La verticalizzazione di Sterling Commerce

Un nuovo approccio al mercato per Sterling Commerce che, nonostante l’acquisizione da parte di AT&T, ha mantenuto non solo il brand ma anche una completa autonomia di gestione. Il nuovo impegno è verso il miglioramento del business “senza confini”, come spiega a ZeroUno Corrado Morandi (nella foto), country manager di Sterling Commerce per l’Italia e la Spagna.

Pubblicato il 30 Gen 2008

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MILANO – Oggi le aziende chiedono soluzioni innovative per affrontare le sfide legate all’integrazione dei processi e alla collaborazione con i clienti e fornitori in modo da raggiungere elevate performance e riduzione del time-to-market. E Sterling Commerce, azienda del gruppo AT&T, società di telecomunicazioni statunitense, risponde con soluzioni per l’integrazione b2b e la trasmissione dati via Van (Value Added Network). La società opera da oltre 30 anni sui cosiddetti processi aziendali estesi; con oltre 30.000 clienti nel mondo, detiene il 48% del mercato del Secure File Transfer e il 35% del mercato Edi (Electronic Data Interchange). Sulla rete dati Van (Value-added Network) di Sterling ogni anno oltre 18.000 clienti scambiano dati (250 milioni di fatture, 140 milioni di ordini, 14 milioni di conferme d’ordine).
Sterling Commerce ha annunciato qualche mese fa una nuova strategia volta ad automatizzare e a integrare ulteriormente applicazioni, processi, dati e persone, con l’obiettivo di portare efficienza e migliorare il business in aziende sempre più aperte al mercato mondiale. Obiettivi che certamente tengono conto anche del plus generato dall’acquisizione, ad inizio 2007, di Comergent Tecnologies, sviluppatore di software per la supply chain (per la gestione degli ordini), basati sul web e service oriented. “Stiamo aumentando know how e massa critica con l’obiettivo di fornire soluzioni di integrazione e comunicazione capaci di combinare le funzionalità collaborative di quelli che, per Sterling, sono i tre elementi più importanti dell’e-business: i clienti, i fornitori e la logistica”, afferma Corrado Morandi, country manager di Sterling Commerce per l’Italia e la Spagna. “Oggi si parla molto di azienda estesa enfatizzandone i lati positivi; spesso, però, se ne tralasciano le criticità e non si parla delle complessità legate alla comunicazione, alle transazioni e allo scambio di dati e informazioni. La nostra principale mission è abbattere le barriere aziendali e risolvere tutte le eventuali criticità che impediscono ad una società di aprirsi alla comunicazione e al business globale”.
Mission che oggi vede come strategia la verticalizzazione con un primo impegno, in Italia e in Europa, verso il settore Finance, in vista soprattutto della regolamentazione Sepa (Single Euro Payment Area) che da gennaio 2008 considererà “come nazionali” tutte le transazioni che avverranno sul territorio della Comunità Europea.
“Dal primo gennaio 2008, i cittadini e le organizzazioni economiche potranno effettuare operazioni finanziarie e di compravendita mantenendo il conto bancario nel proprio Paese d’origine. Questo comporta notevoli sforzi di adeguamento da parte delle banche che dovranno dotarsi di sistemi flessibili e in grado di garantire una veloce comunicazione e trasferimento di dati, per far fronte alla gestione transfrontaliera dei pagamenti”. Il cambio obbligherà le banche e le grandi organizzazioni industriali a dotarsi di infrastrutture tecnologiche aperte per gestire le comunicazioni business critical con partner che utilizzano standard differenti e con i quali potrebbero quindi insorgere problemi di comunicazione (che si riflettono direttamente sul business). Sterling, che si dice pronta, propone una soluzione di gestione dei pagamenti (Multi-Enterprise Gateway) che consente di trasferire dati in diversi standard e formati (la soluzione è già stata adottata da alcune realtà europee, tra le quali Equens, società europea specializzata nell’elaborazione dei pagamenti elettronici).
La verticalizzazione di Sterling proseguirà con la proposta di soluzioni per il Retail e il Manufacturing; con ogni probabilità, attraverso nuove acquisizioni.

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