Il numero ridotto di progetti attivi in ambito 5G, individuati dall’Osservatorio 5G & beyond del Politecnico di Milano sul territorio italiano, si spiega probabilmente con una rete che ancora non ha reso disponibili tutte le sue potenzialità e la cui copertura si deve sviluppare. Oltre all’infrastruttura, ulteriori difficoltà derivano da apparati e device non in grado rendere disponibili tutte le caratteristiche del 5G e dispositivi non progettati per l’ambiente industriale.
“Anche se i progetti sono ancora pochi è comunque utile analizzarli per coglierne i benefici”, commenta Marta Valsecchi, Direttore dell’Osservatorio 5G & Beyond, presentando tre delle esperienze in corso.
Il porto di Livorno: partire subito per valutare i benefici
Quello portuale è uno dei più frequenti ambiti di applicazione del 5G. Nel caso del porto di Livorno uno dei progetti in corso si riferisce all’efficientamento dei processi di movimentazione delle merci all’interno di un terminal misto (merci varie e container).
“Ci siamo mossi all’interno di un’agenda digitale che prevedeva di sviluppare servizi alle merci, alle navi e, eventualmente, ai passeggeri – sottolinea Riccardo Gabriele Di Meglio, Direzione Sviluppo, Programmi europei ed Innovazione, Autorità di Sistema portuale del Mar Tirreno settentrionale – Il 5G rappresenta un fattore abilitante che consente di avanzare su questo percorso per realizzare benefici, sia in termini di produttività dei terminal e più in generale del porto, sia ambientali”.
Come ente pubblico, l’Autorità di Sistema portuale, non gestisce direttamente i servizi ma fornisce i finanziamenti per realizzare l’agenda digitale, con fondi propri e con fondi europei; nel caso specifico nell’ambito Horizon.
La sperimentazione di utilizzo del 5G, condotta in collaborazione con Ericsson, ha consentito di valutare la maggiore velocità ed efficienza della gestione del terminal, grazie alla remotizzazione delle attività di controllo e di monitoraggio dei processi.
“È un primo tassello di un percorso che ci proponiamo di ampliare, non limitandolo alle operazioni all’interno del porto, ma andando a creare valore e benefici lungo tutta la filiera del trasporto e della produzione per le aziende clienti dello scalo”, sottolinea Di Meglio. Per il Porto Livorno si prevede la messa a terra dei progetti, ancora allo stato prototipale, grazie ai fondi di cui dispone l’Autorità sia grazie a ulteriori finanziamenti derivanti dalla programmazione europea Horizon, per fornire servizi di assistenza alla navigazione e operazioni terminal, con il coinvolgimento di operatori privati e pubblici.
Exor international: il 5G entra in fabbrica
“Viaggio e parlo con tutto il mondo e l’Italia non è così i ritardo sul 5G, almeno in ambito industriale”, sostiene Mark Olding chief Commercial Officer, Holdex, parlando dell’esperienza della capogruppo Exor International, azienda che progetta e produce soluzioni di automazione industriale e che a tal fine ha anche acquisito una serie di startup innovative. L’azienda conta sul 5G per creare una fabbrica totalmente autonoma “che non significa senza persone”, precisa. Questo obiettivo è realizzabile con l’evoluzione verso l’agile manufacturing, abilitato dalla digitalizzazione e supportato dalla comunicazione 5G. Per trasferire i dati dai dispositivi IoT, allo storage centralizzato o alle piattaforme analitiche, serve infatti una comunicazione adeguata. Le reti cablate non hanno la portata necessaria per supportare centinaia di fonti di produzione dati, mentre le reti 4G non sono abbastanza affidabili. Installare nelle linee produttive i dispositivi digitali è il primo passo ma per realizzare con successo la fabbrica autonoma serve un network di comunicazione affidabile e a bassa latenza come il 5G.
Exor ha creato una smart factory e, per consentire alle aziende manifatturiere clienti di verificarne le potenzialità, mette a disposizione un laboratorio 5G (realizzato in collaborazione con Intel e TIM) per testare le applicazioni all’interno di una rete privata e di integrarle con le soluzioni esistenti.
Comune di Torino: il 5G per la smart city
“Torino city lab è un laboratorio urbano avviato nel 2018, con l’obiettivo di validare nuovi paradigmi di servizi, di organizzazione e di processi, verso aziende e cittadini, che ha visto nel 5G un attore importante”, sostiene Nicola Farronato, nel riportare l’esperienza relativa al suo precedente incarico di Head of the innovation team del Comune di Torino. Uno dei primi progetti è stato un circuito disegnato e realizzato per le Torino smart road, basate su 5G, dove sperimentare in ambito urbano applicazioni di smart mobility (di fatto l’auto connessa autonoma).
Il concetto di smart mobility, alla base della smart city, si è ampliato per comprendere non solo la strada, ma il cielo e quanto si muove nello spazio della città, come ad esempio i droni. “Alla base c’è l’idea di un’economia di scopo, attraverso sperimentazioni che possono creare un’infrastruttura comune, condividerne rischi e costi, per accelerare un processo di contaminazione grazie a nuovi paradigmi di comunicazione, trasferimento dati, trasformazione digitale”, spiega.
Per il futuro, l’evoluzione del 5G troverà spazio nel programma nazionale “Casa delle tecnologie emergenti”, che vede Torino città capofila nel bando MISE dedicato. Si tratta di un progetto per la creazione di smart city con hot spot dell’innovazione distribuiti che coinvolgono atenei, centri di ricerca acceleratori, … e un luogo fisico, CTE Next. “Nei prossimi anni prevediamo ricadute a livello di finanziamento di sperimentazioni per startup e progetti innovativi che avranno al centro il 5G”, conclude Ferronato.
Questi primi progetti, se pur ancora embrionali, confermano:
- l’aumento dell’interesse delle imprese e delle organizzazioni per comprendere le potenzialità del 5G e la sua conoscenza;
- una buona digitalizzazione dei processi è indispensabile per cogliere i vantaggi del 5G;
- alcuni vantaggi tangibili e intangibili, come la riduzione dei tempi degli interventi e dei loro costi, la maggiore affidabilità delle comunicazioni, il contenimento dell’impatto sull’ambiente, la possibilità di mettere in atto nuovi modelli, capaci di migliorare la soddisfazione cliente e dei dipendenti.