Nella migliore delle tradizioni dell’industria Ict, l’estate, da sempre è un periodo tutt’altro che rilassato. Quello passato è certamente un agosto tutt’altro che rilassato per il mercato Ict. Le ultime operazioni di due colossi come Google e Intel stanno riempiendo le pagine dei giornali, i blog e i siti web di tutto il mondo, con non poche polemiche, soprattutto per il primo dei due annunci: quello dell’alleanza tra Google e Verizon, uno dei principali operatori americani di telefonia. Ma non possiamo dimenticare l’acquisizione effettuata da un altro “big” dell’Ict, SAP, che con la propria filiale americana, SAP America, ha messo a punto l’acquisizione di un “gioiello” della tecnologia come Sybase.
Google-Verizon: le regole per l’accesso ai servizi Internet
All’inizio del mese di agosto gli amministratori delegati delle due società, Eric Schmidt (Google) e Ivan Seidenberg (Verizon), hanno annunciato una partnership finalizzata alla realizzazione di una serie di regole per l’accesso a servizi Internet. Una proposta di una “rete aperta”, come l’hanno definita gli stessi Ad (una proposta di “legge” che regoli le pratiche degli operatori e degli Isp sulla rete) che hanno poi sottolineato l’assoluta garanzia del principio di neutralità della rete (accesso al servizio Internet non discriminatorio), escludendo cioè che l’alleanza possa portare a una “prioritarizzazione” del traffico online, ovvero ad assicurare una priorità a determinati contenuti dietro pagamento.
Ma se nella proposta delle due società (che per ora, assicurano, non hanno concluso accordi commerciali) si leggono punti riguardanti la protezione dei consumatori, la trasparenza, il ruolo dell’autorità di controllo, la necessità di espandere l’accessibilità da parte dei cittadini alla banda larga, nel documento congiunto si escludono dalla regola di accesso a una rete aperta i cosiddetti “servizi aggiuntivi” forniti dagli operatori (che ormai guidano il business dell’Internet mobile).
Non ci hanno messo molto i blogger americani a individuare gli scenari che ne potrebbero scaturire: se un operatore di rete via cavo rispetta le regole di net neutrality, puo' offrire (oltre alla connessione) dei servizi aggiunti come la possibilità di usare contenuti disponibili su Internet con un trattamento “speciale” (a pagamento) per quanto riguarda il traffico. Il panorama, cioè, è quello di arrivare ad avere una Internet a due velocità con privilegi e prestazioni maggiori “per chi paga”.
Intel acquisisce McAfee
E mentre le pagine di blog e giornali si riempivano di critiche, agosto si è rivelato rovente in seguito a un altro importante annuncio: il colosso informatico Intel ha rilevato uno dei big vendor di soluzioni antivirus, McAfee, per circa 7,68 miliardi di dollari (circa 6 miliardi di euro).
McAfee diventerà parte integrante della divisione software e servizi di Intel, attualmente piuttosto debole per quanto riguarda i software per la sicurezza soprattutto nel mondo dei dispositivi portatili. E gli analisti, infatti, vedono in questa operazione una proficua opportunità per Intel di entrare in un mercato in espansione come quello della sicurezza in ambito mobile: la sicurezza volta a contrastare le minacce informatiche ha assunto un’importanza sempre maggiore negli ultimi anni grazie all’esplosione di apparecchi mobili connessi a Internet. La stessa Intel, rendendo pubblica la notizia, ha sottolineato come l’operazione sia tesa a potenziare, tra le altre cose, il settore della connettività, soprattutto wireless (acquisendo McAfee pone le basi per la sicurezza delle comunicazioni senza fili).
E la strategia Intel sembra proprio andare in questa direzione dato l’ultimissimo recente annuncio: l’azienda di Santa Clara ha concluso l’accordo che le permetterà di acquisire la divisione Wireless Solution Business di Infineon portandosi così in casa le competenze necessarie per fornire soluzioni complete per la connettività Wi-Fi, 3G e 4G per notebook, netbook, tablet ma anche cellulari e smartphone.
SAP prende Sybase per l’impresa “unwired”
Si è chiusa formalmente lo scorso 30 luglio, dopo aver avuto anche l’approvazione della Commissione europea, l’acquisizione di Sybase da parte di SAP, per un valore di circa 5,8 miliardi di dollari. L’obiettivo dell’operazione è quello di accelerare la diffusione delle soluzioni applicative Sap sul mercato strategico delle piattaforme mobile (con tassi di crescita importanti e una sensibilizzazione “culturale” del mercato senz’altro accelerata dalla strategia Apple con i propri iPhone e iPad). La californiana Sybase, infatti è sicuramente tra le primarie società mondiali specializzate nelle soluzioni di B.I e soprattutto di management dei device mobili. Con questo accordo, che non farà certo molto piacere allo storico arcirivale Oracle, SAP lancia una forte proposta agli utenti: gestire in modo ottimale e sicuro le informazioni trasportate su device mobili. Il software infatti copre aree come mobile data base, middleware, software di sincronizzazione, crittografia, servizi di messaging e di management. Il tutto orientato alla mobilità.