Le nuove soluzioni Hp che implementano la Converged Infrastructure

Dai server x86 al sistema top superdome 2, le novità di Hp che implementano la converged infrastructure, annunciata nello scorso novembre e nella quale convergono, appunto, sistemi storage, server, network, power & cooling e software di gestione

Pubblicato il 09 Giu 2010

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FRANCOFORTE – Nella corsa al Next Generation Data Center, Hp presenta, durante l’evento annuale Hp Technology@Work 2010 di Francoforte, le ultime novità della Converged Infrastructure, con soluzioni indirizzate al mission-critical computing per i carichi di lavoro più impegnativi. La frase centrale che ha risuonato durante tutto l’annuncio è stata: “I data center del futuro saranno costruiti su una infrastruttura di convergenza tra sistemi storage, server, network, power & cooling e software di gestione”, il concetto che sta alla base della Converged Infrastrcuture annunciata nello scorso novembre.
All’evento tedesco sono state annunciate le nuove soluzioni della famiglia Integrity che rappresentano la concretizzazione di questa strategia: Hp Integrity Superdome 2, con il più importante upgrade dell’architettura Superdome in dieci anni; i nuovi Hp Integrity Blade Server, che si estendono dai sistemi a due socket, al server blade Unix scalabile fino a otto socket, grazie alla tecnologia Hp Blade Link che consente di riconfigurare facilmente i sistemi; Hp Integrity rx2800 i2 rack-mount server che consente agli utenti di utilizzare gli ambienti su rack esistenti. Accanto agli annunci di prodotto Hp ha annunciato AllianceOne, un programma per i partner che ottimizza le soluzioni su server, storage, networking e servizi professionali; tassello importante della Converged Infrastructure è infatti l’offerta dei servizi forniti dai partner nei loro ambiti di competenza (storage, networking, management e business application). “La piattaforma di convergenza unica di tutta l’infrastruttura del nuovo data center semplifica, unifica e automatizza le attività del data center stesso”, dice Lucio Furlani, Vp Marketing & Strategy, Hp Technology Solutions Group, Emea. “Hp è oggi l’unico vendor che offre una piattaforma BladeSystem integrata che spazia dai sistemi x86 ai sistemi Hp Superdome 2”, aggiunge il manager.
L’innovativa architettura di questa Converged infrastructure permette di distribuire, automatizzare e gestire un’intera filiera di applicazioni l’una a fianco all’altra nello stesso “recinto”, lavorando su componenti omogenei, con gli stessi strumenti e processi, e mantenendo il controllo dell’intera infrastruttura It sotto un unico ambiente di gestione.
Il “core” legacy diventa collegabile a tutti i blade server tramite risorse virtualizzate e sfrutta l’Unified Hp Network che si basa su FlexFabric, architettura figlia del know how di Procurve e dell’assorbimento di 3Com. Questa architettura combina tecnologie di rete basate su standard con una nuova architettura modulare che ottimizza una gamma completa di opzioni di virtualizzazione: i server vengono collegati a una rete virtualizzata a elevate prestazioni e latenza ridotta che consolida più protocolli diminuendo in modo significativo la complessità e i costi della rete.
FlexFabric è uno dei quattro pilastri della Converged Infrastructure insime a: pooling di risorse virtuali (le risorse memoria, storage, network e Cpu sono tutte modularizzate in un’unica infrastruttura che ne aumenta il livello di utilizzo, assicura resilienza e flessibilità ed è premessa per automazione e produttività); “smart grid” del data center (che avrà il compito di fornire una gestione intelligente dell’energia sulle due sottoreti It e Building Facility dell’edificio, e di abilitare la percezione e il controllo sui consumi energetici); un vero e proprio “Ambiente” operativo matriciale aperto, che offre una piattaforma per la gestione di tecnologie eterogenee di altri vendor, dall’infrastruttura alle applicazioni.
La visione Hp è che con la Converged Infrastructure, il data center di nuova generazione dovrà poter eliminare ogni tipo di silos applicativo o infrastrutturale e poter integrare tutte le tecnologie utili da una molteplicità di vendor aperti agli standard in pool di risorse interoperabili. In questa maniera esso potrà veramente rendere disponibile un nuovo livello di semplicità, oltre che di integrabilità e automazione, che acceleri davvero i risultati che importano al business: abbassare il time to revenue, minori costi di acquisizione e dispiegamento, capacità di risposta flessibile ai cambiamenti, contenimento dei livelli di rischio.
Importante corollario alla Converged Infrastrucutre sono infine i servizi, Hp Converged Infrastructure Consulting Services, Application Modernization Services e Hp Mission Critical Services grazie ai quali i clienti vengono supportati nella progettazione, nei test e nell’implementazione di applicazioni e infrastrutture altamente scalabili.
A margine dell’evento abbiamo incontrato Chris Koppe, Chairman di Connect-Community, l’organizzazione dei clienti Hp con “capitoli” un po’ in tutte le principali geografie. L’Italia è una vistosa eccezione. Facciamo volentieri da tramite all’invito del Chairman di Connect a un cliente italiano, grande o medio grande, con una durevole relazione con Hp, e che in Italia di certo non manca: l’invito è a mettersi in contatto con la Comunità Connect, luogo dove condividere esperienze con i tanti colleghi professionisti e con tecnici Hp. ”Aprire un Capitolo italiano è semplice – dice Koppe – ed è proprio in momenti di grande trasformazione come questi che serve rafforzare la propria voce con Hp, soprattutto se la propria organizzazione It e tramite essa il proprio business intrattiene con Hp una relazione strategica”.


Figura 1 – The Data Center of the Future Will be Built on a Converged Infrastructure
(cliccare sull'immagine per visualizzarla correttamente)

Figura 1 – FlexFabric evolution
(cliccare sull'immagine per visualizzarla correttamente)

Figura 3 – The Converged Infrastructure architecture
(cliccare sull'immagine per visualizzarla correttamente)

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