Sperimentare e innovare costantemente, ma non perdere di vista l’efficienza e la sicurezza dell’infrastruttura: come può l’IT non mancare questo duplice obiettivo e quali tech trend nel 2017 supporteranno le imprese nella sfida? Agostino Santoni, Ceo, Cisco Italia focalizza tre temi: network management, collaboration, security: “La chiave per coniugare le due anime che oggi i dipartimenti IT devono avere è liberare risorse: ridurre la complessità di gestione degli ambienti digitali, pur mantenendo il più stretto controllo su di essi, così da creare spazi per la sperimentazione”, dice il Ceo, che quindi sottolinea come altrettanto importante l’adozione di architetture tecnologiche in grado di accelerare lo sviluppo di innovazione, assicurando all’azienda di soddisfare i “bisogni primari” di un business veramente digitalizzato, ovvero la security, l’automazione, le analytics. “A fronte della complessità elevatissima che tutto ciò porta alle infrastrutture di rete – prosegue Santoni – l’automazione del network management è una grande opportunità. Se lasciamo che le macchine gestiscano le macchine, svolgendo in minuti compiti che potevano richiedere ore o giorni, guadagneremo lo spazio necessario per innovare”.
A questo proposito, Santoni punta l’attenzione sul modo sempre più distribuito, aperto, collaborativo in cui oggi l’innovazione nasce e si sofferma quindi sui sistemi di collaboration: “È certamente necessario che evolvano, accogliendo le tecnologie emergenti, dalla realtà aumentata e virtuale all’interazione con macchine e intelligenze artificiali”, dice il Ceo, che spiega come, per esempio, l’augmented reality, unita a tool di collaborazione, possa essere uno strumento straordinario per gli ambienti industriali, offrendo la possibilità di operare sovrapponendo e recuperando informazioni che si trovano altrove e interagendo con team di supporto e servizi in una situazione di continuità tra mondo digitale e fisico: “Ancora più importante però – precisa – è che l’interazione, in contesti che si fanno sempre più complessi, prenda le forme più naturali e immediate possibili per far sì che gli strumenti a disposizione siano usati al 100% da tutti”.
Una riflessione infine sulla sicurezza: “Il fenomeno IoT ha mandato definitivamente in soffitta l’idea che la cybersecurity potesse essere un processo definito, delimitabile a determinati compiti o punti di accesso da controllare”. La superficie di attacco si ampia e le minacce sono numerose ed efficaci: “L’unica risposta possibile – dice Santoni – è fondare sulla sicurezza la crescita del business. Adottare un’architettura in grado di respingere le minacce ovunque si manifestino: rete, oggetti, sistemi on premise e in cloud, elementi connessi e non. Garantire la sicurezza dalle fondamenta, ovvero dalla rete e dal data center, fino alle applicazioni e oltre con soluzioni interoperabili e olistiche”.