Il gran giorno è arrivato sul finale di settembre: i top leader della neonata Hewlett Packard Enterprise (Hpe) hanno presentato al pubblico italiano la nuova realtà completamente dedicata alle imprese e ai prodotti / servizi business. Alla tappa milanese del roadshow di lancio, che ha radunato in gran numero clienti, partner, dipendenti e giornalisti, è stata fatta chiarezza sulla vision e sulle strategie sottostanti alla famosa separazione della multinazionale di Palo Alto, annunciata dal Ceo Meg Whitman ormai un anno fa, nell’ottobre 2014.
A poca distanza dalla celebrazione del settantacinquesimo anniversario, infatti, dopo avere ribadito con fermezza l’intenzione di tornare alla ribalta in seguito a un decennio complicato di scelte poco indovinate (si veda l’articolo “L’It ridisegnato da Hp: un’analisi“), la corporation ha stupito tutti dichiarando l’intenzione di scindersi in due società distinte: Hp Inc. dedicata ai personal system (desktop, laptop, tablet ecc.) e al mondo delle stampanti, e Hpe che va a coprire le esigenze di fascia enterprise, con un focus spinto su datacenter e cloud, gestione delle reti e dei dati, sicurezza e digital workplace.
L’operazione, che Chris Hsu, Chief Operating Officer di Hewlett Packard Enterprise, ha definito tra le più “grandi, complesse e veloci separazioni nella storia del business”, rappresenta un milestone decisivo nella storia della società, aprendo la strada a un “new journey” entusiasmante: “Abbiamo ancora lo spirito di una startup – dice Stefano Venturi, nel duplice ruolo di Managing director di Hpe Italy e Corporate Vice President di Hp Inc. -, nonostante vantiamo un’attività di 75 anni nel mondo e una presenza italiana di 50”. Venturi spiega come è maturato il processo di scorporo e racconta quale sarà la riorganizzazione della country italiana: “A partire dal prossimo 1 novembre le attività delle due aziende saranno completamente separate focalizzandosi su business diversi, mentre la quotazione in Borsa avverrà il giorno successivo. Nel nostro Paese, le due realtà sono già state divise con anticipo lo scorso agosto: Tino Canegrati guida Hp Italy (con il ruolo di Vice President e Managing Director, ndr), mentre Hpe è sotto la mia direzione”. Il tema di partenza si riconduce al nuovo stile dell’It, dinamico e flessibile, propugnato da Whitman: come sottolinea Venturi, “nell’economia delle idee bisogna essere veloci per arrivare prima della concorrenza” e la separazione permette alle due aziende di recuperare elasticità per portare innovazione ai clienti “con una squadra motivata e il supporto dei partner”. Ma quali sono le aree in cui la nuova Hpe intende posizionarsi? “C’è una massiccia proliferazione di dati – descrive Hsu -, cambiano i business model, bisogna guadagnare agilità: la tecnologia va utilizzata per essere più competitivi e l’impegno di Hp è fornire soluzioni innovative a supporto del New Style Of Business, per ridurre i costi e ottenere più rapidamente valore”. Traguardi che, secondo le spiegazioni di Hsu e Venturi, si ottengono lavorando in quattro ambiti. Innanzitutto, grazie a un percorso di migrazione verso l’hybrid infrastructure, così da ottimizzare costi e performance attraverso virtualizzazione, automazione e orchestrazione. Il secondo focus è la sicurezza, fornendo soluzioni che abilitano la protezione di dati, utenti e applicazioni in modalità proattiva, tutelando le interazioni all’interno della digital enterprise, da qualsiasi dispositivo e posizione. Il terzo punto ruota intorno ai big data e a tutte le tecnologie per la loro gestione / elaborazione (in-memory computing, storage flash ecc.), così da trarre pieno valore dalle informazioni, indipendentemente da volume, fonte, tipo. Infine, l’ultimo hot topic è la workplace transformation per fornire una migliore user experience ed elevare i livelli di produttività individuale.