Un nuovo approccio alla memorizzazione e all’archiviazione dei dati basato su oggetti e non su file. L’Object Based Storage è il risultato della nuova strategia di Hds, società interamente di proprietà di Hitachi, che pensa ad un’unica piattaforma per gestire servizi di storage
MILANO – Una brevissima apparizione in Italia, ma di quelle che fanno rumore. Hu Yoshida, vicepresidente e Cto di Hitachi Data Systems ha spiegato alla stampa italiana come fa Hitachi Data Systems a “mettere d’accordo l’It con il business”, proponendo un nuovo approccio allo storage come piattaforma di erogazione di servizi. La risposta è nella strategia SSOS, Services Oriented Storage Solutions. Negli scenari attuali gli amministratori di rete e i manager sono costretti a scegliere tra un approccio “one-size-fits-all” (un’unica soluzione valida per tutte le realtà, indipendentemente da settore merceologico, dimensione, ecc.), oppure un modello “mix-match-and-manage” che però implica la “costruzione” di ambienti di storage complessi e spesso costituiti da hardware, software e processi incompatibili tra loro. Nessuno di questi due approcci però soddisfa le aziende né dal punto di vista It né tanto meno da quello del business.
“Le Services Oriented Storage Solutions di Hitachi Data Systems garantiscono quella flessibilità richiesta dalle aziende per le architetture di storage – dice Hu Yoshida (nella foto). – tale flessibilità la garantiamo attraverso un approccio di tipo service-oriented e funzionalità specifiche che consentono ai responsabili It di adattare i servizi di storage alle esigenze di business e assicurare che le business unit paghino solo per le risorse che effettivamente usano”.
In pratica, attraverso Services Oriented Storage Solutions viene applicato il concetto di Soa (Service Oriented Architecture) al mondo dello storage, realizzando un piattaforma nella quale l’insieme delle funzionalità è visto come una serie di servizi che verranno utilizzati solo se effettivamente necessari, permettendo alle aziende di suddividere i costi dell’infrastruttura non in base alla capacità di storage messa a disposizione delle business unit ma applicando metriche di valutazione economica in base ai servizi che vengono effettivamente richiesti ed erogati. In altre parole, Hds pensa ad un’unica piattaforma di storage sulla quale realizzare tutti i servizi di archiviazione, replica, thin provisioning,ecc. per uno storage orientato al servizio che trasla nel mondo dello storage quello che l’architettura service oriented sta realizzando con i sistemi software.
Ma nella strategia Hitachi c’è di più: l’attenzione al Tco e al risparmio energetico. “Uno storage ben organizzato aiuta a risparmiare costi. Spesso in Italia per ridurre il budget di spesa si riducono il numero degli acquisti e del personale. Ma il Tco non è fatto solo di spese in sistemi e manutenzione. Un migliore utilizzo anche dal punto di vista della spesa energetica delle risorse di storage migliora i costi correnti”, sostiene Dario Pardi (nella foto) recentemente nominato vice presidente per l’area Benelux and Southern Region che comprende Belgio, Olanda, Lussemburgo, Italia, Spagna, Portogallo e Israele.
La strategia di Hitachi Data Systems si concretizza nell’offerta della Universal Storage Platform V, piattaforma hardware che grazie ad un engine di virtualizzazione controller-based e a una gamma di pacchetti software “componibili” consente alle aziende di disporre di servizi storage ad hoc per le proprie esigenze.
La Universal Storage Platform V, per esempio, contiene un insieme di software tra i quali una soluzione che prevede la combinazione tra tecnologie di virtualizzazione di classe enterprise e un software di thin provisioning, con il risultato di avere in un’unica soluzione i benefici in termini di consolidamento derivanti dalla virtualizzazione dell’ambiente di storage e risparmi sui costi di alimentazione e raffreddamento offerti da tool di thin provisioning, avvicinando quindi l’It a quelle che sono le esigenze del business.