Vi sono sempre più dispositivi che hanno bisogno di velocità di collegamento, di trasmettere tantissime informazioni, da questa necessità nasce l’edge computing. È il parere di Carlos Loscalzo, Secure Power VP di Schneider Electric Italy, come ribadito in questa video intervista realizzata durante i Digital360 Awards 2019 (l’iniziativa promossa dal Gruppo Digital360 con l’obiettivo di individuare e premiare i migliori progetti di trasformazione digitale).
L’edge computing (un’architettura IT distribuita e decentralizzata, ma più in dettaglio la società di analisi di mercato IDC la definisce come “una rete mesh di micro data center, in grado di elaborare e memorizzare dati critici localmente, e di trasmettere tutti i dati ricevuti e/o elaborati a un data center centrale o a un repository di cloud storage”) serve quando il cloud centrale non riesce a rispondere alle necessità di rapidità di elaborazione. In particolare, con il concetto di local edge computing, sottolinea Loscalzo, si intende la distribuzione di micro data center vicino a dove i dati vengono prodotti e utilizzati, cioè portare l’elaborazione e l’archiviazione dei dati stessi alla fonte.
Nel video Loscalzo si sofferma poi sul fatto che nei sistemi IoT – Internet of Things vi è sempre più convergenza tra IT information technology e OT operation technology; ciò comporta che entrambi i sistemi vadano monitorati mediante software che permettano all’operatore informatico, da un lato, così come al facility manager, dall’altro, di tenere l’intero sistema sotto controllo offrendo una vista unica.
Il video si chiude con un riferimento ai trend evolutivi per il prossimo futuro; Loscalzo cita intelligenza artificiale e big data analytics come le tendenze alle quali guardare con maggiore interesse e da cui aspettarsi benefici consistenti per tutti.
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