di un centro dati secondo una visione globale dell’energia, che comprende oltre ai sistemi It elementi quali i gruppi di alimentazione e refrigerazione, gli impianti idrici e le misure dei locali e dei soffitti, allo scopo di redigere un piano per sviluppare, costruire e gestire un “data center del futuro”.
Cloud computing a Monaco
Pubblicato il 27 Lug 2011
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