LAS VEGAS – La tecnologia può davvero cambiare il mondo e renderlo un luogo migliore: questo è stato il motivo conduttore che, con il motto ‘Make it Real’, ha caratterizzato tutto il Dell Technologies World 2018 di Las Vegas, il contesto strategico in cui sono stati collocati i numerosi annunci tecnologici, i vari casi aziendali di successo presentati e il tema chiave sottolineato in apertura dallo stesso Michael Dell, presidente e amministratore delegato di Dell Technologies. «Il Dell technologies World – ha detto il Ceo – è la nostra opportunità di condividere la nostra visione della tecnologia come driver del progresso umano in ogni parte del mondo».
Aziende di grandi o piccole dimensioni, usando la tecnologia in maniera innovativa, hanno davvero potuto cambiare il modo di vivere e lavorare delle persone, reimmaginando i processi, o reinventando determinati settori di attività. «Parliamo spesso della potenzialità della tecnologia di risolvere le nostre più grandi sfide, e stiamo facendo più progressi più rapidamente che mai» aggiunge Dell. E un perfetto esempio di come l’uso della tecnologia possa rivoluzionare qualunque settore produttivo, mostra ancora il Ceo, è il caso di AeroFarms, nome di punta nell’ ‘indoor farming’: la società applica una tecnica di coltivazione dei vegetali in ambienti chiusi, completamente controllati, senza l’uso di luce solare o terreno, ma con l’impiego di luce LED (light emitting diode): obiettivo di AeroFarms, spiega David Rosenberg, Co-Founder e Chief Executive Officer della società, è risolvere una delle macro-sfide mondiali, ossia cercare nuovi modi di nutrire il pianeta, e produrre cibo, a cominciare dalla riduzione della quantità d’acqua usata nei processi. L’azienda, sfruttando la tecnologia e compiendo una trasformazione digitale, è riuscita a incrementare da 130 a 390 volte la produttività, creando un’attività agricola in grado di utilizzare il 95% in meno di acqua e producendo al contempo un cibo più sano. Missione di AeroFarms è costruire fattorie in tutto il mondo, in grado di portare nel mercato una nuova metodologia di coltivazione agricola. La società definisce se stessa non una semplice azienda agricola, ma un’impresa tecnologica, capace di amministrare molti differenti tipi di dati: ad esempio quelli provenienti dai sensori, che cerca di gestire e integrare su base giornaliera. Anche il machine learning, con i suoi algoritmi, sta producendo un impatto a diversi livelli dell’attività di AeroFarms, come ad esempio la facoltà di determinare la corretta intensità di irraggiamento per ottimizzare la fotosintesi; di calcolare qual è lo spettro luminoso sprecato, o, ancora, di ridurre i costi operativi. In sostanza, i dati vengono utilizzati per arrivare a ottenere un grado sempre più elevato di automazione dei processi.
«I dati sono il carburante della trasformazione digitale; nel 2020 se ne produrranno 200 petabyte al giorno» aggiunge Dell: il punto chiave è riuscire a sfruttarli sempre meglio, per ottenere una rapida accelerazione del business. “E – prosegue il top manager – un numero crescente di clienti continua ad adottare Dell Technologies come società di riferimento per la fornitura dell’infrastruttura IT, grazie a un portafoglio di soluzioni completo e innovativo, che spazia dalla componente edge, a quella core, al cloud, e che punta ad aiutare gli utenti a raggiungere in modo più rapido i propri obiettivi di business.” Un’offerta tecnologica che si avvale del rapporto di collaborazione, nei vari settori della nuvola, che Dell Technologies ha con società come Dell EMC, Pivotal, RSA, Secureworks, Virtustream, VMware.
Who's Who
Michael Dell
Rigenerato rapporto uomo-macchina
Per il 2030, le tecnologie emergenti, come l’intelligenza artificiale (AI), la robotica, la realtà virtuale (VR), la realtà aumentata (AR) e il cloud computing, ridisegneranno la società e il lavoro, ridefinendo in modo incisivo anche il rapporto che gli esseri umani hanno attualmente con le macchine: queste conclusioni provengono dal rapporto, intitolato ‘The Next Era of Human-Machine Parterships’. Lo studio, realizzato da Dell Technologies Research, e brevemente illustrato da Allison Dew, Chief Marketing Officer di Dell, durante il Dell technologies World, indica che questa partnership con le macchine diventerà più profonda, permettendo alle imprese di trasformare in modo radicale il modo di fare business, di scoprire nuovi talenti, di imparare. Il prospettarsi di questo futuro ‘roseo’ non esclude tuttavia l’attuale presenza, nel mondo aziendale, di diversi ostacoli all’innovazione, come emerge dalla ricerca ‘Realizing 2030: A Divided Vision of the Future’, condotta dalla società di analisi Vanson Bourne, per conto di Dell Technologies, su un campione di 3.800 business leader appartenenti a diversi settori industriali (automotive, servizi finaziari, sanità pubblica e privata, tecnologie e telecomunicazioni, assicurazioni, manufacturing, oil & gas, retail) e distribuiti a livello globale (Emea, Americhe, Asia-Pacifico). L’obiettivo è stato sondare le previsioni di questi manager sulla prossima era delle partnership uomo-macchina e su come essi intendono prepararsi a tale trasformazione. E quello che emerge, appunto, è uno scenario contraddistinto da aspetti contrastanti: infatti se l’82% ritiene che, nei prossimi cinque anni, esseri umani e macchine lavoreranno come team integrati all’interno delle organizzazioni, e il 50% crede che i sistemi automatizzati libereranno tempo, esiste anche un 42% che non sa se, nel prossimo decennio, sarà in grado di competere in tale rinnovato contesto. Un 57% sta lottando per tenere il passo con il ritmo a cui procede il cambiamento, mentre il 93% sta combattendo qualche forma di barriera per trasformare con successo la propria attività in un business digitale: la conclusione dell’indagine è che, pur di fronte a un’enorme opportunità, se non si preparano adesso, trasformando la loro IT, la forza lavoro e la security, queste imprese rimarranno indietro, rispetto a chi ha dimostrato più capacità d’innovazione.
PowerMax al centro dell’innovazione nello storage
Proprio per aiutare le imprese nel non facile viaggio verso la trasformazione del proprio business, Dell ha introdotto nuovi prodotti server e storage, studiati per potenziare i moderni data center, e per indirizzare un vasto spettro di workload: da quelli di tipo tradizionale a quelli emergenti, «alla ‘next big thing’ che i nostri clienti stanno immaginando per domani» ha dichiarato Jeff Clarke, vice chairman Products & Operations di Dell. A troneggiare sul palco, tra i prodotti presentati, c’è PowerMax, considerato da Dell il futuro dello storage di classe enterprise: uno storage array ingegnerizzato con architettura NVMe (Non-Volatile Memory Express) end-to-end e un motore di machine learning real-time integrato. PowerMax, sottolinea Dell, oltre ad essere veloce, intelligente ed efficiente, è anche progettato per supportare i workload ‘mission-critical’ più esigenti in fatto di risorse. Tra varie novità, nel segmento di prodotti degli array All-Flash XtremIO X2, Dell ha introdotto un nuovo modello ‘entry’ di X2, in grado di ridurre notevolmente i costi rispetto alla generazione precedente. Pianificata con una disponibilità a livello globale nella seconda metà di quest’anno è invece PowerEdge MX, una nuova soluzione di infrastruttura modulare indirizzata ai moderni data center e progettata per abilitare i clienti a configurare e ottimizzare la propria infrastruttura IT per nuovi ed emergenti workload.