Economia data-driven significa tante cose per i responsabili IT. Significa organizzare la gestione e l’accesso ai dati, garantendo a tutti gli utenti massima velocità di servizio ma anche l’adeguata sicurezza. Nell’economia data-driven, infatti, le aziende sono guidate dai dati attraverso l’applicazione di sistemi di analisi sempre più evoluti.
A fare la differenza è la potenza di fuoco di quell’Intelligenza Artificiale che aiuta le organizzazioni ad attingere a crescenti quantità di dati, mascherando la complessità per erogare solo informazioni di valore e di qualità utili al business. Ma attenzione: dietro ai risultati legati ad analisi contestuali ed efficienti lavorano processi di archiviazione che, se non sono ottimizzati, affossano opportunità e strategie.
Economia data-driven: lo storage come abilitatore fondamentale
I sistemi di storage oggi sono gli abilitatori dell’economia data-driven. In un mondo permanentemente connesso e comunicante, infatti, i flussi di dati che corrono sulle reti presuppongono nuovi modelli di archiviazione, capaci di garantire un rapidissimo accesso ai dati che servono, a chi davvero servono e al momento giusto.
Gli utenti vogliono velocità e informazioni a portata di mano, attraverso un’esperienza di servizio senza frizioni e un supporto rapido e semplice, con i massimi livelli di privacy, sicurezza, e disponibilità. Per i team IT non è possibile pensare che ogni settimana vengano dedicate ore e ore di tempo alla gestione dell’archiviazione. Al di là dei requisiti di base legati alla scalabilità e alla flessibilità, ottimizzare le prestazioni, bilanciare i carichi di lavoro, risolvere le migrazioni o stabilire le corrette prioritizzazioni cablano i responsabili dei sistemi informativi in routine a bassissimo valore aggiunto. E gli storage di nuova generazione si adeguano.
I criteri di scelta degli IT manager rispetto ai sistemi di archiviazione
Per fronteggiare l’esplosione dei dati, le organizzazioni hanno bisogno di ripensare il modo in cui i dati vengono acquisiti, conservati, consultati e trasformati. Consolidamento, accelerazione e longevità dei sistemi di archiviazione sono i tre parametri che guidano i criteri di scelta dei manager. Le statistiche confermano che chi acquista sistemi storage, valuta come prima cosa le prestazioni e come seconda cosa il livello di resilienza/uptime. Il prezzo, nel processo di valutazione, è solo al terzo posto.
Come fanno notare gli analisti, questo non significa che gli utenti di storage siano disposti a spendere incondizionatamente quanto, piuttosto, che il focus sia di dotarsi di soluzioni affidabili e performanti. Tra le altre caratteristiche richieste figurano anche un eccellente livello di assistenza (su cui poter contare 24/24h, per 365 giorni all’anno), la capacità di supportare dischi e tecnologia flash, servizi dati avanzati e controlli di qualità del servizio. Gli osservatori fanno notare anche come la scelta della marca si trovi al penultimo posto.
Un’archiviazione senza pensieri
Da qui al 2023, IDC prevede che verranno creati dati per un volume pari a 103 ZB (tre volte tanto quanto sia stato prodotto soltanto un anno fa). Per cavalcare un’economia data-driven, alle aziende servono strategie di archiviazione che valgano oggi, ma anche domani.
Non a caso, le soluzioni di storage sono diventate più evolute. La loro progettazione automatizza e rendere più funzionali processi e procedure, in modo da sgravare i team IT dalle routine per lasciarli liberi di occuparsi di attività più strategiche. Ad esempio:
- integrando modelli previsionali che permettono di distribuire nuovi sistemi in meno di 10 minuti
- utilizzando la tecnologia flash per eliminare la necessità di dover definire in modo puntuale le prestazioni dell’archiviazione basata tradizionalmente su disco e garantire nuovi workload data-intensive
- passando dal protocollo SAS all’NVMe (Non-Volatile Memory Express), che consente l’accesso a supporti di archiviazione ad alta velocità, offrendo numerosi vantaggi rispetto ai protocolli legacy
- semplificando l’infrastruttura e le operazioni IT per modernizzare il data center riducendo al contempo il TCO
- risolvendo tutti gli oneri applicativi legati ai picchi di lavoro e a prestazioni I / O del database non coerenti, mancanza di disponibilità del database o corruzione della tabella del database
Data center che si semplificano per supportare le aziende data-driven
Il sogno di ogni manager è di avere data center più semplici e flessibili, in grado di adattarsi ai nuovi requisiti e supporto self service. Lo storage di ultima generazione semplifica le operazioni: consolidando importanti set di dati aiuta a ridurre il footprint dei dati e a liberare il personale IT dal preoccuparsi dei problemi di compatibilità, risolvendo sia la gestione dei workflow, sia le attività di protezione e risoluzione dei problemi relativi alle prestazioni. La protezione nativa dei dati aiuta anche a semplificare il backup e il ripristino di emergenza, aumentando il livello di protezione e diminuendo i margini di rischio del data loss.