BRESCIA – Nata nel 2005 dai fondatori Alex Aizman e Dmitry Yusupov, oggi rispettivamente CTO e Chief Systems Architect, Nexenta è un’azienda che ha fatto del software defined storage (Sds), basato sull’open source, il proprio core business. La soluzione NexentaStor, infatti, è la piattaforma storage che oggi rappresenta il cuore pulsante dell’offerta aziendale ed è composta da un software storage operating system e da uno storage-optimized file system basati sulle tecnologie OpenSolaris e OpenStorage ZFS.
È Giuseppe Ferrari, Regional Sales Manager dell’azienda per le aree Med & Me (Mediterraneo e Middle East) a spiegare le ragioni della scelta delle tecnologie open source integrate nelle proprie soluzioni: “Ci dichiariamo contrari alle Mess (massively expensive storage solution) – dice provocatoriamente Ferrari -. Crediamo che le piattaforme di software defined storage proposte dai big vendor che operano oggi nel mercato dello storage siano troppo costose. Per questa ragione abbiamo scelto l’open source come pilastro tecnologico delle nostre soluzioni, completamente interoperabili con tutti i sistemi basati su open standard. Contemporaneamente, abbiamo anche avviato importanti partnership con diversi player dell’Ict per lo sviluppo congiunto di piattaforme ‘ad hoc’ come, per esempio, quelle create per gli ambienti VMware, Hp e Dell”.
Nexenta propone, di fatto, una piattaforma software defined storage che si integra in tutti i sistemi (server, appliance e sistemi convergenti) basati su Intel, anche virtuali. Accanto alla piattaforma core, NexentaStor, l’azienda ha sviluppato anche NexentaConnect, “una suite di soluzioni software pensate per integrare le funzionalità dell’Sds in ambienti cloud e di Vdi (Virtual Desktop Infrastructure) per accelerare il backup, la disponibilità e la gestione dei dati in ambienti complessi e che necessitano di altissime performance”, specifica il sales engineer dell’azienda, Gijsbert Janssen Van Doorn.
La strategia e il posizionamento dell’azienda, “caratterizzati dalla volontà di proporre soluzioni altamente performanti, per ambienti di classe enterprise in contesti cloud, Big data e IoT – dettaglia Ferrari -, trovano nell’ultimo recente annuncio un importante tassello”. Ferrari fa riferimento alla disponibilità dell’ultimo nato in casa Nexenta, NexentaEdge, la nuova piattaforma Sds per la gestione e l’ottimizzazione dello storage ‘ad oggetti’, specifica dunque per i set di dati non strutturati e di grandi dimensioni.
“Si tratta di un high performance storage per ambienti cloud (OpenStack, Amazon Web Services, Archive, CloudStack) con un’architettura che ottimizza sia il network sia lo storage – spiega in dettaglio Janssen Van Doorn -, con un design tecnologico che consente una scalabilità di gestione e ottimizzazione fin oltre i 100 petabyte di dati e oltre i 1000 server di architettura infrastrutturale, grazie a funzionalità di governance automatizzata, ottimizzazione dinamica e analisi real time delle performance, delle capacità e degli utilizzi sia dello storage sia delle architetture di riferimento su cui esso si basa”.
In chiusura, Ferrari pone l’accento sul continuo investimento dell’azienda in ricerca e sviluppo: “NexentaStor rappresenta il cuore della nostra offerta Sds ed è in continua evoluzione; NexentaEdge, di fatto, segna un ulteriore passo in avanti nella nostra capacità di proposta, soprattutto in scenari complessi come quelli in divenire guidati da cloud, mobility, big data, IoT… E non ci fermiamo; il domani di Nexenta è già scritto: presto annunceremo anche la disponibilità di NexentaFusion – rivela Ferrari -, una piattaforma di orchestrazione e analytics che ci porta dritti verso il Software Defined Data Center, o come diciamo noi, verso l’Sdx, il Software Defined Everything”.