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In questo Webcast, Patrizia Fabbri, Giornalista ZeroUno, Stefano Mainetti, Codirettore Scientifico dell’Osservatorio Cloud & ICT as a Service School of Management del Politecnico di Milano, Davide Schiavon, E-Series Business Development Executive SEMEA and Middle East NetApp, Massimiliano Capoccetti, Manager Presales, Expansion Markets Quantum, hanno affrontato il tema del ridisegno delle infrastrutture di storage a fronte della digital transformation, evidenziando il ruolo chiave dei sistemi San nei nuovi ambienti orientati al cloud.
Mentre il business cambia sulla spinta di fenomeni It disruptive (anche in Italia, gli indicatori del cambiamento non lasciano adito a dubbi: 45 milioni di smartphone e 12 milioni di tablet in circolazione, oltre la metà della popolazione iscritta ai social network, e-commerce in crescita del 17% nel 2014 rispetto al 2013, mercato IoT che sta per raggiungere il miliardo di euro, Mobile Payment in significativa ascesa), i dipartimenti It sono sottoposti a una pressione crescente per soddisfare le richieste di nuovi servizi. All’interno di un percorso di evoluzione tecnologica generale dei sistemi informativi, anche l’infrastruttura di storage deve essere riconfigurata per soddisfare requisiti di scalabilità, automazione e orchestrazione, troubleshooting e integrazione in ambienti ibridi, offrendo adeguato supporto a workload massivi (ad esempio, big data analysis) e massima disponibilità per applicazioni mission-critical.
In questo contesto di trasformazione, le soluzioni San continuano a giocare un ruolo di primo piano come una delle principali tecnologie di archiviazione implementate (secondo Idc, rappresentano circa i due terzi degli investimenti in storage enterprise esterno, con un giro d’affari globale che supera i 16,5 miliardi di dollari l’anno).
Numerose le domande degli utenti intervenuti durante la diretta, sia di ordine tecnologico sia strategico. A catturare maggiormente l’attenzione: i nuovi skill necessari al team informatico per abilitare (e giustificare al management) l’evoluzione infrastutturale secondo nuovi modelli as-a-service; i criteri per individuare la corretta tecnologia di storage per ogni tipo di carico di lavoro; le funzionalità di sicurezza basilari di una soluzione di archiviazione perché sia in grado di garantire la data protection. Sotto la lente di ingrandimento anche la possibilità di gestire centralmente ambienti multi-storage, assicurando l’allocazione ottimale delle risorse, e la capacità di ridistribuire in modo automatizzato gli asset di archiviazione, così da aggirare la pratica diseconomica dell’overprovisioning preventivo.
Pubblicato il 13 Apr 2015
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