Sempre più “a stelle e strisce” la classifica dei supercomputer più potenti del mondo. Il podio è occupato da tre progetti realizzati su suolo USA, mentre l’Asia perde terreno. L’Europa riesce mantenere il suo posizionamento strategico e “infila” una new entry. Dietro alla lista dei computer più potenti aggiornata di recente, oltre a complesse dinamiche geopolitiche, si nasconde una forte spinta tecnologica che si plasma ogni volta alla luce dei maggiori trend di innovazione del mercato.
Spunta Aurora e il Paese del Sol Levante scende dal podio
“La notizia” che accompagna la nuova classifica è l’ingresso al secondo posto di Aurora. Subito dopo Frontier, e i suoi 1.194 exaflop/s custoditi nell’Oak Ridge National Laboratory (ORNL), questo sistema ne sfoggia 585,34 e non è ancora stata completato. Quando lo sarà, promette di saltare in cima alla classifica, stando a quanto dichiarato e scritto sulla carta: avrà una potenza di calcolo definitiva superiore a 2 exaflops.
Basato su hardware Intel, questo supercomputer già scavalca Frontier quanto a energia consumata. La sua metà funzionante richiede 24,69 MW contro i 22,70 MW del primo classificato, per ora unico exascale dal mondo.
Lo slittare continuo di Fugaku fa sì che l’Asia resti esclusa dal podio: questo progetto giapponese, un tempo al vertice, è costretto ad accontentarsi di un quarto posto, alle spalle di Eagle. Il trio Microsoft Azure, Intel e NVIDIA assicura a questo sistema 561,2 flop/s contro i 442 del nipponico.
Flop dopo flop, l’Europa conquista potenza
Non troppo distante tra “i litiganti” per la medaglia di bronzo di incontra il finlandese LUMI, con una potenza di 379,7 PFlop/s. Resta sempre il primo supercomputer europeo e conquista anche il secondo posto nella classifica HPL-MxP, quella dei sistemi più performanti nei calcoli a precisione mista (FP8, ecc.), oltre a vantare un virtuoso settimo posto nella classifica Green500. In questo caso guarda dall’alto Frontier, confinato all’ottavo.
Si resta in Europa anche per il sesto posto che suona più familiare che mai, trattandosi di Leonardo, il supercomputer da 239 petaflops con CPU Intel installato presso EuroHPC/CINECA di Bologna. La presenza europea nella top10 non è finita, quest’anno, grazie alla new entry Mare Nostrum. Spuntando in ottava posizione, con 138,2 PFlop/s, il progetto spagnolo ospitato a Barcellona rimarca l’impegno del continente, confermato dai numeri sulle presenze totali in classifica. L’Europa passa da 133 a 143, avvicinandosi al Nord America (171 di cui solo 10 fuori dai confini USA) e all’Asia (169).