RICCIONE – Tra gli 800 partecipanti della Convention Var Group di quest’anno erano presenti 150 clienti. Una novità per il Gruppo che da anni raduna dipendenti e partner in questo periodo, ma non l’unica. Il format nuovo è stato per la prima volta sperimentato a Riccione (dopo tante edizioni organizzate a Cervia) negli ampi spazi del Palacongressi che hanno consentito all’azienda, in molteplici appuntamenti (sessioni plenarie, tavole rotonde parallele, incontri one to one), di raccontare il cambiamento del ruolo che Var Group stessa dichiara di voler rivestire in Italia.
“Investendo in risorse umane, in particolare in data scientist, e nell’incremento della nostra disponibilità di data center – ha spiegato Giovanni Moriani, presidente di Var Group – non andiamo a sostituirci ai vendor cloud, ma vogliamo rappresentare la realtà che riesce a sintetizzare le necessità delle imprese rispetto all’offerta di questi servizi, essendo attivi in quell’economia digitale che richiede integrazione tra i vari mondi: il nostro compito è quindi accompagnare le aziende nel loro percorso di adozione delle tecnologie più adeguate alle loro esigenze ”.
“Ogni azienda ha un modo diverso di utilizzare le tecnologie – ha continuato sullo stesso punto Francesca Moriani, Amministratore Delegato di Var Group – la trasformazione non dipende solo da ciò che si utilizza, ma anche da come viene assimilato. Var Group è partner ideale nel creare valore, rappresentando un system integrator che, attivo da anni nel territorio italiano, vanta un grande bagaglio di esperienza in diversi ambiti industriali”.
La due giorni è stata organizzata all’insegna dello slogan Convention 4.0, living transformation e nell’arco delle numerose sessioni di approfondimento organizzate è emerso ciò che per Var Group è Industria 4.0 ossia un’innovazione dell’esistente (non è necessario buttare via tutti i sistemi e le soluzioni, è stato più volte ripetuto) per dare vita a soluzioni che garantiscano flessibilità, velocità, produttività e qualità. Tutto questo è Internet of Factory, il brand che il Gruppo ha dato all’architettura che coniuga sia il mondo delle applicazioni on premise di gestione delle operations sia quello delle applicazioni quali IoT, wearable, realtà aumentata e così via realizzate attraverso le piattaforme cloud più diffuse nel mercato.
I risultati aziendali conseguiti nell’anno fiscale appena terminato (dati preconsuntivi) costituiscono una fotografia molto chiara del business Var Group. Il gruppo ha realizzato un fatturato di 237 milioni di euro (+5% rispetto ai dodici mesi precedenti), di questo totale circa la metà è riconducibile al Business Technology che però ha subito una decrescita pari al 5%, dovuta al cambiamento, appunto, del modo di fruire delle infrastrutture. D’altro canto, l’area dei Managed services (che include tutto l’insieme di prodotti, procedure e competenze necessari alla gestione del’IT) che ha generato 38 milioni di euro, ha avuto una crescita del 35% e, inoltre, il giro d’affari sia del mondo ERP&Vertical, sia quello denominato Digital Transformation (che riguarda soluzioni nelle aree Customer Experience, Mobile & Business App, Ecommerce, Social media) hanno segnato un +50% ciascuno.
Nella strategia di rinnovo della propria proposta si colloca la politica delle acquisizioni: “Ultimamente facciamo in media quasi un’acquisizione al mese, operazioni che rappresentano opportunità per arricchire il gruppo con tecnologie e persone che aiutano a costruire quella cultura dell’innovazione che vogliamo portare sul mercato” come detto dallo stesso Giovanni Moriani, Presidente di Var Group.
É il caso, presentato sul palco a Riccione, dell’annuncio (tra gli ultimi in ordine di tempo) dell’acquisto di Globo Informatica, specializzata in soluzioni abilitate dalle piattaforme di Enterprise Content and Information management del software vendor OpenText, di cui l’azienda è partner certificato e riferimento del mercato italiano per la Documentum Family.